Parigi - Non c'era dubbio sul fatto che l'arrivo della nuova Mazda CX-7 avrebbe destato grande interesse tra gli automobilisti dello "stivale", ma il feedback ricevuto dalle concessionarie e dagli utenti di www.mazdacx7.it sono stati definiti stupefacenti dagli stessi vertici della Casa giapponese: in poco più di tre mesi sono state circa 25.000 le brochure ufficiali scaricate dal sito ufficiale, 1.450 le richieste di test drive e circa 160 i clienti che si sono assicurati il diritto di acquistare la vettura già dal primo di settembre, versando un "acconto" pari al 1% del valore di CX-7.
Certo, ragionando con la fredda ottica dei numeri, i 25.000 pre-ordini fatti registrare da Fiat 500 nella notte del debutto fanno sorridere se messi a fianco a quelli ottenuti da CX-7, ma le due vetture sono per prezzo e tipologia assolutamente diverse ed un rapido confronto con la diretta concorrenza è sufficiente per comprendere che il numero di vetture già sostanzialmente vendute rappresentino un vero e proprio successo: tabelle alla mano, nel corso del 2006 sono state immatricolate 601 Nissan Murano e 1.319 Toyota RAV4 a benzina. Di più, con la verde, è difficile ottenere ed è innegabile Mazda sia partita col piede giusto.
Una accoglienza che dimostra come nel settore delle SUV ci sia ancora spazio: se il prodotto è valido i clienti sono ben disposti a firmare contratti ed è sostanzialmente scontato che il già annunciato arrivo della versione a gasolio possa trasformare da bella realtà a successo di straordinarie dimensioni la presenza di CX-7 sul mercato tricolore. Solo il 10% delle SUV immatricolate in Italia è a benzina e le seicento/settecento unità previste per il nostro mercato nel 2008 potrebbero tranquillamente sfondare le diecimila con l'arrivo del diesel, costringendo Mazda alla rivisitazione dei piani che prevedono l'importazione in Europa di sole 7.000 unità/anno.
Come sempre, però, noi facciamo il tifo per la benzina ed, in questo caso, per i 260 CV del 2.3 litri DISI turbo...perfettamente intonati con il DNA sportivo di CX-7: i consumi non possono certamente essere da utilitaria, ma la ciambella del GPL può abbattere tutti gli ostacoli in tema di costo/km oltre che dare via libera alla circolazione in caso dei famigerati provvedimenti antinquinamento tanto amati dagli amministatori locali. Un pensiero, forse, questa soluzione lo meriterebbe anche in via ufficiale, ma in Mazda per il momento non ne vogliono nemmeno sentir parlare.
Frutto della elegante matita di Iwao Koizumi, chief-designer Mazda e padre di vetture apprezzate come Mazda3, RX-8 e Mazda6, CX-7 pone i suoi muscoli in bella vista, giocando a fare la coupè col suo parabrezza inclinatissimo (66°!), le ruote da 18" gommate 235/60 e tutta una serie di dettagli che hanno permesso di abbattere il coefficiente di penetrazione aerodinamica sino alla soglia dello 0.34.
Forme di grande personalità, che non hanno però costretto a sacrifici in termini di realizzazione degli interni: gli spazi a disposizione dei passeggeri non si possono certamente definire angusti ed il bagagliaio appare perfettamente in grado di soddisfare le esigenzedi sportivi e di famiglie di quattro/cinque persone: bastano pochi istanti, infatti, per passare progressivamente da 455 a 1.348 litri di capienza.
Un compromesso, quello tra estetica e funzionalità, risolto con grande efficacia da parte degli stilisti orientali i quali non si sono risparmiati nemmeno nella definizione dello stile dell'arredamento interno. L'idea è sempre quella di dare spazio alla sportività senza penalizzare il confort ed, alla stregua di quanto proposto all'esterno, l'abitacolo appare profondamente segnato da elementi stilistici di "carattere" già proposti con successo su altri modelli Mazda.
Il ponte di comando è dominato da un quadro stumenti "doppia cupola" con elementi analogici/digitali circolari, un aggressivo volante a tre razze rivestito in pelle, impreziosito da pulsanti multifunzione, ed una plancia dallo stile ricercato. Una cura per il dettaglio e per la soluzione raffinata quasi maniacale ma che, una volta tanto, non ha posto limiti nella sempre più impossibile ricerca dell'ergonomia: la percezione, infatti, è quella che Mazda abbia dato più ascolto alla clientela americana che a quella europea, mettendo da parte fronzoli e lucine colorate per fare spazio a pochi tasti di grandi dimensioni ed a pochi fronzoli.
A ringraziare non è solamente il cliente medio americano ma anche l'over cinquanta europeo, da sempre poco incline all'amicizia con sistemi informatici non iper-standardizzati ed a comandi non leggibili senza l'ausilio di occhiali: il sistema i-Drive di BMW ne ha fatto più volte le spese ed, evidentemente, in Mazda non volevano ricevere critiche da questo punto di vista. Ci sono riusciti.
Alla clientela europea, invece, farà altrettanto piacere sapere che sotto al cofano pulsa il quattro cilindri in linea turbocompresso DISI già in dotazione a Mazda 3 e Mazda 6 negli allestimenti MPS. Si tratta di un motore che, nonostante la mancanza di 4 cilindri aggiuntivi, ha saputo conquistare il popolo americano grazie all'immensa quantità di coppia disponibile scaricata a terra da un sofisticato sistema di trazione integrale a controllo elettronico. Nella guida normale "tirano" solo le ruote anteriori, ma in caso di necessità la coppia viene via via trasferita sulle ruote posteriori sino ad un mix massimo di 50:50.
Un sistema che innalza in modo deciso gli indici di sicurezza attiva, collaborando al meglio con tutti i più avanzati sistemi di aiuto alla guida disponibili sul mercato:
Mazda CX-7 offre di serie il controllo della stabilità DSC, l'antipattinamento TCS oltre che l'ABS con EBD. Sistemi che in caso di errori di guida o di situazioni di emergenza possono dare una mano nell'imbrigliare i 260 CV a 5.500 giri ed i 380 Nm di coppia massima ad appena 3.000 giri del quadricilindrico turbocompresso da 2.261 cc., i quali permettono di scattare da 0 a 100 km/h in 8 secondi netti! assicurando ben 210 km/h di velocità massima limitati elettronicamente. Disponibile con il solo cambio manuale a sei rapporti la nuova Mazda
CX-7 è in grado di percorrere 100 km con 10.2 litri di benzina nel ciclo misto. Un risultato che ha dell'incredibile alla luce delle prestazioni e delle misure della vettura: 4.68 m di lunghezza, 1.87 di larghezza e 1.64 m di altezza per 1.695 kg di massa sono valori con i quali fare i conti indipendentemente dal tipo di carburante utilizzato.
CX-7 è dunque una vettura che guarda di buon occhio alla sportività, anche se per essere adattata alle esigenze del mercato europeo ha lasciato negli States - dove è in vendita da più di un anno - il cambio automatico, le sospensioni morbide ed un telaio più "mollaccione". Molti sono stati, infatti, gli interventi dedicati alla versione europea di
CX-7 per adattarne la risposta dinamica ai gusti europei ed il risultato è decisamente interessante: la nuova Sport Utility Mazda si posiziona per sensazioni di guida quasi sullo stesso piano di BMW X3, vero punto di riferimento per la categoria, permettendo di levarsi qualche soddisfazione tra le curve pur senza massacrare le cervicali.
Il funzionamento delle sospensioni anteriori McPherson e di quelle posteriori Multilink è, infatti, ineccepibile e gli scarsi valori angolari di coricamento laterale e di beccheggio in frenata a fronte di un buon confort di bordo lo dimostrano senza ombra di dubbio. Ovviamente non si può parlare di
CX-7 come della sorella sportiva a motore Wankel RX-8, non ne avrebbe senso, ma a differenza di altre SUV il piacere di guida è realmente percepibile ed, una volta tanto, non è l'elettronica a compiere le curve per noi: lo sterzo è preciso e diretto tanto quanto quello di una normale station wagon di classe media ed i cambi di direzione avvengono in modo decisamente rapido e senza particolari scompensi.
Il merito è da ricercare in un bilanciamento dinamico che ha privilegiato il retrotreno della vettura, assicurando un comportamento sostanzialmente neutrale nella guida di tutti i giorni e leggermente sottosterzante, ma bisogna andare forte sul serio, quando ci si vuole divertire.
Il tutto ben orchestrato da un propulsore che avevamo già avuto modo di apprezzare sotto al cofano di una Mazda3, quella in allestimento MPS, e che non ha certo timori reverenziali nei confronti dei sei cilindri europei ad alte prestazioni. Il suo suono è ben filtrato nell'abitacolo e, solo quando l'ago del contagiri supera i 4.000, entra seppur in modo non prepotente nell'abitacolo. E' un piacere ascoltare la sua voce grintosa ed è incredibile come si sia costretti a lavorare spesso con il cambio, a corsa cortissima ma morbido e preciso, per assegnare il rapporto giusto in base all'aumentare della velocità: i 100 km/h si raggiungono velocemente ma è la continua progressione ben oltre i limiti del codice autostradale a lasciare impressionati.
Prestazioni assolute in grado di fermare i cronometri su tempi record alla voce accelerazione, ma siamo certi che i record sono alla portata di
CX-7 anche in ripresa: la generosa curva di coppia erogata dal propulsore permette di avere già tutto quello che serve, in sesta marcia, a 1.500 giri. Non sipuò parlare di cambio automatico, ma l'effetto è simile.
La posizione di guida è rialzata, ma non si ha la sgradevole sensazione di essere alla guida di un furgoncino. L'unica pecca riguarda la regolazione in profondità del volante, elemento che può interessare chi ha braccia e gambe più lunghe della media, mentre per il resto non manca nulla. L'ergonomia è di elevatissimo livello e c'è tanto spazio per chi siede dietro oltre che per i bagagli.
Di buon livello le rifiniture: le plastiche utilizzate non sembrano certamente economiche, così come ci è parsa di buon livello la pelle utilizzata per i rivestimenti dei sedili. Non mancano alcune finiture ad effetto, come gli elementi in plastica traslucida sulle razze del volante e sui pannelli porta, o le strisce di alluminio satinato ai bordi di plancia e tunnel centrale, a completamento di un abitacolo ben fatto ed accogliente.
Per quanto concerne la tecnologia ci sembra interessante segnalare la Smart Card Mazda in luogo della classica chiave di avviamento e l'impianto audio Bose dotato di nove altoparlanti ed un caricatore multiCD capace di ospitare sino a sei dischi.
Tutto è di serie, compresi i fari allo Xeno: mancano il cambio automatico e gli utili (visti i volumi!) sensori di parcheggio, non disponibili nemmeno a pagamento, mentre per quanto concerne il navigatore Mazda ne prevede uno post vendita in grado di integrarsi al meglio con le piacevoli forme degli interni di
CX-7. Il prezzo è di 36.450 euro: decisamente interessante viste le qualità della vettura ed gli accessori proposti di serie.