Fiat Panda Cross

Fiat Panda Cross
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Tra strade asfaltate e non abbiamo messo alla prova la Fiat Panda Cross, variante “avventuriera” della due volumi del Lingotto che dimostra buone capacità fuoristradistiche. Una vettura polivalente e molto interessante. Peccato per il prezzo
17 luglio 2014

Balocco – “Come avranno fatto a parcheggiarla lì?” E' la domanda che - forti di un livello umoristico decisamente basic - scherzosamente ci siamo tutti posti entrando nella sala conferenze del Centro Prove del Gruppo Fiat, al cui ingresso era stata posizionata una Panda Cross (che arriverà nelle concessionarie da settembre ad un prezzo che dovrebbe collocarsi intorno a 19.000 euro) in equilibrio su alcuni “panettoni” di cemento.

Con questa immagine si presenta a noi la nuova piccola 4x4 della Casa torinese, la quale con questa mossa ha deciso di mettere da subito in chiaro lo spirito avventuriero della Fiat Panda Cross, una vettura che, come ha sottolineato Gianluca Italia, Responsabile del Brand Fiat per l'area EMEA, si propone di strizzare l'occhio ad una nuove tipologia di clientela, quella da lui definita “avventurieri urbani”, ovvero coloro che durante la settimana usano la vettura in città ma che appena possono scappano alla ricerca di strade sterrate e guadi da affrontare.

Un target che in Panda Cross trova pane per i suoi denti. Se infatti da una parte la nuova due volumi del Gruppo Fiat continua a mantenere la sua indole cittadina grazie alle dimensioni compatte (3.700 mm di lunghezza, 1.660 di larghezza e 1.660 di altezza), dall'altra mostra l'anima nascosta del principe trasformato in Bestia, ovvero quella vocata a sporcare la carrozzeria di fango gettandosi tra guadi e percorsi sterrati.

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La Fiat Panda Cross all'interno della sala conferenze di Balocco, ove è stata parcheggiata al di sopra di quattro panettoni in cemento allo scopo di sottolinearne il carattere avventuriero

Da dentro a fuori: due anime per altrettanti mondi

Della Panda da cui deriva condivide sostanzialmente il nome, alcune soluzioni stilistiche e costruttive e poco altro: la Cross è una vettura praticamente a sé stante, sia per le soluzioni che la connotano esteticamente ed internamente (dagli scudi integrati nei paraurti alle luci a LED, passando per i fendinebbia collocati in posizione alta e per tessuti e plastiche dell'abitacolo proprie di questa versione), che per le scelte tecniche adottate (trazione integrale, modalità di guida selezionabili e sistemi elettronici dedicati).

Skid plate in color “silver ultrashine” per la protezione degli organi meccanici con disegno a fori, ganci traino rossi, passaruota marcati, modanature, badge ‘Cross’ dedicati, e barre portatutto, oltre ai cerchi in lega da 15’’ (gommati con pneumatici 185/65 M+S All Seasons) con finitura in metallo brunito conferiscono insomma alla vettura un carattere distintivo, al fine di comunicare da subito che la Cross non è solamente una Panda, ma una vettura dall'anima poliedrica in grado di affrontare anche percorsi impegnativi.

La caratterizzazione estetica evidente dall'esterno viene ripresa poi anche all'interno, con sellerie rivestite in tessuto naturale fiammato e con fianchetti di contenimento laterali in ecopelle marrone che fanno il paio al rivestimento presente sui pannelli porta. Loghi dedicati e una inedita fascia in color rame collocata lungo la plancia, così come volante e pomello del cambio rivestiti in pelle completano un abitacolo che presenta sì i tratti tipici della due volumi del Lingotto, ma rivisitati al fine di creare qualcosa di più elaborato ed in linea con la vocazione avventuriera di questa variante.

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Una off-road nell'anima

Ma aspetto esterno ed interno si fanno in realtà semplicemente specchio di quella che è la vera vocazione di Panda Cross: quella per l'avventura, una naturale inclinazione conseguente alla presenza degli elementi che si trovano sotto la pelle; ovvero angoli d'attacco prettamente fuoristradistici (24, 21 e 34 gradi quelli di attacco, dosso e uscita) a cui fa il paio un'altezza da terra di 161 mm ed una trazione integrale permanente gestita da una centralina elettronica che - attraverso l’analisi dei segnali veicolo - ripartisce la trazione sui due assali in modo omogeneo o proporzionale alle condizioni di aderenza del fondo stradale.

Al fianco di questa lavorano una trasmissione di tipo "Torque on demand", che si avvale di due differenziali e di un giunto controllato elettronicamente, ed il sistema ESC di serie con funzione ELD (Electronic Locking Differential).

Modalità di guida per (quasi) ogni condizione

Elemento di fondamentale importanza è il selettore delle modalità di guida collocato all'interno del tunnel centrale, il quale permette di impostare il sistema di trazione integrale a seconda delle necessità, consentendo così al pilota di scegliere tra tre modalità: Auto, Off-road e Hill Descent Control. Peccato per la mancanza di una impostazione in grado di disinserire completamente la trazione integrale, che all'interno dei contesti urbani o caratterizzati da fondi regolari risulterebbe utile ed anche in grado di ottimizzare consumi ed emissioni.

In modalità Auto la coppia motrice è distribuita tra asse anteriore e posteriore a seconda del manto stradale e delle necessità di disimpegno della vettura, senza bisogno di alcun intervento da parte del guidatore. Su fondi asfaltati la Panda Cross viaggia a trazione anteriore con il 98% della coppia sulle ruote davanti, mentre quando il fondo diventa scivoloso, o si viaggia su terreni sconnessi, il sistema distribuisce automaticamente la coppia dove serve, grazie al lavoro del giunto a frizioni multiple che dosa in modo continuo la trazione sull'asse posteriore.

Elemento di fondamentale importanza è il selettore delle modalità di guida collocato all'interno del tunnel centrale, che permette di impostare il sistema di trazione integrale a seconda delle necessità, consentendo così al pilota di scegliere tra tre modalità


In modalità Off-road la trazione integrale diventa permanente fino a 50 km/h e viene inserito l’Electronic Locking Differential (ELD) che pre-carica la coppia sul posteriore ed inibisce l’intervento dell’ASR, frenando le ruote che perdono aderenza, o slittano più delle altre, e trasferendo la forza motrice su quelle che hanno maggior presa sul terreno.

La modalità HDC (Hill Descent Control) – pensata per pendenze particolarmente ripide o percorsi con elevate sconnessioni - mantiene la vettura a una velocità costante durante la discesa, agendo in maniera autonoma e differenziata sui freni. In questo modo il sistema supporta il guidatore agendo solo su freno e acceleratore.

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Panda Cross dimostra una particolare vocazione all'off-road, grazie anche ad un sistema di trazione integrale in grado di decidere quanta coppia riversare su ciascun asse a seconda delle condizioni del fondo stradale

Sia diesel che benzina

Come due sono le anime di Fiat Panda Cross, altrettante sono le motorizzazioni, rispettivamente alimentate a gasolio o a benzina ed entrambe dotate di sistema Start&Stop: il 1.3 Multijet e lo 0.9 TwinAir Turbo.

Il primo (proposto in abbinamento ad un cambio manuale a sei rapporti con prima corta) eroga una potenza massima di 80 CV a 4.000 giri/min ed una coppia di 190 Nm ad un regime di 1.500 giri/min, è dotato di turbocompressore a geometria fissa con intercooler e, nel ciclo combinato, promette un livello di emissioni pari a 125 g/km di CO2 e consumi pari a 4,7 l/100 km.

Il secondo dispone di una potenza massima di 90 CV ad un regime di 5.500 giri/min e di una coppia di 145 Nm a 1.900 giri/min. Inoltre, qualora si preferisca privilegiare l’aspetto ‘ecologico’, oltre al contenimento dei consumi, il tasto ECO presente in plancia permette di limitare la coppia a 100 Nm a 2.000 g/min, permettendo così di ottimizzare il rendimento. Questo propulsore fa registrare, nel ciclo combinato, un consumo di 4,9 l/100 km ed emissioni di CO2  pari a 114 g/km.

Al volante

Camminiamo intorno alla vettura, la “squadriamo” per bene sia dentro che fuori per osservare con quanta diligenza i tecnici Fiat abbiano lavorato per connotare anche esteticamente e nei dettagli la Panda Cross rispetto alla variante puramente cittadina ed alla 4x4 con cui condivide la maggior parte dei cromosomi.

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Caratteristici gli interni, che mettono in mostra una plancia in color rame che ben contrasta con il resto dell'abitacolo

 

Notiamo lamiere ben accoppiate tra loro, ed anche le componenti interne presentano la stessa cura mostrata per l'esterno. Molto belle le superfici in color rame, una tonalità quest'ultima ripresa anche da alcuni rivestimenti delle sellerie. Più fuori luogo invece le plastiche nere con il logo “Panda” in rilievo, che spezzano un'omogeneità stilistica altrimenti molto pregevole, così come il motivo del quadrato presente pressoché ovunque, che è sì elemento caratterizzante della versione base, ma che qua avrebbe meritato d'essere sostituito con qualcosa di dedicato.

Oggetto della nostra prova è la versione al di sotto del cui cofano pulsa il TwinAir da 0.9 litri da 80 CV. L'unità bicilindrica Fiat non eccede in rumorosità - anzi all'interno dell'abitacolo si viaggia con un buon comfort acustico - e si dimostra particolarmente vocata a vivere in alto: è infatti dai 3.500/4.000 giri il regime a partire da cui questo motore sa esprimere il meglio di sé, permettendo così al pilota di godere di un buon allungo, anche se un po' più di sostanza in basso (insieme ad una maggior elasticità) non stonerebbe affatto.

Nota dolente dell'unità italiana sono i consumi - che nel corso della nostra prova si sono aggirati intorno ad una media di 11,7 l/100 km – i quali insieme a delle vibrazioni avvertibili (anche se qua meno marcate che in passato) costituiscono da sempre il vero limite del TwinAir.

Lo sterzo offre una risposta abbastanza diretta, ed anche le sospensioni sorprendono per rigorosità di funzionamento: tanto sui tratti asfaltati (dove restituiscono sia precisione direzionale che capacità di assorbimento delle imperfezioni) che in quelli sterrati (ove buche e ostacoli vengono ben assorbiti) e ben coadiuvate da un sistema di trazione che in posizione Auto riesce sempre a comprendere come lavorare, quanto e quando.

I fondi accidentati non infastidiscono minimamente Panda Cross, anzi, la attraggono quasi come una moneta ad un magnete, e, grazie alla trazione integrale “Torque on demand”, le ruote si dimostrano essere sempre in presa


Molto buono il comportamento in fuoristrada. Se è vero che da questa vettura era legittimo aspettarsi delle buone caratteristiche di guida in termini di bilanciamento, precisione e comfort su asfalto, è altrettanto vero che – nonostante Panda 4x4 abbia sempre dimostrato, fin dalla prima generazione, di saper sorridere come poche altre al mondo dell'off-road – era quantomeno possibile avere il beneficio del dubbio prima di tastar con mano una vettura che nasce con il preciso scopo di far incontrare sulla stessa strada due mondi così diversi tra loro.

I fondi accidentati non infastidiscono minimamente Panda Cross, anzi, la attraggono quasi come una moneta ad un magnete, e, grazie alla trazione integrale “Torque on demand”, le ruote si dimostrano essere sempre in presa, nonostante lungo il nostro percorso abbiano avuto a che fare con  tratti sterrati e dissestati, oltre che con fango e ghiaia. La vettura risponde prontamente al comando del gas anche in situazioni che indurrebbero al pattinamento, restituendo al guidatore un senso di piacere di guida molto elevato mentre affonda il pedale destro lanciandosi da un terreno all'altro.

Conclusioni:

Fiat Panda Cross è una vettura con un'anima poliedrica: le piace viaggiare in città e in statale in maniera analoga a quanto gradisca il fuoristrada, forse addirittura con una maggior propensione per quest'ultimo. E' orientata all'avventura la nuova “piccola” di Casa Fiat e non lo nasconde: tutto lascia infatti trasparire la vocazione per un mondo fatto di rocce, alberi, ruscelli e spazi sterminati.

E' vero, si fa pagare (tra i 19.000 e i 20.000 euro il prezzo di commercializzazione) e forse qualche elemento caratteristico in più non stonerebbe, ma la due volumi con lo spirito da crossover del Lingotto se la cava bene dimostrando capacità sorprendenti in habitat difficoltosi. Prevedibile immaginare che i numeri non saranno elevatissimi (di questa nicchia è legittimo inoltre aspettarsi che la parte del leone possa farla la versione mossa dal 1.3 diesel), rendendo così i proprietari di fatto acquirenti di una vettura con cui distinguersi interpretando la parte della “voce fuori dal coro”.

Pregi:
-Anima poliedrica

-Buone capacità in fuoristrada
-Interni meglio rifiniti rispetto alla Panda

Difetti:
-Consumi (variante alimentata a benzina)

-Qualche vibrazione di troppo
-Prezzo

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