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Pensate alla Honda Jazz, e pensate a quanto è cambiata nel corso del tempo. Oggi ritrova gli spazi tipici del monovolume, tanto caro anche a noi italiani verso fine anni novanta e che oggi prova con prepotenza a tornare su questa piccola di casa Honda. Certo, probabilmente Jazz punta più alla sostanza che alla forma, tanto che da fuori, lo ammettiamo, può non piacere. Ma dentro... quanto spazio c'è! E ricordate i sedili magici dietro? Beh, ci sono anche qui, tanto che con una semplice mossa è possibile alzare la seduta per inserire biciclette, passeggini, o quello che più vi serve. 304 litri di bagagliaio che diventano oltre 1200 a sedili posteriori abbattuti, per una vettura che offre una visibilità incredibile merito degli oblò inseriti nei montanti A.
Si tratta di una vettura da poco più di quattro metri che sembra così molto più grande di quanto raccontano le cifre. A livello tecnologico l'offerta è molto profonda, tanto che gli ADAS offrono un tangibile passo in avanti, se non un salto: mantenimento della corsia, cruise adattivo, vibrazione se si supera la linea di mezzeria, riconoscimento dei cartelli, abbaglianti automatici. Ricordiamocelo: stiamo parlando di una vettura del segmento B, che offre anche le compatibilità con Car Play, Android Auto, e pure l'assistente personale tramite dicitura OK HONDA, che sì è simpatico ma un tantino limitato nelle possibilità di richiesta.
Ibrida, plug in. In maniera intelligente. C'è il motore termico 1.500 benzina, e ci sono due motori elettrici, per un totale di 109 cavalli e 253 Nm di coppia massima. Ci sono tre modalità: EV Drive, in cui la batteria agli ioni di litio alimenta direttamente il propulsore elettrico; Hybrid Drive, in cui il motore endotermico alimenta il generatore elettrico, che a sua volta alimenta il motore a propulsione elettrica; Engine Drive, in cui il motore a benzina è collegato direttamente alle ruote tramite una frizione lock-up (di blocco). In sostanza, ricapitolando: 1. elettrica, 2. ibrida con il motore che fa da generatore, 3. motore endotermico che dà trazione. La prima e la seconda modalità si alternano in città. Se gira al regime ideale di coppia, il motore consume meno se fa da generatore che non quando collegato direttamente alle ruote. Un motore elettrico genera, l'altro dà coppia. A livello di cambio, abbiamo un eCVT con simulazione delle marche. Nel 90% dei casi l'effetto scooterone non si avverte, e quel 10% residuo è relativo all'accelerazione a fondo, le riprese, i sorpassi. I consumi? Ottimi: in città si percorrono 26 chilometri con un litro, 20 a 110, 16 a 130.
Si parte da 22.500 euro, si arriva ai 26.000 della nostra versione full. Si tratta di un modello da provare, perché altrimenti è complicato da raccontare; non tanto per le tecnologie disponibili, ma proprio perché il primo acchito è quello visivo, ed è forse l'unico anello debole dell'equazione, soprattutto per gli amanti del design.
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