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Dimenticatevi il modello di prima generazione nato nel 2007. Con la nuova i30, presentata per la prima volta in versione hatchback al Salone di Francoforte del 2011, Hyundai ha compiuto qualcosa di più di un salto generazionale. E non stiamo parlando solo del design, giunto a completa maturazione con il linguaggio stilistico (a dir poco) movimentato Fluidic Sculpture, ma anche per quanto riguarda la qualità complessiva.
Passano pochi mesi e a Ginevra 2012 la Casa coreana arricchisce la gamma con la i30 Wagon, che nonostante si presenti con le più classiche proporzioni di una station di segmento C, mantiene inalterata l'essenza della versione hatchback, con uno stile molto dinamico e per certi aspetti anche originale.
Con un prezzo che parte da 17.750 e che può crescere fino a 25.200 euro, la i30 Wagon deve vedersela con una schiera di agguerrite concorrenti a partire da Kia Cee'd Sportswagon, Ford Focus SW, Toyota Auris Touring Sports, Opel Astra Sport Tourer, Peugeot 308 SW, Renault Mégane Sportour, Seat Leon ST e Volkswagen Golf Variant.
Certo, i prezzi non sono più stracciati come quelli delle prime coreane importate nel nostro Paese, ma bisogna tenere presente prima di tutto che il livello qualitativo oggi è molto più alto – anzi imparagonabile rispetto al passato – e poi che questo modello è di fatto un'auto europea a tutti gli effetti. Il design infatti è stato concepito nel centro sitle Hyundai di Rüsselsheim, in Germania, e la produzione è affidata allo stabilimento di Nošovice, in Repubblica Ceca. In più anche i30 Wagon gode del pacchetto “Tripla 5 con Km illimitati”, che include 5 anni di garanzia, 5 anni d’assistenza stradale e 5 anni di controlli gratuiti.
Dal vivo: com'è fuori
Quello che colpisce, osservando la nuova i30 Wagon, è l'originalità del design. Lo stile anonimo e privo di particolari guizzi di originalità delle prime coreane ha lasciato il posto ad uno stile molto dinamico e di fatto ben riuscito, soprattutto nella zona frontale, dove le linee si inseguono suscitando buone sensazioni alla vista.
Rispetto al passato poi c'è un vero abisso in termini qualitativi. La carrozzeria è ben assemblata: gli accostamenti dei vari pannelli sono piuttosto rigorosi, anche quando si incontrano materiali diversi. Disposte con la dovuta cura anche le guarnizioni, mentre la verniciatura appare ben fatta.
Dal vivo: com'è dentro
Anche dentro il salto qualitativo è notevole anche se ci sono ancora ampi margini per migliorare. La plastica abbonda, ma in generale la sensazione è quella di avere tra le mani un prodotto solido, di buona qualità e pensato per durare nel tempo. L'impressione è che i cugini della Kia sulla Cee'd – parente stretta della i30 - siano riusciti a fare qualcosa di meglio, soprattutto per quanto riguarda la plancia, ma in generale l'abitacolo riesce ad apparire come un buon compromesso tra stile e qualità.
Molto concreto e razionale il sistema di infotainment con navigatore (+ 1.000 euro) e display da 7 pollici, che magari non mette in campo le grafiche più accattivanti del mercato ma che si dimostra efficace, rapido e soprattutto molto intuitivo da utilizzare. Lo schermo, se richiesto come accessorio, diventa poi comodissimo in manovra, perché visualizza le immagini della retrocamera agevolando non poco le manovre di parcheggio in città.
Il bagagliaio, vero elemento da tenere d'occhio nell'acquisto di un modello station, convince. Con 528 litri si dimostra davvero molto capiente: fa meglio di Ford Focus SW, Opel Astra ST, Renault Mégane ST e solo VW Golf Variant e Peugeot 308 SW fanno di meglio superando quota 600 litri. Abbattendo gli schienali inoltre si possono avere 1.642 litri, peraltro ben sfruttabili grazie ai sedili con frazionamento 60/40 e al vano di carico perfettamente piatto.
Intelligente poi la possibilità di ancorare a quattro supporti un rete di contenimento per fissare gli oggetti caricati così come quella di avere a disposizione una presa 12 Volt direttamente nel vano bagagli, a cui poter collegare comodamente per esempio un mini-frigo per i viaggi più lunghi.
Motorizzazioni
La gamma motorizzazioni per la i30 Wagon ricalca sostanzialmente quella della della sorella hatchback. Si parte con il classico benzina 1.4 da 100 CV, per passare ai più gettonati diesel 1.4 CRDi da 90 CV e 1.6 CRDi nelle versioni da 110 o 128 CV. Disponibile anche un cambio automatico a sei marce, ma solo con il 1.6 a gasolio.
“La protagonista della nostra prova è la i30 Wagon abbinata alla motorizzazione preferita in Italia: il 1.6 CRDi da 110 CV, che rappresenta senza dubbio il miglior compromesso tra prestazioni e contenimento dei consumi”
La protagonista della nostra prova è la i30 Wagon abbinata alla motorizzazione preferita in Italia: il 1.6 CRDi da 110 CV, che rappresenta senza dubbio il miglior compromesso tra prestazioni e contenimento dei consumi. Con una coppia di 260 Nm a 1.990 giri/min, questo quattro cilindri a gasolio garantisce con il classico manuale a sei marce uno scatto da 0 a 100 km/h in 11,8 secondi e una velocità massima di 185 km/h, mentre i consumi medi dichiarati parlano di un valore medio di 4,5 l/100 km, con le emissioni inchiodate a 113 g/km.
La nostra versione però è dotata di un cambio automatico a sei rapporti con convertitore di coppia, disponibile a richiesta (+ 1.200 euro). In questo caso lo scatto da 0 a 100 richiede 12,7 secondi (quasi un secondo in più rispetto alla versione manuale) e la velocità massima si ferma a 180 km/h. Subiscono la presenza dell'automatico anche i consumi dichiarati, che salgono a 5,6 l/100 km.
Un'ultima nota infine riguarda il peso. La i30 Wagon 1.6 CRDi si aggira attorno ai 1.500 kg (1.503 la nostra versione con cambio automatico), un valore mediamente superiore a quello delle concorrenti, in alcuni casi anche di qualche centinaio di kg (La Ford Focus ST 1.6 TDCi ferma l'ago della bilancia a circa 1.300 kg, così come la Volkswagen Golf Variant 1.6 TDI DSG), che non favoriscono di certo i consumi.
Le nostre impressioni di guida
La prima nota positiva riguarda senza dubbio l'abitabilità. Le dimensioni della versione Wagon rimangono piuttosto compatte (449 i cm della versione station contro i 430 della berlina), ma davanti c'è tutto lo spazio che serve per affrontare anche viaggi impegnativi, ma anche i due passeggeri posteriori non si possono davvero lamentare (il quinto, come sempre è un posto di emergenza o adatto a bambini).
Diamo vita al quattro cilindri a gasolio che si rivela la seconda gradita sorpresa. È silenziosissimo, anche più di motori a gasolio di cubatura paragonabile europei ben più blasonati (e collaudati) e non trasmette vibrazioni all'interno dell'abitacolo. Anche quando si procede in città si rimane avvolti da una gradevole silenziosità, senza mai avvertire quella ruvidità tipica di alcuni quattro cilindri a gasolio di piccola cubatura. L'erogazione è molto lineare e bilanciata, come si addice del resto ad una station familiare di questa categoria; non regala certo partenze a ruote fumanti al semaforo (ma la i30 Wagon non nasce nemmeno per questo scopo) ma tra i 2.000 e i 3.000 giri offre comunque tutto quel brio che serve per muoversi con agilità in città.
Chi non convince è piuttosto il cambio automatico a sei rapporti. Finché si viaggia con estrema tranquillità si rivela dolce negli innesti, senza rivelare il minimo effetto trascinamento, ma quando si preme un po' di più sull'acceleratore tira eccessivamente le marce, rivelando logiche di gestione poco efficaci, almeno per gli standard attuali, che finiscono per penalizzare inutilmente i consumi. Inoltre quando si ha un po' di fretta il la cambiata diventa davvero troppo lenta e poco fluida, quindi in questo caso meglio optare per il classico manuale a sei rapporti, che se ben utilizzato, riesce a regalare consumi senza dubbio interiori.
Nel complesso la i30 Wagon si dimostra un'auto ben bilanciata. Nonostante il peso sia al di sopra della concorrenza l'assetto risponde bene anche quando si alza il ritmo e diventa difficile metterlo in crisi. Le sospensioni allo stesso tempo non sono eccessivamente rigide e regalano un buon confort a tutti i passeggeri, compresi quelli posteriori.
I freni sono ben modulabili e hanno mordente a sufficienza anche in casi di emergenza, menre lo sterzo si dimostra morbido in città, quando occorre fare spesso manovra e non eccessivamente vuoto e poco comunicativo alle velocità autostradali. Poco utile invece la funzione Flex Steer per adeguare la risposta dello sterzo che abbiamo utilizzato sempre in Normal, senza mai avere il reale bisogno di ricorrere alla funzione Comfort (sterzo più morbido per le manovre) né alla Sport, dove il volante diventa inutilmente pesante.
Consumi
Penalizzato da un cambio automatico non in linea con gli standard di attuali il 1.6 CRDi da 110 CV non ci ha particolaramente sopreso con i consumi, mantenendosi pericolosamente vicino a medie di 8,0 l/100 km (12,5 km/l), troppo per una station di queste dimensioni equipaggiata con un diesel di questa cubatura e potenza. In ogni caso niente paura: con un classico cambio manuale ben sfruttato si riescono senza dubbio a riportare i consumi vicini a valori ottimali, di poco superiori ai 5 l/100 km.
Conclusioni
Non siamo ancora al livello delle europee più blasonate, soprattutto all'interno, ma la strada imboccata da Hyundai è senza dubbio quella giusta. La qualità complessiva ha fatto passi da gigante rispetto al passato e oggi la i30 può definirsi al 100% un'auto pensata e costruita in Europa, per assecondare i palati degli esigenti clienti del Vecchio Continente. Il motore 1.6 CRDi è un vero gioiellino, silenzioso, capace di regalare il giusto brio e poco assetato di gasolio (con cambio manuale). Da rivedere l'automatico, troppo e lento poco efficacie nelle logiche di gestione. Di sicuro, per concludere, la i30 è un'auto da tenere d'occhio perché vista l'incredibile rapidità con è maturata in futuro potrà solo fare di meglio.
Pregi:
Qualità complessiva: passi da gigante rispetto al passato
Abitabilità: c'è spazio in abbondanza davanti, dietro e nel bagagliaio
Motore 1.6 CRDi: è un ottimo diesel, silenzioso, dal giusto brio e parco nei consumi (con cambio manuale)
Difetti:
Cambio automatico: è troppo lento e penalizza i consumi
Peso: è più pesante delle concorrenti
Sistema Flex Steer: è poco utile nella realtà dei fatti
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