Si allarga la gamma della nona generazione di Honda Civic con l'arrivo della nuova ed attesissima motorizzazione 1.6 i-DTEC da 120 CV e 300 Nm di coppia massima proposta a 21.750 euro.
Un motore leggero, potente e dotato di coppia come un duemila di qualche anno fa, oggi più che mai indispensabile per far prendere il volo ad una nona generazione di Civic che, almeno in Italia, ha le ali tarpate da una proposta benzina interessante ma poco popolare ed un motore diesel meccanicamente al top ma di cubatura (2.2 litri) troppo generosa.
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Il nostro confronta modello ci permette di paragonare, con un solo click, le proposte a gasolio di media cilindrata oggi presenti nel segmento C
E' finita l'attesa
Un motore attesissimo, dicevamo, non solo perché sarà il fiore all'occhiello della Civic berlina: è chiaro che anche per la filante station wagon attesa come evoluzione della gamma sarà una motorizzazione fondamentale nel mix di vendita così come lo sarà per la CR-V, oggi più che mai pronta a spiccare il volo in un segmento in forte ascesa come quello dei SUV compatti.
Il motore che mancava, indubbiamente, e per il quale viene spontaneo chiedersi come mai non fosse ancora stato realizzato: un dubbio che era venuto anche al tempo del 2.2 litri diesel e che si conferma anche oggi...a dimostrazione di come, purtroppo, i costruttori automobilistici nipponici (non solo Honda) rispondano con troppa lentezza alle esigenze ed ai capricci del mercato europeo.
Consuma ed inquina pochissimo
Un'attesa spasmodica al quale spesso viene posta fine con un prodotto che va oltre ogni aspettativa, proprio come nel caso del nuovo millesei a gasolio che pesa 54 kg in meno del 2.2 turbodiesel e sotto al cofano di Civic assicura un consumo medio dichiarato di 3,6 l/100 km con un livello di emissione di CO2 pari a 94 g/km.
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Il nuovo motore i-DTEC pesa 54 kg in meno del 2.2 turbodiesel. Sono stati quindi rivisti assetto e sterzo, ora servoassistito elettricamente, per adattare la vettura al nuovo bilanciamento con un occhio di riguardo per l'ambiente
Come è fatto il nuovo i-DTEC
Numeri eccezionali per un 1.596 cc dotato di doppio albero a camme in testa e quattro valvole per cilindro, frutto dell'adozione di un sistema di iniezione diretta common-rail a 1.800 bar di ultima generazione ma anche di un lavoro certosino nella realizzazione di ogni componente: il basamento in alluminio, ad esempio, è stato costruito con una speciale tecnica di pressofusione che ha permesso un risparmio di peso di 5,5 kg, così come è stato importante il risparmio di peso nella realizzazione dell'albero motore, che è quasi 6 kg più leggero rispetto di quello installato sul diesel di maggior cilindrata.
Obiettivi? Attriti ridotti e risparmio di peso
Un notevole lavoro è stato fatto anche sugli attriti, che sono stati ridotti utilizzando pistoni con un mantello ridotto del 51% rispetto a quelli utilizzati sul 2.2 ed un inedito sistema di raffreddamento, che ha permesso di far lavorare con qualche grado in più il motore a tutto vantaggio di una maggiore fluidità dell'olio (0-15W). Per limitare le dispersioni inutili di energia è stato inoltre utilizzato uno speciale alternatore che genera energia solamente nelle fasi di rilascio o sotto specifiche richieste dell'elettronica, che gestisce anche l'attivazione dello start&stop. Tutto nuovo anche il cambio a sei marce, che pesa 3 kg in meno rispetto a quello del 2.2, risultando più leggero di molti sistemi di trasmissione usati dalla concorrenza.
“Un notevole lavoro è stato fatto anche sugli attriti, che sono stati ridotti utilizzando pistoni con un mantello ridotto del 51% rispetto a quelli utilizzati sul 2.2”
Cambiano anche sterzo ed assetto
Un reparto tecnico all'avanguardia, insomma, che mostra in modo fiero sul coperchio della testata il sigillo Earth Dreams, la filosofia di sostenibilità ambientale Honda, attorno al quale è stata cucita una nuova Civic, molto simile sotto il profilo estetico ma profondamente diversa in termini di meccanica.
La linea di sterzo, ad esempio, è stata completamente modificata ospitando una nuova servoassistenza elettrica in luogo della precedente idraulica. Una modifica che ha portato con sé anche un rapporto di demoltiplicazione ridotto da 15,5 a 14,5 ed un nuovo set-up delle sospensioni, che a detta dei tecnici Honda ha portato in dote un miglioramento del 24% alla voce stabilità laterale.
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Con l'arrivo della motorizzazione 1.6 turbodiesel sono stati introdotti anche alcuni accorgimenti aerodinamici che hanno migliorato il Cx a tutto vantaggio dei consumi e delle emissioni
Aerodinamica migliorata
La Civic nel 2012 è arrivata sul mercato con un coefficiente di penetrazione aerodinamica contenuto, pari a 0,27 Cx. Il MY 2013, introdotto con il motore 1.6, è stato ulteriormente abbassato del 3% utilizzando una nuova presa d'aria con griglia attiva, inediti deflettori posteriori e nuovi spoiler laterali. Un valore che ha permesso di contenere anche alcuni fruscii aerodinamici collaborando, alla stregua degli accorgimenti tecnici su motore, sospensioni e trasmissione, a contenere la percezione del rumore all’interno dell’abitacolo.
477 litri di bagagliaio
Abitacolo che rimane uno dei più spaziosi della categoria - grazie ad una volumetria interna che sfrutta al meglio i 425 cm di lunghezza, i 176 di larghezza e 146 d'altezza - non solo per le persone ma anche per gli oggetti: il posizionamento del serbatoio sotto ai sedili anteriori, infatti, ha permesso di fare spazio alla bellezza di 477 litri (100 in più della miglior competitor) ben sfruttabili attraverso soluzioni intelligenti come quelle applicate alle sedute dei sedili posteriori. Quest'ultime, all'occorrenza, possono essere ripiegate e sollevate per creare uno spazio di 1.378 litri molto ampio anche in altezza.
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La nona generazione di Civic ha ottenuto il massimo risultato nel nei test EuroNCAP: 5 stelle.
Sicurezza a cinque stelle
Molto interessanti anche gli aspetti legati alla sicurezza attiva e passiva della nuova Civic: poggiatesta anteriori attivi anti-colpo di frusta, cruise contro adattativo, controllo di stabilità e sistema di frenata a riduzione di impatto possono far parte della dotazione della vettura alla stregua della struttura del telaio Advanced Compatibility Engineering. Sistemi e schemi progettuali che hanno permesso di ottenere 5 stelle EuroNCAP con punteggi tra i più elevati della categoria.
Prezzi da 21.750 euro
Dedicata ad una clientela prettamente maschile, con età compresa tra i 26 ed i 45 anni, la nuova Honda Civic 1.6 arriva in concessionaria in abbinamento a tre allestimenti più uno: Comfort (21.750 euro), Sport (22.900), LifeStyle (24.900) e LifeStyle HDD Navi (27.100).
“Il posizionamento del serbatoio sotto ai sedili anteriori, infatti, ha permesso di fare spazio alla bellezza di 477 litri (100 in più della miglior competitor) ben sfruttabili attraverso soluzioni intelligenti come quelle applicate alle sedute dei sedili posteriori”
Cosa c'è di serie
Sulla Comfort sono di serie i cerchi da 16", 6 airbag, ABS, ESP, EcoAssist con Start&Stop, luci diurne a led, sedili "magici" posteriori, climatizzatore automatico, cruise contro, i-MID display multifunzione e sinto CD con MP3, Aux-IN e USB.
Nel passaggio da Comfort a Sport si aggiungono i cerchi da 17", il clima automatico bi-zona, la retrocamera di parcheggio, il volante ed il pomello del cambio in pelle, i pedali sportivi, i fendinebbia, il sensore di pioggia e crepuscolare, il viva-voce bluetooth e gli specchi a chiusura servoassistita.
Con le LifeStyle, la cui versione HDD Navi aggiunge il navigatore, si completa la proposta con i fari allo xeno, l'attivazione automatica degli abbaglianti HSS, l'audio Premium con subwoofer, i vetri posteriori oscurati, i sensori di parcheggio anteriori e posteriori ed i sedili anteriori riscaldabili. Nove i colori disponibili, con un nuovo deep ocean blue che fa parte della gamma 2013. Garanzia 3 anni o 100.000 km.
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Le sedute posteriori permettono di essere abbattute o alzate ed "impacchettate" a tutto vantaggio di una più intelligente gestione degli spazi
Dal vivo: com'è fuori
Futuristica, anche se più "addomesticata" rispetto all'ottava generazione, Honda Civic è uno di quei classici prodotti che si amano o si odiano ma soprattutto di quelli con cui è impossibile passare inosservati. Come spesso accade per le vetture nipponiche, anche se di produzione europea, è notevole la cura degli assemblaggi e delle finiture. Non c'è davvero nulla fuori posto ed anche in termini di finiture non c'è nulla lasciato al caso.
Dal vivo: com'è dentro
Per gli interni vale, sostanzialmente, lo stesso discorso fatto per gli esterni. Futuristica, di vaga ispirazione aeronautica, la plancia della Civic è disposta su due livelli con il tachimetro digitale e lo schermo del computer di bordo nella parte superiore e gli strumenti analogici, con quadranti circolari, in quella inferiore. Un'impostazione forse un po' dispersiva, alla quale bisogna fare un po' l'occhio, ben realizzata sotto il profilo degli accoppiamenti e dei materiali, che sono piacevoli da vedere e da toccare e non danno vita a fastidiosi scricchiolii durante la marcia.
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La plancia della nona generazione di Civic mantiene l'impostazione aeronautica introdotta con l'ottava generazione. E' indubbiamente scenografica anche se un po' dispersiva
Posizione di guida bassa
Un po' infossata ma tutt'altro che scomoda, anche per persone over 185 cm, la posizione di guida mentre davvero degna di nota l'accessibilità a bordo che è ottima sia davanti che dietro. Un'attenzione, quella per lo spazio a bordo, che nella Civic è maniacale e che si palesa in soluzioni come i sedili posteriori "magici", che permettono di creare soluzioni di carico del tutto in linea con le esigenze di piccole famiglie o di sportivi, o il doppio fondo del bagagliaio: vano, quest'ultimo, dotato di una soglia d'accesso non troppo alta da terra e di un'apertura molto ampia assicurata dal portellone.
Motore: a misura di segmento C
Il nuovo millesei è la dimostrazione di come in Honda ci sappiano davvero fare con i motori, anche se alimentati a gasolio. Certo la casistica sino ad oggi è molto limitata, ma forse anche più del 2.2 turbodiesel recentemente rinnovato con l'arrivo della versione da 150 CV il millesei di nuova concezione è in grado di convincere e strappare lodi.
Erogazione molto lineare
Certo la grinta e la generosità del 2.2 rimane comunque di un'altra categoria ma i 300 Nm di coppia massima, disponibili già a 2.000 giri, consentono di utilizzare il motore senza lavorare troppo sul cambio. Già poco dopo i mille giri, infatti, la spinta inizia a farsi vigorosa per farsi decisamente interessante una volta superati i 2.000 giri. Da qui in avanti la potenza inizia a venire fuori vigorosa segnando l'ascesa dell'ago del contagiri sino a quota 3.600 giri, dove il mordente inizia a calare ed è suggeribile passare ad un rapporto superiore.
“La grinta e la generosità del 2.2 rimane comunque di un'altra categoria ma i 300 Nm di coppia massima, disponibili già a 2.000 giri, consentono di utilizzare il motore senza lavorare troppo sul cambio”
Su strada è silenziossima
Un motore generoso, dunque, nonostante la cilindrata ridotta, brillante nell'erogazione ed armonico nella timbrica, che non si fa mai fastidiosa o invadente: una delle migliori caratteristiche di questo motore, infatti, è la silenziosità ad ogni regime, che dovrebbe trovare esaltazione nella versione station wagon che arriverà a breve per soddisfare le esigenze di chi macina km per lavoro.
Un'assenza di rumori fastidiosi che fa il paio con la totale mancanza delle ruvidità tipiche dei diesel di precedente generazione: il quattro cilindri non vibra e non suona male nemmeno a freddo. Risulta fastidioso solamente nelle fermate e nelle ripartenze causate, nel traffico, dallo start&stop (comunque disattivabile).
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Nei 200 km percorsi sulle strade nei dintorni di Nizza abbiamo registrato una media di 4,6 l/100 km
E' più stabile e piacevole da guidare
Oltre all'erogazione, alla silenziosità ed all'assenza di ruvidità, quello che sorprende del nuovo motore nipponico è anche la leggerezza: i 54 kg in meno sull'asse anteriore si sentono eccome e le modifiche messe a punto da Honda Europa per adattare le caratteristiche della Civic al nuovo motore hanno sortito gli effetti sperati: pur rimamendo leggermente sottosterzante la Civic è decisamente più reattiva nei cambi di direzione e veloce a centro curva. Come se non bastasse la sensazione è anche quella che la frenata sia più pronta ed efficace.
Consumi bassissimi
Molto bassi i consumi registrati: onestamente impossibili da raggiungere quelli dichiarati, almeno lungo il tratto di Costa Azzurra scelto per la priva, abbiamo registrato alla fine dei 200 km di prova una media di 4.6 l/100 km. Un valore comunque eccezionale.
In conclusione
La nuova Honda Civic 1.6 i-DTEC è indubbiamente una vettura ideale per chi cerca un giusto compromesso tra prestazioni e consumi pur senza rinunciare alla qualità. Il nuovo 1.6 è davvero il motore che mancava per la gamma Civic (anche per la CR-V, a dire il vero) e dopo averlo provato capiamo le parole del Consigliere Delegato di Honda Italia Alessandro Skerl, che parla di questa versione come di un effettivo inizio di commercializzazione della nona generazione.
Pro
- Il 1.6 consuma poco ed è molto silenzioso
- Il cambio manuale è piacevole da azionare
- Sterzo e sospensioni sono migliorati
- Interni estremamente spaziosi e versatili
Contro
- Linea un po' troppo personale
- Plancia un po' dispersiva
- Il motore vibra nelle ripartenze dopo lo Start&Stop