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C’è la Hyundai i30 berlina. C’è la Hyundai i30 station wagon. E adesso c’è anche la Hyundai i30 Fastback. Quella con la coda, un coupé quattro porte che proviamo per Automoto.it.
Può piacere, può non piacere la coda. Eppure è particolare, e secondo noi alla lunga ci si fa l’occhio e piace. I30 Fastback si regala uno spirito coupé e anche delle gemme importanti di tecnologia: fari full Led davanti, ingresso keyless, cerchi da 18. La colorazione nel nostro caso non è il massimo ma amen. I centimetri di lunghezza sono 446, e appare adatta quindi alle gite fuori porta, merito pure del baule da 450-1351 litri. Attenzione solo al lunotto. È ampio sì, ma molto inclinato. Scegliere sempre la telecamera posteriore.
La differenza tra sobrietà e anonimato è labile, a volte, ma su questa i30 Fastback pendiamo per il primo aspetto. I sedili sono in pelle e sono elettrici, la posizione del driver è comoda, dietro rimane spazio sufficiente anche per la testa, vista la rientranza creata ad hoc nel tetto. Proprio parte del cielo è in vetro, e porta sufficiente luminosità in un abitacolo altrimenti molto scuro. L’illuminazione però, blu, dà un bel tocco di eleganza e stile, e anche l’organizzazione degli spazi è quella tipica del gruppo Hyundai-Kia. A questo proposito, il sistema infotainment è quello classico, con tutte le voci di optional che piacciono: il selettore delle modalità di guida, la corona riscaldata del volante, i sedili riscaldati e rinfrescati, utili nella stagione estiva. Buone notizie anche dalla strumentazione, che adotta un sistema abbastanza classico. A disposizione anche Android Auto e Apple Car Play, oltre al climatizzatore sdoppiato che offre le bocchette anche a chi siede dietro. Il bagagliaio ha un’altezza di carico non certo spasmodica, e sotto il pianale si nasconde un ulteriore spazio importante.
1.4 benzina, 140 cavalli, 4 cilindri in linea con una coppia massima di 242 Nm a 1500 giri. Ha due anime questa i30: sonnolenta e smorzata in ECO, più aggressiva in Sport, quando le cambiate sono più veloci e si riesce in un certo senso a griffare la strada. Tutto sempre a tutela - comunque - dei consumi, che fissano le grandezze a 10 chilometri percorsi con un litro di carburante in città, 14 a limite autostradale, 21 intorno ai 110. Gli spazi di arresto sono contenuti, lo 0-100 ferma il crono a 9.5 secondi, la velocità massima è di 203 chilometri orari. Le sospensioni sono ben tarate, così come lo sterzo che non è direttissimo. Il volante non è enorme, il cambio è un doppia frizione a sette rapporti che ci ha dato delle soddisfazioni. Complice il basso baricentro della vettura, fare le curve è un piacere, ma abbiamo solamente un filo di lag nell’acceleratore, e anche il cambio sale di marcia, a regimi non così alti.
I sistemi di sicurezza di guida sono tarati molto bene: c’è il sensore dell’angolo cieco, c’è il Cruise adattivo che porta la vettura fino all’arresto, c’è l’assistente di corsia che in autostrada diventa attivo e ci mantiene al centro della carreggiata. A disposizione anche il sensore del traffico posteriore in entrata. Dal punto di vista dell’infotainment, niente di nuovo sotto il sole ma confermata la presenza della solita buona telecamera che come già scritto consigliamo a tutti.
Si parte da 24.000 euro, nella nostra versione si arriva a 30.000. Si tratta di una vettura non scontata, che magari non farà volumi così abbondanti ma che siamo felici di avere provato, anche solo per allargare il campo rispetto alle solite tedesche.
6,5
Hyundai
Via Giovanni Bensi, 1/1
Milano
(MI) - Italia
800 359 127
https://www.hyundai.com/it.html
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