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Dici fuoristrada e pensi a Jeep, ad un marchio che ha profondamente segnato la storia di questa specialità. Ma la tradizione, senza dimenticare le proprie origini, si evolve sempre più spesso all'insegna dell'innovazione ed ecco quindi che insieme all'ultima evoluzione stilistica, anche la Jeep Grand Cherokee (in listino a 58.478 euro) si scopre vocata non solo all'estremo ma anche alla vita di tutti i giorni, grazie ad un'anima poliedrica garantita da sistemi come il Selec-Terrain control e ad un look che strizza l'occhio alle mode del momento cercando di dettare nuovi trend.
Nuovo look
Principale elemento di forza del design della Jeep Grand Cherokee restyling è indubbiamente costituito dalla sezione frontale, ora dominata da una calandra con profili cromati ai cui lati si stagliano dei gruppi ottici dal disegno ora più sfuggente e dotati di tecnologia xenon e LED. Linee tese e filanti, nervature e passaruota squadrati caratterizzano invece le fiancate, mentre fari di grosse dimensioni, un ampio lunotto, uno spoiler posteriore e delle superfici cromate ne connotano invece la sezione di coda insieme allo scarico a doppia uscita posto alle due estremità del paraurti.
Aperta la portiera della Jeep Grand Cherokee si viene accolti da un ambiente dominato da pellami adornati con pregevoli impunture a vista, a loro volta impreziosite da inserti metallici presenti praticamente ogni dove. Comandi al volante e display touchscreen i grandi protagonisti del cockpit, insieme alla strumentazione che combina elementi analogici e digitali. Comoda e con tutti i comandi necessari a portata di mano, la Jeep Grand Cherokee risulta in grado di ottemperare le esigenze delle utenze più attente al comfort grazie anche a sedili e volante riscaldabili. Vocato a garantire la sicurezza, ma a volte in verità un po' poco pratico in caso di necessità il navigatore, che come per tutte le vetture del Gruppo Fiat non risulta essere impostabile con il veicolo in movimento.
Tecnologia di alto profilo
L'attenzione alla tecnologia è uno dei punti forti della Jeep Grand Cherokee restyling. Il sistema Uconnect con display da 8,4" con comandi touchscreen permette infatti al guidatore di rapportarsi con i dispositivi di infotainment, mentre radio, porte USB, lettore di schede SD, e ingressi AUX consentono ai sistemi esterni di interfacciarsi con la vettura. Allo stesso modo anche il display da 7” dotato di tecnologia TFT si propone di interagire con il pilota, fornendogli tutte le informazioni necessarie e permettendogli di personalizzare grafica ed impostazioni a proprio piacimento.
A quanto elencato fa il paio il selettore collocato al centro del tunnel adibito alla gestione del Selec-Terrain control, che permette al guidatore di adattare il comportamento dinamico della Jeep Grand Cherokee in relazione al fondo stradale, consentendogli così di scegliere tra le modalità Snow, Sand, Mud, Rock e Auto ed agendo sulle sospensioni Quadra-Lift.
Come è fatta
Lunga 4.828 mm, larga 1.943 mm, alta 1.792 mm e dotata di un passo di 2.915 mm, la Jeep Grand Cherokee restyling dispone dei sistemi di trazione integrale Quadra-Trac II e Quadra-Drive II con differenziale autobloccante elettronico posteriore a slittamento limitato ELSD (Electronic Limited-slip Differential). Esclusivamente sulla versione SRT è previsto il sistema Quadra-Trac Active on-demand, anch'esso dotato di differenziale posteriore autobloccante elettronico a slittamento limitato ELSD.
La Jeep Grand Cherokee restyling è dotata di sospensioni anteriori e posteriori a ruote indipendenti. Le molle posteriori sono a smorzamento controllato e si propongono di migliorare il comportamento stradale ed il comfort di guida. La nuova architettura delle sospensioni posteriori ha inoltre permesso di posizionare la ruota di scorta all'interno della vettura piuttosto che sotto il pianale. La versione SRT presenta sospensioni Adaptive Damping con calibratura SRT dotate di ammortizzatori attivi gestiti attraverso il sistema di controllo della trazione Selec-Track.
Oltre alla dotazione di sicurezza attiva e passiva già disponibile di serie che prevede controllo elettronico della stabilità con sistema antiribaltamento, ABS con calibrazione off-road, sistema di controllo della trazione sulle quattro ruote Brake Traction Control System (BTCS) e 7 airbag (frontali, laterali anteriori, laterali a tendina e per le ginocchia del guidatore), la Jeep Grand Cherokee restyling aggiunge l'aggiornato sistema Forward Collision Warning con Crash Mitigation, il dispositivo Adaptive Cruise Control con funzione di arresto (disponibile entro la fine dell'anno), la telecamera posteriore ParkView con visualizzazione dinamica ed il nuovo sistema Selec-Speed Control con Hill-Ascent Control ed Hill-Descent Control.
“L'attenzione alla tecnologia è uno dei punti forti della Jeep Grand Cherokee restyling. Il sistema Uconnect con display da 8,4" con comandi touchscreen permette infatti al guidatore di rapportarsi con i dispositivi di infotainment, mentre radio, porte USB, lettore di schede SD, e ingressi AUX consentono ai sistemi esterni di interfacciarsi con la vettura”
La gamma motori
Al di sotto del cofano della Jeep Grand Cherokee restyling pulsano quattro motorizzazioni: il turbodiesel da 3.0 litri V6 ad iniezione diretta elettronica Common Rail dotato di tecnologia Multijet II, e i propulsori benzina, ovvero il V6 Pentastar da 3.6 litri e il V8 da 5.7 litri (disponibili esclusivamente sulla versione Summit). A questi si aggiunge il V8 HEMI da 6.4 litri proposto al fianco della sola versione SRT. Tutte le motorizzazioni benzina equipaggiate sulla Jeep Grand Cherokee restyling sono conformi alla normativa Euro 6. Tutte le motorizzazioni diesel e benzina della nuova Jeep Grand Cherokee sono abbinate al nuovo cambio automatico a otto rapporti.
Il turbodiesel da 3.0 litri genera una potenza massima di 250 CV a 4.000 giri/min ed una coppia di 570 Nm a 2.000 giri/min. I consumi sono pari a 7,5 l/100 km nel ciclo combinato, con un risparmio del 10% rispetto al modello precedente. Le emissioni di CO2 registrano una riduzione del 9% e sono pari a 198 g/km.
Grazie alla tecnologia Multijet II che si avvale di una elettrovalvola bilanciata, l'iniettore è in grado di compiere fino a 8 iniezioni a ciclo con la possibilità di gestire le due iniezioni principali in un unico profilo modulabile (D-IRS - Digital Injection Rate Shaping).
Il V6 Pentastar da 3.6 litri presenta una architettura con doppi alberi a camme (DOHC) e monoblocco in alluminio. Dotato di fasatura variabile (Variable-valve Timing - VVT), questo motore eroga 286 CV di potenza a 6.350 giri/min e 347 Nm di coppia a 4.300 giri/min. I consumi sono pari a 10,4 l/100 km nel ciclo combinato. In Italia, il motore 3.6 V6 benzina è disponibile esclusivamente in abbinamento al nuovo allestimento Summit.
La versione Summit di Jeep Grand Cherokee è inoltre disponibile con il V8 da 5.7 litri dotato di fasatura variabile VVT e di Multi-Displacement System (MDS). Questo motore sviluppa 352 CV di potenza a 5.200 giri/min e 520 Nm di coppia a 4.200 giri/min. I consumi sono pari a 13 l/100 km nel ciclo combinato. Al fine di contenere i consumi, questa unità è stata dotata del sistema MDS (Multi Displacement System) che consente di passare dalla modalità ad otto cilindri a quella a quattro cilindri. Questo dispositivo disattiva la metà dei cilindri durante la marcia a velocità costante e quando non viene richiesta piena potenza.
La versione SRT di Jeep Grand Cherokee è equipaggiata con il V8 HEMI da 6.4 litri dotato di tecnologia Fuel Saver che consente la disattivazione di 4 degli 8 cilindri per ridurre consumi ed emissioni. Questa unità eroga 468 CV di potenza a 6.250 giri/min e 624 Nm di coppia a 4.100 giri/min, valori questi che permettono di scattare da 0 a 100 km/h in 5 secondi e di raggiungere una velocità massima di 257 km/h.
La nostra prova
Anche la Jeep Grand Cherokee si adatta alle mode del momento e propone il sistema di avviamento tramite pulsante start grazie alla presenza della chiave elettronica. Una volta avviata l'unità americana da 3.6 litri con architettura V6 oggetto della nostra prova si dimostra abbastanza corposa sin dall'avviamento, non brillando però per pienezza ai regimi più bassi, complice anche la mole della vettura.
Sound corposo ma non invadente
Il rumore risulta essere corposo senza essere invadente, anzi, lasciateci dire che è un piacere di tanto in tanto sentire la tonalità roca di un sei cilindri a V di grossa cubatura. L'unità da 3.6 litri non sembra particolarmente propensa all'allungo, non che non sia in grado di farlo, ma il suo punto di forza è indubbiamente da trovare nella fascia compresa tra 2.000 e 4.500 giri/min, ove questo propulsore dimostra essere in grado di dare il meglio di sé grazie ad una erogazione in questo regime finalmente corposa.
Il Penstastar sa il fatto suo
La sostanza c'è insomma, e si sente. Basta una lieve pressione sul pedale una volta passati i 1.800 giri per scatenare tutta la veemenza di cui il V6 Pentastar è capace, ma i consumi salgono in maniera direttamente proporzionale alla pressione del pedale del gas quando si decide di affondare con decisione lo stesso: nel corso della nostra prova la Grand Cherokee ha fatto infatti registrare un consumo medio di 17 l/100 km.
Buono il comportamento dinamico, che complici le sospensioni adattive restituisce stabilità direzionale e precisione di guida, ma la massa c'è e bisogna ricordarselo, soprattutto quando si va a frenare: l'impianto si dimostra tanto potente quanto modulabile, ma i 2.266 kg su cui la Grand Cherokee restyling ferma l'ago della bilancia si fanno sentire eccome quando si tratta di arrestarli. Migliorabile invece il sistema di frenata automatica, che in un paio d'occasioni si è dimostrato decisamente invadente attivandosi senza apparenti motivi e costringendoci a disinserirlo.
“Rapido negli innesti e preciso nel funzionamento il nuovo cambio automatico a otto rapporti viene proposto al fianco di tutte le motorizzazioni ed è dotato di un software in grado di valutare diversi parametri tra cui accelerazione, coppia utilizzata, velocità di marcia ed eventuali richieste di maggior potenza da parte del guidatore”
Positivi sterzo e cambio
Molto buono invece il raggio di sterzo: la Jeep Grand Cherokee si dimostra infatti in grado di girare veramente in un fazzoletto di terra: non male se si considerano le dimensioni certamente generose e la mole del veicolo. Rapido negli innesti e preciso nel funzionamento il nuovo cambio automatico a otto rapporti viene proposto al fianco di tutte le motorizzazioni (sia diesel che benzina), ed è dotato di un software in grado di valutare diversi parametri tra cui l'accelerazione, la coppia utilizzata, la velocità di marcia ed eventuali richieste di maggior potenza da parte del guidatore per far si che la velocità ed i momenti dei cambi marcia siano ottimali alle specifiche condizioni in cui ci si trova.
Completamente elettronico, il nuovo cambio si avvale del sistema di controllo interattivo Electronic Range Select che prevede la possibilità di scegliere tra la modalità completamente automatica o quella manuale sequenziale, attraverso i comandi al volante.
Conclusioni
La Jeep Grand Cherokee restyling strizza quindi l'occhio a quelle utenze dinamiche vocate tanto all'impiego urbano che fuoristradistico della vettura e che non dimenticano l'attenzione alle dotazioni tecnologiche e alla cura dell'allestimento di bordo. Poco interessante nella versione a benzina, più che altro per una questione di consumo medio che di prestazione, la nuova Jeep Grand Cherokee si fa molto interessante in abbinamento ai motori a gasolio che strizzano l'occhio le esigenze del pubblico europeo.
Pregi:
-Dotazione tecnologica
-Sonorità del motore
-Look ora più moderno
Difetti:
-Sistema di frenata automatica
-Consumi
-Navigatore non impostabile in movimento
Foto: Gabriele Aimone Cat
Jeep
Corso G. Agnelli, 200
10135 Torino
(TO) - Italia
800 0426 5337
https://www.jeep-official.it/
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