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Prova strumentale della Morgan Plus Six, una delle ultime, vere auto artigianali in circolazione. Un’auto degli anni ‘30, costruita come una volta, ma spinta da una meccanica assolutamente contemporanea. Come sempre l’abbiamo messa alla prova con i nostri test e il nostro ingegnere, sulla nostra pista. E poi le abbiamo dato i voti, scritti belli chiari nero su bianco, insieme ai pro e contro, che trovate, come sempre, alla fine del video. Qui, invece, potete vedere la pagella completa, con i voti e tutti i giudizi.
Pro
Esclusività: un’auto unica nel suo genere, costruita artigianalmente, tenendo fede alla tradizione del marchio anche nell’era moderna
Prestazioni: fenomenali e sorprendenti. Le forme classiche non devono trarre in inganno, volendo sa tirar fuori un carattere a tratti brutale
Contro
Comfort: rumori e fruscii aerodinamici sono sempre presenti in maniera massiccia al punto che i passeggeri faticano a parlarsi alle alte velocità. Anche a capote chiusa
Posizione di guida: nonostante sia un’auto estrema e ultra-tradizionalista, la posizione di guida non è ottimale. Il sedile costringe a rimanere troppo in alto
Morgan Plus Six
Alimentazione: benzina
Elettrificazione: nessuna
Motore: sei cilindri in linea BMW B58
Cilindrata: 2.998 cc
Potenza: 340 CV
Cambio: automatico 8 rapporti ZF
Lunghezza: 4,01
Larghezza: 1,64
Altezza: 1,22
Passo: 2,49
Peso: 1.000 kg
Serbatoio: 55 litri
Prodotta a Malvern, (Worcestershire, UK)
Pagellone |
Voto 0-10 |
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Consumo |
6,5 |
|
Accelerazione |
8,5 |
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Ripresa |
9 |
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Frenata |
8 |
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Motore |
7 |
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Sterzo |
7,5 |
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Cambio |
8,5 |
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Comodità (sosp+insonoriz.) |
3,5 |
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Visibilità/agilità/Park |
6 |
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Spazio |
4 |
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Bagagliaio |
3 |
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Qualità |
8 |
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Tecnologia |
3 |
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Assistenza alla guida |
2 |
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Costo/noleggio |
5 |
VOTO: 59/100
Consumo 6,5 Riuscire a fare quasi 14 km con un litro con un’auto da 340 CV non è poca cosa. Merito del peso piuma, che nella guida tranquilla permette di avere percorrenze incoraggianti. Se si spinge, però, i 10 km/l diventano subito un miraggio |
Accelerazione 8,5 Mantiene le promesse, con un risultato rilevato identico al dichiarato. Lo scatto da fermo è impressionante, a tratti brutale e ancora più coinvolgente, visto che non sono previsti controlli di trazione e ausili alla cambiata |
Ripresa 9 La capacità di riprendere velocità è fenomenale e ancora più impressionante rispetto a una elettrica ad alte prestazioni. Merito del poderoso motore, calato in un corpo vettura leggero come una piuma |
Frenata 8 Da 100 km/h ci si ferma in meno di 39 metri. Non male, visto che l’auto monta classici dischi in acciaio. Il feeling del pedale, però, potrebbe essere più incisivo |
Motore 7 Il B58 di origine BMW è un motore iconico, in grado di produrre prestazioni esorbitanti. La risposta è immediata e la sovralimentazione con turbocompressore lo rende super godibile. Il sound, però, non è più quello del precedente V8 aspirato che montavano le Morgan d’alta gamma |
Sterzo 7,5 La servoassistenza elettrica è ben curata. Riesce quindi a trasmettere bene il comportamento dell’avantreno, con discrete doti di precisione e rapidità. Un comando idraulico, però, sarebbe stato sicuramente più incisivo |
Cambio 8,5 Lo ZF 8 HP si conferma un punto di riferimento nel mondo dei convertitori di coppia per auto ad alte prestazioni. Rapido e coinvolgente, accetta e mantiene la marcia anche quando si è pericolosamente vicini al limitatore, senza scalare automaticamente |
Comodità 3,5 Non è sicuramente uno dei motivi d’acquisto. Anche perché la rumorosità è elevatissima, nonostante si viaggi con il tendalino alzato. E il telaio trasmette ogni singola imperfezione del manto stradale ai due passeggeri |
Visibilità/agilità/Park 6 Tutto bene in manovra se si ha la capote abbassata. Ma con il tendalino alzato non si vede praticamente più niente in retromarcia. Aiutano le dimensioni ultra compatte, anche perché il raggio di sterzo non è ottimale |
Spazio 4 Il nuovo telaio ha portato un po’ più di agio ai passeggeri. Ma lo spazio vitale rimane limitatissimo, soprattutto per le gambe a causa dell’ampio tunnel centrale, che ha costretto a spostare anche i pedali lato guido, che non sono perfettamente allineati allo sterzo |
Bagagliaio 3 Non c’è un vero e proprio vano, ma uno spazio ricavato dietro ai sedili. Rifinito in maniera eccelsa, permette di stivare al massimo due piccole borse. Chi volesse portarsi qualcosa in più durante il viaggio può montare una valigia sul rack posteriore |
Qualità 8 Le difettosità non mancano, ma fanno parte della costruzione artigianale e, in questo caso, hanno un valore. Materiali, comandi e finiture, in ogni caso, sono di altissima fattura |
Tecnologia 3 Sarebbe ingiusto chiedere di più da un’auto così particolare e retrò. Chi la acquista sa che non troverà nulla, o quasi, per farsi coccolare e aiutare durante la guida. Rispetto a un’auto contemporanea, però, il divario rimane evidente e incolmabile |
Assistenza alla guida 3 L’unica concessione riguardo alla modernità riguarda l’Abs. Per il resto non c’è nessun altro aiuto alla guida, come è giusto che sia su un’automobile che fa di tutto per rimanere legata al passato. Anche in questo caso, però, le differenze rispetto a un mezzo moderno rimangono impossibili da non notare |
Costo/noleggio 5 Non è sicuramente un’auto a buon mercato, visto che per averla servono più di 100.000 euro. Se si tiene conto, però, della storia, della unicità e dell’artigianalità la cifra trova un senso compiuto. Ancora di più se viene acquistata come seconda o terza auto |