Michelin Pilot Alpin PA4

Michelin Pilot Alpin PA4
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Sicurezza in inverno non è un must solamente per chi guida city-car, berline o station wagon: è una necessità anche per chi guida vetture sportive e Michelin, con il Pilot Alpin 4, dimostra di saperlo bene. Disponibile anche in specifica N0 dedicato alle Porsche 911
24 ottobre 2012

Sicurezza in inverno non è un must solamente per chi guida comuni city-car, berline o station wagon. La versatilità ed il comfort che è ormai propria di molte vetture ad alte prestazioni, infatti, rende "comune" l'uso di alcune supercar anche nei periodi più freddi ed impegnativi dell'auto.

Un'esigenza, quella di utilizzare questo genere di vetture, alla quale Michelin ha voluto dare una concreta risposta con i nuovi Pilot Alpin. Altamente suggeriti quanto la temperatura scende sotto i sette gradi e praticamente indispensabili su ghiaccio e neve, le coperture invernali sono state nuovamente declinate da Michelin in un prodotto nato da un lato ascoltando le esigenze dei clienti e dall'altro quelle di protagonisti del Mondiale Rally WRC come Sébastien Loeb (Citroen) ed i tecnici della Prodrive che hanno dato vita al progetto Mini Countryman WRC.
 

«Sulla neve - ha dichiarato Loeb, 9 volte Campione del Mondo Rally consecutivamente - anche i più grandi piloti devono avere la gomma giusta.»

 

Una dichiarazione che viaggia di pari passo con quelle di David Lapworth: «I piloti rally - dichiara il direttore tecnico del Mini World Rally Team - necessitano di gomme che siano in grado di essere competitive in molteplici situazioni. Devono consentire loro di spingere al limite su diverse superfici anche all'interno della stessa tappa.»

Sébastien Loeb parla delle nuove Michelin Pilot Alpin PA4

 

Una mission, quest'ultima, che ricorda molto da vicino quella degli pneumatici stradali, ma soprattutto di quelli invernali chiamati a dare il massimo della performance con basse temperature ma soprattutto con la neve, il ghiaccio o, ancora peggio, l'asfalto freddo e bagnato.

Per raggiungere questi risultati, migliorando dunque le già elevatissime performance offerte dai modelli di precedente generazione, in Michelin hanno investito più di 550 milioni di euro in un Technology Center pensato per trasformare anche il know how delle corse in prodotti in grado di soddisfare le esigenze dei clienti e delle vetture più sportive.

 

Gli obiettivi del nuovo Pilot Alpin, insomma, erano chiari sin dal principio: migliorare la sicurezza ed il controllo a tutto vantaggio della "mobilità", ovvero della possibilità di guidare la propria sportiva senza troppe preoccupazioni anche su percorsi resi impossibili da ghiaggio e neve.

michelin pilot alpin i due diversi disegni
Il Pilot Alpin 4 è disponibile anche nella specifica N0 dedicata alla Porsche 911

TUV: le prove strumentali le posizionano al vertice

I risultati registrati dall'organo indipendente TUV Sud parlano chiaro: i Pilot Alpin nella misura 245/40R18, nella prova comparativa con i prodotti della concorrenza sul bagnato, è stato in grado di fermare la vettura due metri prima della concorrenza migliorando il controllo e gli indici di tenuta laterale. Allo stesso tempo gli Alpin sono risultati i migliori anche nelle prove di trazione su ghiaccio e neve.

N0: il PA4 specifico per la Porsche 911

Michelin attribuisce il merito del raggiungimento di questi valori alla filosofia progettuale che Michelin dichiara di perseguire da sempre, lavorando anche a stretto contatto con i costruttori d'auto: uno in particolare, Porsche, lavora dal 2005 a strettissimo contatto con la casa di Clermont Ferrand, a tal punto che il Michelin Pilot Alpin sarà disponibile in una particolare veste simmetrica specificatamente studiata dai tecnici Michelin e Porsche per alzare il livello di performance sulla neve della nuova 911 siglata 991.

Nel nuovo Pilot Alpin 4 sono del 74 e del 135% le percentuali di tasselli e lamelle presenti in più rispetto alla precedente generazione

PA4: crescono tassellatura e lamelle

Sotto il profilo tecnico sono numerose le novità che hanno permesso al Pilot Alpin di raggiungere i risultati verificati dal TUV: rispetto al precedente modello, ad esempio, sono del 74 e del 135% le percentuali di tasselli e lamelle presenti in più rispetto alla precedente generazione.

 

Numeri che farebbero immediatamente ipotizzare una riduzione delle performance su strade asciutte o fronte di un miglioramento sulla neve, che in Michelin sono riusciti ad ovviare introducendo la tecnologia brevettata Ridge-N-Flex, che combina una speciale costruzione "tridimensionale" del tassello (StabiliGrip) ad una inedita mescola con olio di semi di girasole (Helio Compound 3G) per rendere stabile come una soluzione meno tassellata il comportamento delle Pilot Alpin su asfalto asciutto (o bagnato) alle alte velocità.

michelin pilot alpin pa4 (11)
E' notevole la sensazione di sicurezza e controllo offerta dal Pilot Alpin 4, anche su vetture estremamente potenti e pesanti come la E63 AMG

Su strada: bene in frenata e nei cambi di direzione

Un lavoro molto accurato che abbiamo verificato sulla neve di un centro prove a pochi chilometri dalla capitale della Lettonia (Riga) utilizzando delle potentissime berline a trazione posteriore (Mercedes-Benz E63 AMG), coupé di media potenza a trazione integrale (S5) e la nuova generazione di Porsche 911, la 991.

 

Con la Mercedes-Benz abbiamo svolto alcune prove di slalom tra i birilli con e senza ESP attivato. Le prestazioni della tedesca gommata Pilot Alpin sono apparse buone sin dalla prima sterzata: francamente ci saremmo aspettati una reazione più ovattata, meno diretta.

 

Ed invece le coperture francesi hanno permesso alla più potente delle Classe E in listino di zig-zagare in modo sicuro e veloce assicurando, allo stesso tempo, elevati indici di trazione e quindi di sicurezza.

 

Molto buono anche il comportamento in frenata e ben gestibile la derapata di potenza che per forza di cose, vista la potenza disponibile, si presenta nelle fasi di violenta accelerazione in assenza dei controlli di stabilità: apprezzabile la comunicatività offerta sia nella fase di perdita di aderenza che in quella di recupero.

michelin pilot alpin no per porsche montato su cerchio
Il battistrada direzionale simmetrico del Pilot Alpin 4 N0 specifico per la Porsche 911

Su strada: guadagna 2 metri in frenata

Siamo poi stati invitati a svolgere alcune prove di frenata da 60 a 10 km/h a bordo di Audi A5. In questa prova abbiamo avuto modo di testare anche pneumatici della concorrenza: mediamente elevato (circa un paio di metri) ma soprattutto molto costante il divario tra le coperture francesi e le competitor (Dunlop Winter Sport 4D e Continental ContiWinterContact TS 830), anche a fronte di ovvie diversità tra l'utilizzo dei freni da parte di decine di giornalisti provenienti da tutto il mondo.

Su strada: le N0 della 911

Ultima prova, molto interessante, quella a bordo della 911: in questo caso abbiamo avuto la possibilità di confrontare la performance delle gomme simmetriche (contraddistinto dalla sigla N0) francesi con quella delle Pirelli Sottozero su di una pista completamente innevata.

 

Il gap tra le due coperture, a favore di Michelin, sulla pista lettone si concretizza in una media di un paio di secondi a parità di pilota (dato dichiarato da Porsche) dimostrandosi tangibile nelle fasi di accelerazione, di appoggio e, più in generale, di comunicatività. Nonostante la minor performance globale l'italiano ha dato l'impressione di essere leggermente più prestazionale nella fase di inserimento in curva.

Michael Haupt, Responsabile Sviluppo Pneumatici Porsche che ha seguito sin dall'inizio il progetto delle Pilot Alpin 4 per la nuova 911

Porsche e Michelin: ricerca della performance globale

Michael Haupt, Responsabile Sviluppo Pneumatici Porsche che ha seguito sin dall'inizio il progetto delle Pilot Alpin 4 per la nuova 911, ha spiegato che è del tutto normale che in singoli frangenti alcune coperture possano rendere meglio di altre, sottolineando però che secondo i test condotti dalla stessa Casa di Zuffenhausen il simmetrico che viene suggerito ai clienti della 991 è in grado di assicurare il meglio delle performance in un maggior numero di situazioni tra tutti gli pneumatici della concorrenza oltre che degli stessi predecessori Michelin.

 

Un fattore, quest'ultimo, molto caro ai tecnici della Porsche ed a quelli del Bibendum, che per raggiungere questo risultato hanno prodotto ben 20 diversi prototipi e percorso diecimila km in ogni condizione ambientale.

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