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Oggi per me è una giornata speciale per due ragioni: l'ospite e l'auto che andremo a guidare, anzi, che andrà a guidare lui, che con 18 pole position in carriera qualcosina sa. Il mio "autista" di oggi è René Arnoux, e sono molto curioso di sapere come la pensa un pilota di F1 di una sportiva da 725 CV che però non è certo leggera come una monoposto.
Il primo sguardo d'ammirazione è per il V12, che secondo René andrebbe tenuto a vista, tanto è bello. Il viaggio negli interni di questa Ferrari a 4 porte fa venire in mente il Drake e la sua predilezione per le auto comode e la domanda è classica: gli sarebbe piaciuta? Arnoux, che l'ha conosciuto bene, dice di si, gli piaceva spesso anche sedersi dietro quando c'era il suo chaffeur e di sicuro gli piacevano le macchine confortevoli. René è colpito anche dalle linee del frontale e del posteriore e dalla perfetta aerodinamica e da come lavorano le sospensioni Multimatic ad altezza variabile, cosa che oggi ci ha permesso di arrivare anche in cima ad una montagna su una strada sterrata senza mettere a rischio il fondo della Purosangue.
Nella prova di guida il buon Arnoux mi ha fatto vedere cosa sa fare con 725 CV e mi ha fatto molto divertire, anche perché la strada in salita sembra fatta apposta per sfidarlo ad andare forte, nonostante la presenza di parecchia umidità sull'asfalto, ma la frase più bella è un riconoscimento all'engineering di questa Ferrari. Secondo Arnoux, quando la guidi ti sembra di essere tu l'ingegnere che l'ha progettata, tanta è la fiducia che ti trasmette. Il racconto della nostra avventura è tutto nel video in alto con René Arnoux e #Masterpilot.
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