Nuova Audi Q5 2017, la prova in Messico [Video primo test]

  • Voto di Automoto.it 8 / 10
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La nuova Audi Q5 si evolve nel segno della continuità a livello di design. Ma sotto al vestito si nasconde una vera rivoluzione tecnica e tecnologica, che ha migliorato anche il piacere di guida. L'abbiamo provata in Messico, dove viene prodotta
29 novembre 2016

Los Cabos (Messico) - Armati dell’immancabile sombrero. Ci siamo presentati così alla prima prova della nuova Audi Q5 ed il motivo è presto detto. Per “assaggiare” in anteprima il nuovo mid-size SUV tedesco siamo volati in Messico, nel suggestivo scenario della Baja Californiana. Questa lingua di terra arsa dal sole, tagliata in due dal Tropico del Cancro e circondata dai mari dei grandi navigatori - da un parte ci sono le temibili onde del Pacifico, dall’altra le bollenti acque del Mar di Cortez - ha fatto da sfondo al nostro primo test, tra un cactus e l’altro. Una location di sicuro non causale, visto che la nuova Q5 non nasce più a Ingolstandt (e in Cina), come avveniva in passato, ma proprio in Messico, nel nuovo stabilimento di San José Chiapa, che produrrà gli esemplari destinati a tutti i mercati del mondo.

Dal vivo: com’è fuori

Ma iniziamo a vedere com’è cambiata rispetto al passato. La prima notizia è che le proporzioni sono quelle di sempre, soprattutto al posteriore dove il richiamo alla prima generazione è evidente. Le dimensioni però sono cresciute di qualche centimentro, fino a raggiungere una lunghezza di 4,66 m. Ne ha beneficiato il passo (2,8 m) e quindi l’abitabilità interna. Il design è figlio della “mamma” Q7 ed è quello partorito nell’era post-Walter de Silva. Lo stile è forse un po’ meno elegante e più "tedesco" nella filosofia, ma rimane comunque molto sportivo. Si possono avere fari anteriori matrix led (di serie però ci sono ancora i bixeno) e cerchi in lega fino con misure da 17 a 21 pollici. I fari posteriori, sempre full led, possono avere anche gli sfiziosi indicatori di direzione dinamici.

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Dal vivo: com’è dentro

Anche all’interno la nuova Q5 eredita l’impostazioni dei più recenti modelli Audi, con il famigerato Audi Virtual Cockpit da 12,3 pollici davanti al guidatore e il display centrale in stile tablet del sistema multediale da 8,3 pollici. Molto familiare anche la zona del tunnel centrale, dove troviamo la superficie a sfioramente per scrivere i caratteri dell’alfabeto da impartire al sistema di bordo. 

Qualità, sfiora la perfezione

Sorprende ancora una volta la qualità dei materiali - solamente qualche plastica del pannello porta è un po’ sottotono - ma soprattutto degli assemblaggi. Sia dentro che fuori la Q5 mette in mostra tutta la maestria Audi nella costruzione, con accoppiamenti di carrozzeria impeccabili, anche tra materiali diversi. Lasciano di stucco poi alcune nervature, come quella molto evidente del cofano, che rivela una grande capacità maturata nella lavorazione delle lamiere. 

Abitabilità

Le maggiori dimensioni hanno migliorato l’abitabilità posteriore, davvero molto buona per due passeggeri. Peccato che il quinto debba fare i conti non solo con l’irrinunciabile tunnel della trazione integrale, ma anche con una seduta ridotta e piuttosto rigida. Il bagagliaio arriva a toccare quota 550 litri, 10 in più rispetto al modello precedente.

Tecnica, addio Torsen arriva il quattro ultra

Costruita sul pianale modulare MLB per motori longitudinali - lo stesso di Q7 e Audi A4 per intenderci - la nuova Q5 ha subito una benefica cura dimagrante, arrivando a perdere fino a 90 kg rispetto alla prima generazione. Particolare attenzione è stata rivolta anche all’aerodinamica, come dimostra il cx di 0,30, un risultato non indifferente per un SUV di queste dimensioni. Sul fronte motorizzazioni troviamo i quattro cilindri 2.0 TDI turbo diesel nelle varianti da 163 e 190 CV, oltre al 2.0 TFSI turbo benzina da 252 CV. Più avanti arriverà poi il fiore all’occhiello della gamma, il 3.0 V6 TDI da 286 CV.

Per quanto riguarda l’assetto si segnala la possibilità di avere sulle versioni top di gamma le sospensioni pneumatiche

Ma è parlando di trazione integrale che troviamo la novità più grande. Tutti i motori quattro cilindri infatti saranno equipaggiati con la nuova trazione quattro ultra (l'avevamo già vista sulla nuova A4 allroad), pensata per migliorare l’efficienza. Rispetto al “quattro“ tradizionale permanente, quello con il Torsen centrale per intenderci, qui abbiamo due frizioni, una alla base del cambio e un’altra al retrotreno, che permettono di avere la trazione integrale soltanto quando serve. In condizioni normali la motricità rimane riservata all’asse anteriore, passando gradualmente dietro sul bagnato, in curva per migliorare la percorrenza e in generale su fondi con scarso grip. Insomma una soluzione più simile, almeno nella filosofia di funzionamento, rispetto a quelle utilizzate già da altri costruttori, ma che permette di risparmiare molto più carburante rispetto al “quattro” originale con il Torsen. Per quanto riguarda l’assetto si segnala la possibilità di avere sulle versioni top di gamma le sospensioni pneumatiche, che garantiscono un comfort eccezionale, ma anche grande reattività nella guida dinamica.

Le nostre impressioni di guida

Anche se ci siamo ritrovati sulle roventi strade messicane abbiamo scelto di provare comunque il 2.0 TDI, visto che con ogni probabilità sarà la motorizzazione preferita in Italia. Diciamolo subito. Questo quattro cilindri a gasolio rappresenta un ottimo compromesso se non si vuole scegliere l’eccellenza del 3.0 V6 TDI. Non è soltanto silenziosissimo, ma offre anche una pastosità e una fluidità quasi degna del sei cilindri. In più, nonostante i 1.700 kg di peso, ha un buono spunto, grazie a 400 Nm di coppia subito disponibili a 1.750 giri/min. Insomma, si tratta senza dubbio di uno dei migliori quattro cilindri diesel in circolazione, sicuramente a livello del nuovo 1.9 Mercedes.

Si tratta senza dubbio di uno dei migliori quattro cilindri diesel in circolazione, sicuramente a livello del nuovo 1.9 Mercedes

Le prestazioni del 2.0 TDI, che non fanno rimpiangere poi troppo il V6, sono merito anche dell’ottimo cambio automatico S tronic a sette rapporti. E’ davvero velocissimo e offre logiche di gestione della cambiata molto intelligenti, nel senso che capisce sempre e subito le nostre intenzioni. Rispetto alle vecchie Audi poi è migliorato persino il piacere di guida, vero tallone d’Achille dei precedenti modelli. La rigidità del telaio rende la Q5 molto agile nei cambi di direzione e anche forzando il ritmo il sottosterzo rimane sempre molto contenuto. Certo, il peso c’è e si sente in curva dove le masse in gioco restano importanti, e magari non si raggiungeranno i livelli di coinvolgimento della Porsche Macan, ma ora sulla Q5 è davvero un gran bell’andare. Peccato solo per lo sterzo che sembra avere una corona troppo grande e non restituisce sempre la consistenza desiderata, nonostante sia piuttosto rapido e preciso. Dieci e lode poi alle sospensioni pneumatiche, che in Dynamic regalano un assetto da favola e in Comfort assicurano viaggi da mille e una notte, anche ai passeggeri posteriori.

Consumi

Nel corso del nostro test “messicano” abbiamo registrato un consumo medio di 7,5 - 8 l/100 km (dato del computer di bordo), un risultato nella media per un’auto di questo peso con cambio automatico e trazione integrale. E poi, non avendo guidato con l’uovo sotto l’acceleratore, siamo sicuri che c’è chi riuscirà anche a fare qualcosa di meglio.

Conclusioni

La nuova Audi Q5 si evolve nel solco tracciato dallo strepitoso successo della prima generazione (1,6 milioni di unità in 8 anni di vita). Non bisogna cadere nell’illusione  però di un’auto sostanzialmente simile al passato, nonostante il design possa ricordare, soprattutto nelle proporzioni, la prima serie. Sotto è una vera rivoluzione, non solo a livello tecnologico, ma anche in termini di piacere di guida. Sorprende per la qualità costruttiva, peccato solo per l’abitabilità posteriore, limitata sostanzialmente a due passeggeri e per qualche dettaglio sottotono, come i terminali di scarico "finti" che abbiamo notato al posteriore. In Italia la nuova Audi Q5 sarà disponibile da gennaio 2017 ad un prezzo che parte da 48.450 euro (2.0 TDI 163 CV S tronic)

Pregi e difetti

Pro

  • Motore 2.0 TDI, lo stato dell’arte nel mondo de diesel quattro cilindri - Qualità materiali e assemblaggi assoluta - Dinamica di guida migliorata rispetto alle Audi del passato

Contro

  • Dietro si sta comodi soltanto in due - Sterzo, corona troppo grande. A volte non offre la consistenza desiderata - Terminali di scarico “finti”

 

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  • Prezzo da 63.250
    a 93.000 €
  • Numero posti 5
  • Lunghezza 472 cm
  • Larghezza 190 cm
  • Altezza 165 cm
  • Bagagliaio da 520
    a 1.473 dm3
  • Peso da 1.910
    a 2.030 Kg
  • Carrozzeria Suv e Fuoristrada
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