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Quali sono i criteri per scegliere una gomma per la propria automobile? Escludiamo il discorso sportive, dove l’utente ha spesso le idee chiare sul segmento di pneumatico da acquistare. Quindi, parliamo onestamente: purtroppo, l’automobilista medio prende un po’ sotto gamba il discorso “cambio gomme”. Spesso il parametro di riferimento è il prezzo: «Mi dia quello meno costoso», o magari qualcosina di fascia superiore, “…ma senza esagerare eh!”. Quando si ricerca uno pneumatico, si può far riferimento al Rolling Resistance, volgarmente, la resistenza al rotolamento della gomma, all’aderenza sul bagnato e alla rumorosità esterna. Tre parametri fondamentali valutati da A (valore massimo) a G (valore minimo), che offrono una buona panoramica del prodotto… quando è nuovo. Come si fa a valutare, quindi, le performance di uno pneumatico dopo 3.000, 5.000, 8.000, 10.000 km o quando si ha raggiunto il minimo valore del battistrada di 1,6 mm? Michelin sta lavorando per offrire ai propri clienti un pacchetto che dia il massimo dall’inizio alla fine del ciclo di vita e ci ha invitati in Austria per scoprire più nel dettaglio come si evolvono le prestazioni di una gomma.
Michelin è stata chiara fin da subito: non esiste una formula per prevedere il rendimento reale degli pneumatici usati, l’unico modo per farlo è testarli. Nel corso dell’evento, l’Azienda francese ha preparato due percorsi: la classica frenata di emergenza sul bagnato (con strato d’acqua di circa 1 mm, considerato “heavy rain”) e un piccolo tracciato misto dry-wet, dove poter far emergere tutte le sensazioni di guida. Le vetture a disposizione, con uno squadrone di Volkswagen Golf station wagon e di Audi A3 Sportback, sono state equipaggiate con pneumatici Michelin e della concorrenza, sia nuovi che usati. Come è andata?
Partiamo dalla frenata da 80 km/h fino all’arresto, dove i numeri non si possono discutere: i prodotti della Casa francese, hanno ottenuto ottimi risultati. Ovviamente, come ci si poteva aspettare, le gomme usate firmate Michelin hanno allungato di circa 10 metri lo spazio di arresto rispetto al nuovo; ma la vera sorpresa è come le usate siano riusciti a fermare la vettura prima di uno pneumatico nuovo di categoria inferiore. I valori sul tabellone e le sensazioni sul pedale destro danno ragione al grande lavoro svolto da Michelin per mantenere alto il valore di performance anche con il battistrada al minimo (guardate le foto nella gallery per capire come cambia il design dell’area di contatto dopo migliaia di chilometri macinati).
Ancora più sorprendente la sensazione di controllo in curva con delle gomme così vissute. Nonostante lo spessore del battistrada ridotto all’osso, sul bagnato l’appoggio trasmette buone reazioni al volante e la vettura non si è mai scomposta repentinamente (al contrario del modello equipaggiato con vecchie gomme di fascia inferiore). Questo controllo dell’automobile si traduce in un senso di sicurezza quando si è alla guida, che è quello che fa la differenza in caso di emergenza.
Ma cosa cambia tra il nuovo e il vecchio? Ovviamente, su bagnato non si riuscirà mai ad avere le stesse performance del nuovo. L’obiettivo del team Michelin, però, è di riuscire a prolungare le caratteristiche della gomma per tutta la sua vita. Quindi, anche se il grip cala di qualche punto, le sensazioni da nuovo a usato trasmesse al guidatore sono le stesse: il carattere della gomma non cambia e questo è un risultato eccellente.
Anche l’Unione Europea sta pensando alla sicurezza dei consumatori: infatti, nel regolamento generale sulla sicurezza dei veicoli è stato inserito il principio di testare gli pneumatici usati e tale provvedimento sarà adottato nell’autunno del 2019. Un gruppo di lavoro è stato istituito presso la Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite (UNECE) per definire le procedure di questi test, gli pneumatici di riferimento e le soglie regolamentari che dovranno essere rispettate. Anche Michelin sta spingendo molto su questo fronte, in particolar modo per l'implementazione di una soglia minima per la frenata sul bagnato allo stato di usura al fine di garantire ai consumatori una prestazione minima per tutte le gomme sul mercato. Si tratta di una decisione molto importante che obbligherà i costruttori a fornire prodotti in grado di offrire il massimo delle prestazioni e della sicurezza fino al limite del battistrada imposto dalla legge.