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In casa Ford, la sigla Econetic identifica i modelli votati alla massima efficienza, dai consumi ridotti ed emissioni contenute, senza però rinunciare al piacere di guida. Abbiamo provato una versione mossa dal turbodiesel 1,5 da 75 cv con una dotazione di bordo very exclusive per il segmento, a favore del massimo comfort per l’equipaggio.
Ricordate Nanni Moretti, che specchiandosi vanesio si definiva “splendido quarantenne“? Passano gli anni, ed ormai vicina anch’essa a superare il traguardo degli anta, pure la Fiesta si scopre bellissima, senza alcun accenno di ruga ed anzi protesa al futuro con l’ambizione di poter ancora detenere lo scettro di reginetta del segmento B.
Non che le manchino rivali e pretendenti al trono, tutt’altro, ambiziosi forse come non mai in passato: ma grazie alla splendida linea che la identifica da qualche stagione e che ancor oggi non mostra di essere invecchiata, Fiesta resta il riferimento assoluto nel settore. Questa vettura continua a trasmettere un’immagine positiva, che racchiude concetti di stile, efficienza, qualità di guida e favorevole rapporto qualità/prezzo. Un valore apprezzato a livello globale, visto che soddisfa al meglio le aspettative dei clienti Ford di tutto il mondo.
Giusto per la memoria, ricordiamo che questa è senz’altro la Fiesta più spettacolare, l’interpretazione più completa ed espressiva della filosofia del “Kinetic Design” molto cara a Ford, che richiama visivamente gli elementi principali della concept Verve, il prototipo di vettura compatta presentato al Salone di Francoforte del 2007, frutto degli studi di design di Dunton (GB) e Colonia, utilizzato poi come base di partenza per allestire la sesta generazione di Fiesta. Appunto quella che ancor oggi ci accompagna.
Econetic, scelta tecnologica per l’ambiente
La discreta targhetta sul portellone “Econetic Technology” segnala la speciale vocazione della vettura: la massima efficienza nel consumo di carburante e la riduzione delle emissioni sono stati i due principali obiettivi perseguiti dai tecnici Ford, concretizzati non solo nell’ampliamento delle motorizzazioni con l’introduzione del propulsore ECOnetic Duratorq TDCi da 1.6 litri con emissioni di CO2 inferiori a 100 g/km, ma anche con l’attenta rivisitazione in chiave ambientalista di ogni altro motore già presente in gamma, per ottenere proprio una maggiore efficienza nei consumi e minori emissioni.
La scommessa è di riuscire a proporre un’alternativa non alimentata da metano o GPL a quanti cercano una vettura che protegga il portafogli senza però rinunciare al piacere di mettersi al volante. Passi per la crisi ed il prezzo dei carburanti, ma non per questo dovremo tutti vestire il saio, girare in sandali ed avere il capo coperto di cenere. Anzi, sarà il caso di orientarsi verso vetture intelligenti, virtuose e nel contempo accattivanti. Fiesta Econetic è tra queste, come abbiamo modo di apprezzare guidandola per quasi mille km.
Esterni classici, con qualche trucco
Come detto, il progetto Econetic concentra i suoi interventi soprattutto sul propulsore e solo in minima parte sul corpo vettura, al punto che l’esterno non differisce dal profilo già noto ed apprezzato di Fiesta. Confermate quindi le linee decise ed eleganti, l’alternanza del gioco dei volumi, il profilo sfuggente dei gruppi ottici anteriori tagliati al laser e con luci diurne a led, l’evocativa ed aggressiva bocca trapezoidale che caratterizza il musetto della vettura, i funzionali specchietti retrovisori che inglobano gli indicatori di direzione, l’ampio parabrezza, il profilo laterale con la progressiva rastrematura della superficie vetrata, lo spoiler posteriore appendice naturale della curvatura del tetto. Nondimeno sono da segnalare alcune modifiche quasi invisibili ad occhio nudo, come l’abbassamento del corpo vettura di 1 cm e l’adozione di una nuova carenatura del sottoscocca, per migliorare l’aerodinamica e migliorare il Cx, ora pari a 0,318, invece dello 0,328 della versione classica.
Abitacolo: salotto viaggiante in sedicesimo
L’impressione che si ricava sedendosi per la prima volta all’interno di un’auto di solito caratterizza il giudizio sulla vettura: vale a dire che, come recita il noto proverbio, “è quella che conta”. In questo caso, esame superato: Fiesta accoglie il pilota con un sedile di taglio sportivo, rigido il giusto soprattutto a livello lombare, con rigorosa contenzione di spalle e schiena e con ampie possibilità di regolazione delle misure, per garantire ad ogni taglia di trovare l’ideale triangolazione con manubrio, pedaliera e schienale.
“Sentirsi a proprio agio su Fiesta? Tutto spontaneo e naturale, grazie anche alla console centrale con tasti obliqui, ai comandi circolari del clima posti in basso ed all’impianto stereo comandabile anche dal volante e reso completo dalle porte d’accesso AUX-USB per ascoltare la musica dal proprio lettore”
Manovrando con le leve, si può scegliere una posizione più rialzata, per il massimo controllo sugli ingombri della vettura, o al contrario optare per una seduta più bassa, tendente allo sportivo, anche se questa soluzione può risultare in contrasto con le dimensioni del volante in pelle, a nostro avviso abbondanti rispetto agli ingombri degli elementi di plancia e consolle. Che, a loro volta, esibiscono un design molto piacevole alla vista e di piena funzionalità: informazioni dirette ed immediate, comandi d’ergonomia ineccepibile, feeling immediato senza apprendistati noiosi sulle modalità d’azionamento.
Sentirsi a proprio agio su Fiesta? Tutto spontaneo e naturale, grazie anche alla console centrale con tasti obliqui, ai comandi circolari del clima posti in basso ed all’impianto stereo comandabile anche dal volante e reso completo dalle porte d’accesso AUX-USB per ascoltare la musica dal proprio lettore. Il display centrale da 5 pollici integrato alla plancia non può rivaleggiare nelle misure con quello di rivali più giovani, ma non per questo viene meno ai suoi compiti istituzionali: quel che è necessario sapere, lo dice, anzi non si rischiano distrazioni pericolose nel concentrarsi solo su di esso mentre si guida. Uno dei pochi casi di downsizing in cui non si rimpiangono dimensioni altrove più abbondanti.
Non esaltante nella visibilità posteriore (ma in questo aiuta molto il sistema di sensori di parcheggio disponibile in optional e con richiamo visivo sul display) occorre anche prendere bene le misure in uscita con il montante superiore, per evitare interferenze con la testa. Nota di merito per la qualità dei tessuti, la fattura delle finiture, la robustezza delle plastiche, la praticità delle soluzioni: l’abitacolo è ai massimi livelli per la categoria e la razionale divisione gli spazi permette a quattro adulti di sentirsi a proprio agio, comodi anche in previsione di viaggi.
Lunga quasi quattro metri, Fiesta offre un bagagliaio piuttosto capiente: la cubatura di carico standard (ad altezza cappelliera) è di 276 litri (ma diventano 290 se in luogo del ruotino di scorta abbiamo il kit di emergenza gomme), mentre utilizzando la vettura in modalità due posti (lo schienale del divano posteriore è abbattibile in modalità frazionatà 60/40), la capacità massima arriva a 974 litri.
Risparmiare viaggiando
Conosciuta ed apprezzata per le sue doti dinamiche, per il piacere di guida che offre grazie all’agilità di un corpo vettura vivace e reattivo e per la sincerità di risposta dello sterzo, pronto a soddisfare le richieste del pilota, Fiesta Econetic abbinata al propulsore 1.5 Duratorq TDCi perde inevitabilmente parte del carattere sbarazzino come necessario pedaggio per giovarsi di tutte le qualità di parsimonia portate in dote dal motore. Un cambio di prospettiva evidente già alla prima cambiata, visto che un eloquente segnale indica che è il momento di passare al rapporto successivo, per ottimizzare i consumi; che questo accada appena prima della soglia dei 2.000 giri non solo preserva le riserve del serbatoio, ma mette in condizioni di non insistere sull’acceleratore, alla ricerca di prestazioni superiori.
Che poi, in un motore da 75 cv, con coppia erogata a 1.750 giri ed accreditato di una velocità massima inferiore ai 170 km/h, sarebbero invero piuttosto ardue da estrapolare. Quindi, messe da parte le velleità prestazionali, meglio concentrarsi sul resto dell’offerta: che, per inciso, non è affatto male. Fiesta conferma le sue elevati doti di comfort, dimostrandosi assolutamente poco impegnativa in città, molto silenziosa anche in autostrada, sicura e ben piantata sui percorsi più ricchi di curve, con un assorbimento delle sconnessioni davvero impeccabile.
I dati dichiarati dalla Casa confermano la Fiesta Econetic tra le vetture più efficienti oggi sul mercato: il valore di 3,3 l/100km in ambito extraurbano si traduce in una percorrenza di oltre 30 km con un litro di gasolio. Tenuto conto della capacità dl serbatoio di 40,5 litri, sulla carta si avrebbe un’autonomia potenziale di molto superiore ai 1.000 km; in realtà, non sempre la Fiesta viaggerà fuoriporta, ed infatti i consumi in città, anche se di poco, inevitabilmente crescono; in ogni caso, pur non rispettando sempre l’invito alla “cambiata dolce”, quello dei mille chilometri con un pieno è un risultato pienamente alla portata.
Lineare nell’erogazione della potenza, ma piuttosto tranquillo e senza velleità di tempo sul giro, il solido quattro cilindri 1,5 è servito da un cambio a cinque rapporti d’impostazione tradizionale e dalla buona manovrabilità, con innesti precisi e mai incerti. L’impianto frenante assolve bene la normale amministrazione, ma tende a diventare spugnoso e ruvido, oltre che rumoroso, nel caso d’interventi decisi e ripetuti; in questi casi, anche gli spazi d’arresto tendono ad allungarsi.
Titatium, la virtù è nel mezzo
Nell’offerta Ford, Fiesta è disponibile in tre allestimenti: a modello base, infatti, si affianca la versione Titanium e la più equipaggiata Individual. Abbiamo provato una Titanium 1.5TD 75 CV, che comprende di serie Titanium Pack, con illuminazione interna “red ambient” a diffusione ambientale, il sedile guida con supporto lombare e l’equipaggiamento green Ford Ecomode, con informazioni e consigli per uno stile di guida ecosostenibile, grazie all’indicatore cambio marcia, al servosterzo elettrico assistito EPAS ed al sistema Otis (one touch start) con accensione rapida senza chiave, tramite tocco al pulsante. In questa configurazione, il prezzo della vettura è di 16.500 euro chiavi in mano, visto che ai 15.750 della versione standard ne vanno aggiunti 750 per avere la carrozzeria a 5 porte. Inoltre, sulla vettura in prova erano presenti i seguenti elementi di personalizzazione:
Premium Sound System (radio CD/MP3 - comandi al volante - AUX_IN & USB - Ford SYNC (bluetooth con voice control, Ford Emergency Assistance e 6 altoparlanti) - 750 euro
Opzione Fumatori (posacenere e accendisigari) - 50 euro
Controllo Velocità di Crociera - 750 euro
Cerchi in lega 16” - 250 euro
Ruota di scorta 14” (in sostituzione del kit riparazione pneumatici e non compatibile con alimentazione gpl) - 150 euro
Sistema DDS (Defltion Dislay System) rilevamento perdita pressione pneumatici - 50 euro
City Pack Premium (Active City Stop, sensori posteriori di parcheggio, retrovisori ripiegabili elettricamente) - 500 euro
Winter Pack (sbrinatore rapido parabrezza, sedili riscaldati) - 250 euro.
In questa configurazione, la vettura raggiunge una quotazione totale di 19.500 euro.
Obiettivo centrato?
Se ci limitassimo alla sola considerazione statistica, se il bersaglio della Econetic fosse solo quello di ridurre al minimo il consumo di gasolio, sarebbe senz’altro centrato. Ma c’è di più, a nostro avviso, visto che all’approccio green Ford in questo caso abbina altre qualità, all’inizio per nulla scontate. Per comodità, stile, piacere di guida, livello di accessori per personalizzare la vettura, Fiesta riafferma la sua leadership. Anzi, in tempi difficili come i nostri, dove si ripensa il modello sociale e di sviluppo, e non viene più considerata eretica l’ipotesi di avere una sola auto in famiglia, Fiesta può ambire a ricoprire questo ruolo, vista la sua linea ancora attuale e sufficientemente aggressiva per le esigenze dei maschietti, mentre le colorazioni (come quella della vettura in prova) sono ideali per piacere al gentil sesso; e in optional, infine, ci sono dei provvidenziali must per innalzare il livello di comfort a livello di berline di altra categoria (e così accontentiamo anche l’adulto, sovente delegato a staccare l’assegno per l’acquisto della nuova vettura).
Scheda tecnica
Motore 1.5 Duratorq TDCi, quattro cilindri in linea diesel, trasversale - cilindrata 1.498 cc - alesaggio 73.5 mm - corsa 88.3 mm - rapp. di compressione 16.0:1 - potenza max 75 cv (55 kW) 75 a 3.750 giri/min - coppia max Nm 185 a 1.750 giri/min - distribuzione SOHC con 2 valvole per cilindro - testata in alluminio - basamento in alluminio, con canne cilindri in ghisa - distribuzione a cinghia - albero a gomiti in acciaio forgiato - elettronica motore Bosch FDEC- iniezione carburante ad alta pressione, common rail, con iniettori sac a 8 nanougelli - controllo emissioni Euro 5 - turbocompressore a geometria fissa - lubrificazione motore pompa dell’olio azionata dalla cinghia di distribuzione, a flusso variabile per una maggiore efficienza nei consumi - capacità del sistema di lubrificazione (con filtro) litri 4.6 - sistema di raffreddamento a tubazione singola esterna, con termostato integrato litri 2.5 - trasmissione Durashift 5 marce (iB5) manuale - rapporti delle marce: 1°, 3.583; 2°, 1.926; 3°, 1.206; 4°, 0.878; 5°, 0.689; retro, 3.615; rid. finale 3.37. Emissioni CO2 98 g/km. Consumi: ciclo urbano 4.4 l/100 km - Extra Urbano 3.3 - Combinato 3.7 Velocità max 167 km/h - 0-100 km/h (sec.) 13,5 - 50-100 km/h (sec.) 13,3 lunghezza 3.969 mm - larghezza con/senza retrovisori 1.978/1.722 mm - larghezza con retrovisori piegati 1.764 mm - altezza 1.485 mm - interasse 2.489 mm.
Ford
Via A. Argoli, 54
Roma
(RM) - Italia
800 22 44 33
https://www.ford.it
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