Siamo andati alla scoperta del mondo Hyundai i30 partendo dalla stradale a gasolio per arrivare alla i30 N da 350 CV messa a punto per il Mondiale TCR. Ecco com'è e come va la famiglia Hyundai i30
Guidare un'auto da corsa è certamente una delle cose più belle che si possa fare quando si è appassionati di macchine perché le sensazioni che è in grado di trasmettere vanno ben oltre a quelle che una vettura stradale, per quanto sportiva, può trasmettere: scocca irrigidita dal roll-bar, gomme slick, ammortizzatori e sospensioni riviste nella geometria e freni racing, infatti, sono in grado non solo di migliorare la performance ma anche di togliere tutti quei filtri che rendono "stradale" e docile il comportamento di qualsiasi vettura. Anche di mostri come la nuova Hyundai i30 N da 275 CV che da parte sua è certamente una delle vetture stradali più vicine alla sorella impegnata nelle competizioni, la i30 N TCR.
Introdotta nel 2018 come novità del campionato turismo per le derivate di serie, il primo prodotto da pista della Casa coreana è stato sviluppato in Germania sotto la attenta direzione di Andrea Adamo. Una struttura Customer Racing coi fiocchi che a differenza di quanto si possa pensare non ha nulla a che fare con la divisione sportiva impegnata nel mondiale rally WRC: la struttura di Adamo, infatti, oltre a progettare le vetture ha il compito di venderle ed assisterle ai clienti di tutto il mondo. E non si parla solo di i30 N TCR ma anche della i20 R5 che, come la pistaiola, sta iniziando a mietere successi in molti campionati rally in cui è stata scelta.
Una struttura, quella del Customer Racing Hyundai, nata molto velocemente e sviluppata da Adamo facendo affidamento sulla storica e solida partnership con Gabriele Tarquini: l'italiano, ex-F1 ed icona dei piloti turismo dell'ormai ex-mondiale WTCC, è stato infatti scelto come "acceleratore di sviluppo" nella creazione della i30 da corsa ed il risultato è sotto gli occhi di tutti. La vettura, oltre che molto bella, va anche fortissimo e grazie ai numeri ottenuti nel mondiale sta riscuotendo di conseguenza un notevole successo commerciale: tre le vetture presenti, per intenderci, anche nel Campionato Italiano TCR. Una del team PitLane Competizioni e le altre due di BRC Motorsport, struttura che segue anche le avventure mondiali di Tarquini.
La nuova Hyundai i30 N TCR è una stretta derivazione della i30 N stradale per cui oltre alle forme della carrozzeria anche la scelta del motore è "limitata", si fa per dire, dalla configurazione del modello di serie: un motore sviluppato da 0 per la i30 N, portato per l'occasione dai 275 CV di serie ai più generosi 350 a 7.000 giri della variante TCR, con un picco di coppia fissato a quota 3.500 giri di 450 Nm. Duemila, turbo, iniezione diretta, il quattro cilindri montato trasversalmente è abbinato ad un cambo sequenziale a sei marce con differenziale meccanico e scarica a terra la coppia sulle ruote anteriori, "gestite" da una nuova geometria di sospensioni: la configurazione rimane sempre McPherson ma ora permette di ospitare un mozzo in grado di offrire tutte le regolazioni che servono per adattare la performance della i30 N al nuovo livello di potenza ma soprattutto alla performance richiesta dalla pista. Dietro rimane sostanzialmente immutata la sofisticata sospensione multilink a quattro bracci di serie. Tra le novità anche lo sterzo, più diretto, ed i freni che sono stati potenziati con l'adozione di dischi da 380 mm (278 mm dietro) morsi da pinze anteriori Brembo a sei pistoncini personalizzate per Hyundai Motorsport.
Cerchi da 18" con canale da 10" la nuova Hyundai i30 N TCR è lunga 4.45 metri, vanta la stesso passo del modello di serie (2.650 mm) ma è stata allargata secondo quanto consentito dal regolamento fino a 1.950 mm. Il peso base è di 1.285 kg inclusi i 75 kg del pilota.
Come si guida
Dire che va forte è scontato, un po' perché lo ha dimostrato vincendo in pista ed un po' perché con un 2.0 da 350 CV inserito in quella configurazione tecnica è difficile anche solo pensare che possa andare piano. Quello che stupisce, però, è il come questa Hyundai i30 N TCR va forte perché a differenza di quasi tutte le vetture impegnate nel mondiale TCR sembra molto più vicina ad un'auto da corsa che ad un prodotto di serie. Questo perchè il modo in cui lavora, in particolar modo nei cambi di direzione, è qualcosa di nuovo nel segmento delle segmento C convertite ad uso pista. Quella della agilità, in effetti, era una caratteristica che avevamo già notato nella i30 N di serie ma una volta trasformata in auto da corsa questo "dettaglio" è stato estremizzato e sulle prime stupisce come questa Hyundai sia incline a puntare alla corda pur mantenendo buono l'indice di stabilità. Un compromesso spesso difficile da ottenere ma che in Hyundai Customer Racing sono riusciti ad ottenere molto velocemente, segno che il lavoro di Tarquini e dei tecnici è stato impeccabile ma anche che la base di partenza era già di per se molto buona.
Una agilità che premia nelle fasi di ingresso in curva, oltre che nei cambi di direzione, ma che non mette in crisi nelle fasi di frenata dove la Hyundai dimostra un ottimo lavoro da parte dell'impianto firmato Brembo: la pressione da esercitare sulla leva è molta ma non esagerata e la risposta che si ottiene è forte ma allo stesso tempo semplice da gestire, anche in assenza di elementi come l'ABS. Un elemento molto importante, quest'ultimo, perché le masse in gioco sono comunque importanti e le velocità che si raggiungono con la versione "aperta" del 2.0 Hyundai sono notevoli: anche sotto questo punto di vista va detto che il lavoro dei tecnici è stato eccellente ed il quattro cilindri coreano gira allegro fino a 7.000 giri assicurando una ottima qualità di erogazione ed un sound davvero coinvolgente.
Una vettura da corsa molto completa, che fa dell'agilità e della performance i suoi fiori all'occhiello ma che appare immediatamente più moderna nelle caratteristiche di guida rispetto alle altre TCR. Del resto è l'ultima nata e l'obiettivo di Hyundai Motorsport non era certamente quello di essere una voce del coro. L'obiettivo era quello di recitare un ruolo da protagonisti ed a quanto pare ce l'hanno fatta.
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