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Non è perfetta in modo maniacale come una sportiva tedesca e nemmeno poderosa come una supercar modenese, eppure è una delle coupè più emozionanti sul mercato, tanto spettacolare da ammirare quanto coinvolgente una volta al volante.
Sì, anche se i cavalli sono “solo” 280, per di più erogati da un propulsore di origini tutt’altro che blasonate: trattasi infatti di un V6 di 3.456 cc. progettato da Toyota per le sue berline destinate al mercato nord americano. Non esattamente quello che ogni appassionato sogna.
Però bastano quel logo giallo e verde e la scritta Lotus alla base del cofano per accelerare i battiti cardiaci, mentre le mani sono percorse da uno strano formicolio destinato a placarsi solo quando finalmente potranno stringere tra le mani il bel volante con la corona in pelle e le razze in nobilissimo magnesio.
Fatta per essere guidata
Sì, perché le Lotus sono fatte per essere guidate, non per essere esibite all’ingresso di un locale alla moda. In ogni caso resistiamo ancora qualche minuto alla tentazione di metterci al volante, perché la Evora è qualcosa di completamente diverso rispetto alle Lotus costruite negli ultimi 15 anni, le essenziali Elise ed Exige, straordinarie nella loro purezza ma riservate per forza di cose ad un pubblico ristretto di appassionati, disposti a sacrificare quasi completamente comfort e praticità per un piacere di guida da distillare in occasionali gite fuori porta e track day.
Con la Evora, invece, Lotus punta ad un pubblico più ampio, ma non per questo meno esigente o competente, alla ricerca di una granturismo rifinita in modo lussuoso e utilizzabile tutti i giorni senza particolari sacrifici. Ecco allora che il corpo vettura si presenta con dimensioni compatte, ma non più “micro”, con una lunghezza di 4.342 mm (larghezza e altezza invece misurano rispettivamente 1.848 e 1.223 mm).
Il tutto è vestito con uno stile molto moderno ma allo stesso tempo tipicamente “inglese”, il che significa eleganza ed equilibrio tra i volumi e totale assenza di orpelli inutili. Così, il frontale è aggressivo come pochi e questa sensazione è rafforzata da alcuni dettagli che però non sono mai fini a se stessi, avendo sempre una funzione ben precisa: è il caso ad esempio delle prese d’aria alle spalle delle porte o dell’alettone di coda, perfettamente integrato con il cofano posteriore.
Linea: sportiva all'inglese
In fotografia la Evora emana una forte personalità, ma dal vivo è semplicemente spettacolare e all’interno continua a stupire: i rivestimenti in pelle pregiata dei sedili si estendono infatti all’intera plancia, integrandosi perfettamente con l’esile console centrale in alluminio. Il risultato è un mix di artigianalità ed essenzialità, in un’atmosfera sospesa tra la migliore tradizione delle GT inglesi e una forte innovazione formale. Le sorprese però non sono ancora finite, perché dietro i sedili c’è perfino un divanetto posteriore che rende la Evora l’unica 2+2 a motore centrale sul mercato.
Dietro è invivibile
In realtà l’abitabilità posteriore è del tutto impossibile da sfruttare, a meno di non avere dei bambini, per i quali ci sono perfino gli attacchi isofix per il seggiolino: avevamo già detto vero che questa era una Lotus diversa? Per chi non ha figli, comunque, il divanetto posteriore può essere una preziosa integrazione dello spazio a disposizione per le valigie, considerando che il bagagliaio - posto dietro il motore - è piuttosto piccolo (160 litri) e soprattutto di forma irregolare.
Non a caso volendo si può anche ordinare la Evora in versione a due posti, con alle spalle dei sedili un secondo vano bagagli (tra l’altro così si risparmiano circa 3.500 euro). In ogni caso, con la Evora è possibile partite per un week end lungo per due persone senza particolari preoccupazioni.
Com'è dal vivo
A proposito di partire: è finalmente arrivato il momento di scoprire come si comporta la nuova GT di casa Lotus. Mettersi al volante è un po’ meno semplice rispetto a quanto accade ad esempio su una Cayman a causa del longherone piuttosto largo, ma i sedili non sono così in basso come sulla Elise e dunque non sono necessari particolari contorsionismi.
Posizione di guida
La posizione di guida è da vera sportiva, ma niente affatto scomoda. Peccato solo per l’assenza di regolazione della seduta in altezza, e soprattutto per la pedana di appoggio per il piede sinistro che è ridotta ad una striscia sottile che sporge dal passaruota. In questo la Evora ricorda molto la Elise, ma è un peccato piuttosto veniale perché ben presto ci si fa l’abitudine.
Frizione dura
La frizione è piuttosto dura, ma meno di altre sportive e il cambio è docile: fin dai primi chilometri la Evora mette subito a proprio agio il guidatore, facendosi apprezzare per l’eccellente visibilità anteriore (dietro invece il lunotto è poco più di una feritoia, ma per fortuna in fase di parcheggio si può contare su sensori acustici e perfino sulla telecamera…).
“Scopriamo così la vera anima di questa granturismo lussuosamente rifinita che però, se messa alla prova, dimostra di essere in tutto e per tutto un’autentica Lotus: il che significa un telaio dall’equilibrio invidiabile e inserimenti in curva prontissimi”
Tasto magico: "Sport"
Ben presto quindi premiamo il tasto “Sport” - che innalza il regime massimo del propulsore e rende un po’ più permissivo il controllo di trazione e - l’andatura cresce rapidamente. Scopriamo così la vera anima di questa granturismo lussuosamente rifinita che però, se messa alla prova, dimostra di essere in tutto e per tutto un’autentica Lotus: il che significa un telaio dall’equilibrio invidiabile e inserimenti in curva prontissimi. La precisione dello sterzo è assoluta: migliore anche di molte altre supercar assai più potenti e costose, e il sottosterzo è un concetto del tutto sconosciuto.
Auto da corsa ingentilita
Così ci si trova a pennellare le traiettorie con una precisione degna di una vettura da corsa, viaggiando a ritmi molto elevati, ben superiori a quello che i 280 CV a disposizione avrebbero fatto pensare. E la cosa straordinaria è che la Evora, in tutto questo, non è mai intimidatoria, perché la precisione in ingresso infonde una fiducia assoluta in chi è al volante e il retrotreno segue la traiettoria impostata in modo sempre composto, senza mai evidenziare bruschi trasferimenti di carico.
Nemmeno l’asfalto dissestato crea apprensione, perché le sospensioni sembrano assorbire e isolare quasi magicamente le sconnessioni, che così non mettono mai in crisi l’equilibrio della vettura, e naturalmente anche il comfort di guida ne guadagna. Non si pensi, però, ad una vettura noiosa: la Evora si dimostra sempre straordinariamente “viva” e coinvolgente e sembra spronare il conducente ad esplorare sempre di più i suoi limiti, entrando in curva ogni volta più veloci e frenando ogni volta più tardi.
Bene i freni
I freni, del resto, sono straordinari per potenza (a 100 km/h sono sufficienti meno di 33 metri per fermarsi) e resistenza. Nemmeno sul bagnato la Evora crea particolari timori: ABS e controllo di trazione sono vigili e le sospensioni non troppo rigide ancora una volta rendono le reazioni della vettura più progressive e quindi facili da controllare.
Sicura anche con TC disattivato
A proposito: il controllo di trazione può essere escluso, ma anche senza la rete elettronica di sicurezza il comportamento della Evora non cambia, rimanendo sempre prevedibile e facile da gestire. Certo ora è possibile “giocare” un po’ di più con l’acceleratore, lasciando allargare il posteriore in uscita di curva per poi riprenderlo con una dolce correzione del volante. Ma quello sterzo così preciso e il telaio così pronto a cambiare direzione ben presto inducono ad abbandonare le tentazioni del drifting per adottare uno stile di guida fatto di rapidità, precisione ed equilibrio assoluti, sentendosi tutt’uno con la Evora e con la strada.
Difetti?
Il cambio, dolce alle basse andature, ma con un’escursione maggiore di quello che si vorrebbe e qualche impuntamento di troppo quando si cambia vicino alla zona rossa del contagiri. E poi un telaio così meriterebbe una cavalleria ancora superiore, mentre il sound è raffinato, ma non incisivo come farebbe immaginare la sua seducente carrozzeria.
A queste ultime due pecche, però, si può facilmente rimediare: l’esemplare provato era equipaggiato con il cambio a rapporti accorciati (optional) - che consente di guadagnare un paio di decimi di secondo - e con un impianto di scarico completo progettato su misura per la Evora dalla Supersprint, che regala alla coupè inglese un sound davvero emozionante e una ventina di cavalli in più (ma volendo c’è anche lo scarico sportivo della Casa). E per gli incontentabili è già pronta la versione S con compressore volumetrico e 70 CV in più…
Quanto costa?
Sul mercato italiano la Lotus Evora viene offerta ad un prezzo che parte da 68.981 euro e che può crescere fino a 81.691 euro, cifra richiesta per la versione S da 350 CV con configurazione a 2+2 posti.
Scheda tecnica Lotus Evora
Lunghezza: 4.342 mm
Peso: 1.382 kg
Bagagliaio: 160 l
Motore: V6 3.456 cc.
Alimentazione: benzina
Potenza: 280 CV
Coppia massima: 342 Nm
Trazione: posteriore
Vel. max. 261 km/h
0-100 km/h 5,1 sec.
Consumo: 8,7 l/100 km
Lotus
Via Salaria, 1313
Roma
(RM) - Italia
06 888 95 74
https://www.lotuscars.com/it-IT
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