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Con l'occasione di essere in autodromo a Monza per i dettagli del W-Track Ford dedicato al mondo femminile, quello che stravolge virtualmente il rettilineo dietro ai box e di cui leggete a parte, qui su automoto.it, non è mancato un momento per farsi “due giri a manetta” con un’icona della Casa.
Purtroppo non motorizzata V8, come le mitiche GT40 che qui vinsero la 1000 Km del Mondiale Marche ai tempi d’oro e sono protagoniste nel mondo gaming oggi. Bensì con un’attuale regina tra le BEV d’impronta sportiva: la Mustang Mach-e.
La scelta è stata per la versione a trazione posteriore, non la più potente in gamma visti i 294CV del caso, ma con batteria da 99 kWh per un ottimo range dichiarato, di 610 Km e una massa comunque inferiore alle versioni AWD o GT. Un'occasione per guidare questo modello “pesante” in molti sensi nella dovuta libertà che si addice alle origini e alla storia Mustang, sfruttandone in breve tutte le doti al limite, come si può fare in pista.
Esito: una piccola sorpresa, gradevole e una altrettanto piccola delusione confermata, per chi sa cosa vuol dire quel nome e quanto intense sono certe sensazioni, divertenti, da Mustang messa in un circuito chiuso. Di questa pietra miliare nella gamma Ford, di Mustang Mach-e, abbiamo già scritto molto su automoto.it: scorrendo da questo link potete trovarne il listino prezzi con scheda, le promozioni o gli annunci usato, poi le prime impressioni di quando l'abbiamo vista e una valida misurazione di tutte le sue doti, nelle prove Pro e Contro con tanto di pagella finale.
Ora, andarci per la prima volta potendola spremere totalmente nel Tempio della velocità, permette di dare un giudizio diverso: più diretto e se vogliamo grossolano, nemmeno da cliente vero, per quella che comunque non è solo un’icona americana delle pony-car nel nome, ma un grosso e ricco SUV nativo elettrico nella sostanza.
Il primo impatto visivo da fuori è buono, non c'è che dire. Non a caso è una vettura di relativo successo internazionale, tra le elettriche di segmento e non solo, al netto degli oneri che si porta dietro. Un bel taglio, imponente senza essere troppo voluminosa o asettica e quindi stonata, per questo Tempio in attesa di restyling da centenario, come invece sono certe rivali.
La Mach-e si vede subito che è un’auto con carattere, con prestanza anticipata da stile proprio e un certo fascino, dato non solo dal cavallo esposto su fronte e retro. Pur nei volumi importanti, perché è lunga 4,71 metri e pur con quelle finiture ancora un po' “americane” che non regalano grandi raffinatezze, lusso o chicche a chi magari, visto il target over-50K €, ha gusti "viziati" da modelli premium nativi europei.
A differenza della Mustang termica, pur ammodernata nella sua sesta generazione, c'è da dire che in abitacolo il salto migliorativo è grande, eccome. Vanno fatti un po' di complimenti a questa vettura perché indubbiamente rispetto alle omonime col V8 è molto, molto più confortevole e anche più dotata di sistemi graditi. Senza invidie nemmeno ai maggiori BEV di segmento. Un altro pianeta insomma, migliore, tranne forse quelle maniglie porta ora virtualizzate che su una Mustang invece “ci stanno” sempre (basta il keyless).
È anche infinitamente più sicura e banalmente più confortevole, la Mach-e. Non solo per la buona seduta, il silenzio. Con quello che permette questa piattaforma (GE1) e il tipo di ADAS inclusi aggiungiamo relax e serenità, anche per chi siede in abitacolo con noi. Pur se dietro non è certo il massimo dello spazio, pensando all'ingombro esterno e, onestamente, non compensa con quel baule da circa 400 litri. Nemmeno aggiungendo i circa 100 lordi del minuto vano anteriore.
Essendo in pista, niente prove di sistemi Livello2 (guida autonoma, qui ai massimi consentiti in EU) o verifica dei pur graditi driving-mode eco, del cruise o del single-pedal (non utile in uso pista). Piuttosto pieno stress degli pneumatici (19'') visto il peso, cercando di eliminare dalla mente la sensazione che richiama quel nome, latente nella memoria e nel corpo, giusto capitasse un elemento di richiamo.
Purtroppo no, quell’accelerazione dichiarata di 6,1 secondi sullo 0-100 Km/h e la coppia di 430 Nm non impressionano, minimamente, almeno chi abbia già avuto modo di guidare BEV prestanti. Poi quel sound ausiliario, un “finto” rombo messo nel driving mode untamed da inserire usando quella specie di televisione 15,5’’ che fa da (invero molto buona) interfaccia Infotainment con sistema SYNC4A: no, non è da purista o classico amatore Mustang.
Guidare la Mach-e in pista, se di quelle veloci con tanto “dritto” non può soddisfare, ma può essere coinvolgente pur con quella massa dichiarata di 2.138 Kg che si sente tutta, quando si fanno curve al limite. Un limite molto elevato, da far invidia a parecchie vetture.
Si concentra in basso quella massa elettrica e non da fastidio per il rollio quanto ci si potrebbe attendere, dai SUV. Nemmeno però aiuta per certi “giochi” sui trasferimenti di carico e ha un suo ruolo, non amico senza controlli attivi, nell'ottima frenata (i dischi sono da 362 e 316) e nel tenere la corda in uscita quando ci s’inizia a scomporre.
È interessante scoprirle, le reazioni della Mustang Mach-e messa al limite, o poco oltre. Pur tutelata è capace di essere precisa, lavorando con il volante e divenire pure nervosetta: è sempre una posteriore. Diventa poi noiosa come tutte le elettriche in una pista come Monza, per via della velocità massima limitata a 180 Km/h. Allora dare il 100% nelle curve, strapazzando questo grande SUV senza pensare alle Mustang di ben altra tonicità e risposta "fisica", è comunque divertente. Prima di avere un senso di vuoto, appena immessi sul dritto.
Per qualcuno non avrà senso, un simile veicolo, per altri è adorabile e più personale di tanti modelli tedeschi o asiatici. I complimenti ci sono per casa Ford, che lo realizza e lo fa provare anche in pista. Una Ford che ricordiamo non ha ancora pensionato certi modelli puri come la Mustang V8 e vanta una gamma globale non da tutti (vogliamo parlare dei vari Ranger?). Qui il prodotto integra il dovuto al mondo BEV e alla connettività, permettendo non solo con l’immagine costruita sugli allori, del divertimento in piena sicurezza.
Limitato, per tanti aspetti e, nota dolente: solo per chi dispone di una buona colonnina o si accontenta di pochi giri, in pista. Già perché lo Stradale non misura neanche 5,8 km, mentre la carica disponibile a ogni giro non scendeva certo dell'uno percento ma, con il piede pesante e un po' di "pausa rettilineo" anche del 3%.
Misura molto relativa e di un utilizzo che ovviamente non è quello che deve fare chi possiede questa vettura, ma che almeno qualche volta è lecito concedersi visto il richiamo Mustang. Con 150 kW su colonnina DC bastano dieci minuti, per aggiungere 100 Km di autonomia media, a trovarla dopo un track-day.
Quel cavallo che può essere un po' pazzo e di certo non addomesticato, non ha troppo che fare con questa vettura infinitamente più gentile e abbordabile al volante (meno nel prezzo: il listino 2022 Mach-e parte da € 51.900). Pensando però a SUV elettrici “da guidare” magari anche senza un grande senso logico in pista, è proprio questo e non qualche altro da mettere in prima fila. Altri che si fregiano di sigle sportiveggianti, senza le medesime doti.
Ford
Via A. Argoli, 54
Roma
(RM) - Italia
800 22 44 33
https://www.ford.it
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