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E' un piccolo SUV. Anzi no è un crossover. O forse è un fuoristrada. O più probabilmente è la sintesi di questi tre concetti. La nuova BMW X2 è favolosa da guardare, perché rappresenta una novità per il produttore tedesco in termini di proporzioni e dimensioni. Una vettura non ingombrante, ma che ha carattere, specialmente con il pacchetto Msport X che ne aumenta l'aggressività. Ci è piaciuta? Sì, perché siamo rimasti spiazzati dal design... e dal prezzo.
Quattro metri e 36 di lunghezza, uno e 82 di larghezza, uno e 52 di altezza. Non è una coupè, non è un SUV dalle dimensioni esagerate. Più semplicemente, è un modello nel quale si trova un'abitabilità insperata viste le dimensioni. Davanti il comparto è il tipico BMW, pieno di nervature sul cofano, di cromature nella maschera, di tecnologia, che passa oltre che dal radar del cruise control dai fari full led che per l'occasione vestono un disegno grafico nelle luci diurne ancora più di impatto rispetto ad altri modelli. Lungo le fiancate si nota la spalla particolarmente esigua dello pneumatico da 20 pollici, forse fin troppo per chiedergli prestazioni siginificative in fuoristrada (qui abbiamo la trazione integrale permanente, la tecnologia xDrive) e l'ingresso keyless, oltre al badge disposto sul montante posteriore che solo dall'esterno sembra troppo abbondante per gestire il traffico in entrata da sinistra e destra (in realtà dentro non si avvertirà lo stesso feeling). Il disegno posteriore richiama con armonia quello anteriore: i gruppi ottici sono striminziti ma di gusto, i doppi scarichi donano armonia e geometria all'insieme, il meccanismo del portellone è elettroattuato, e ci consente in chiusura di scegliere tra la sola serratura del portellone stesso o dell'intera auto.
Dentro si respira una certa aria premium, che viene tradita solo da alcune plastiche che non appaiono all'altezza almeno di primo acchito. L'organizzazione degli spazi, quella dei vani, quella dei pulsanti è di chiara marca BMW, e non ci sono significative modifiche rispetto al passato. Solo il sistema infotainment è stato reso più fruibile, con sei macro aree e una tecnologia touchscreen del display centrale che in passato mancava. Il volante è invece organizzato come sempre: cicciotto, si impugna benissimo, e i comandi disposti sulle razze si raggiungono senza pena ma con immediatezza. Il quadro strumenti è invece più povero del previsto. O meglio, è minimalista: due grandi quadri, il computer di bordo in mezzo, ma non c'è un virtual cockpit a disposizione. Volendo c'è l'head up display, che riflette direttamente sul parabrezza. Il tunnel ospita come sempre i comandi dell'infotainment, il cambio automatico a 8 rapporti, il selettore delle modalità di guida, mentre sulla plancia abbiamo il climatizzatore sdoppiato che non sfigura mai, oltre alle selezioni dell'infotainment.
A stupire in senso tangibile è lo spazio a bordo: siamo riusciti a caricare due seggiolini senza sacrificare lo spazio davanti, che rimane più che sufficiente anche per i driver più abbondanti. Le personalizzazioni del sedile del driver sono elettriche, ci sono due memorie a disposizione, e si può anche gestire la lunghezza della seduta, non quella della cintura di sicurezza. Semmai, l'unico problema per gli extralarge che salgono a bordo è dato dal montante centrale, forse un filo troppo avanzato rispetto alla posizione indietro del sedile. Il volante invece si alza, si abbassa, si orienta in profondità manualmente. C'è spazio per tutto, compresa la testa, merito pure del tetto apribile che porta tantissima luminosità nell'abitacolo. Dietro si sta abbastanza comodi, ma i più alti avranno qualche limite con la testa. Comodissimi gli agganci isofix, che hanno binari pratici. Il bagagliaio offre una cubatura da 470 a 1355 litri. Attenzione perché c'è un doppio fondo comodo, che ci consente di non far navigare gli oggetti nel baule. Dentro il bagagliaio c'è la presa da 12 volt, esattamente come nel tunnel che saluta il divano posteriore, dove troviamo anche le bocchette del climatizzatore.
Trazione integrale, come dicevamo, e motore 2.0 litri turbo diesel che eroga 400 Nm di coppia a 1750 giri e 190 CV. Sono più che sufficienti, anzi, bastano e avanzano, per trovare la prestazione, tanto che si accelera da zero a cento in 7.7 secondi e si raggiunge una velocità di punta di 221 chilometri orari. A disposizione come sempre abbiamo il selettore delle modalità di guida, che cambia la risposta della centralina e si rivela sensibile nei passaggi da una modalità all'altra. Il motore è molto elastico, non cede ad alte velocità, ha una voce tutto sommato gradevole, e offre consumi che parlano di 12 chilometri percorsi in città con un litro di gasolio, 17 a limite autostradale, 22 intorno ai 110. Gli spazi di arresto sono brevi, e non serve una pressione smodata sul pedale del freno per bloccare completamente la vettura. E' in fase di marcia che BMW X2 dà il meglio di sè: piantata per terra, granitica, mai nervosa ma capace di far divertire quando la velocità aumenta. E' un mostro di affidabilità, e non si scompone mai, nemmeno sui giunti autostradali più sconnessi. Gli pneumatici da 20 pollici indubbiamente confortano la guida stradale più che quella off road, dove ci possiamo spingere su strade bianche con passaggi medi ma non complicatissimi. Lo sterzo è pratico, diretto, e come detto si declina su un volante che si impugna benissimo. Il cambio è automatico, a 8 rapporti, e può anche essere usato con i paddle dietro al volante o in modalità manuale. Non ci sono mai beccheggi e rollii particolari, tutto avviene nel massimo comfort di bordo, anche acustico, con una conversazione telefonica di grande qualità, al pari delle funzioni vocali.
Manca, nel senso che c'è, è un optional ma qui non è stato inserito, il sensore di protezione dell'angolo cieco. Non mancano invece la frenata assistita in città e il traffic jam, con l'assistente di corsia che rimane attivo fino a 60 chilometri orari e poi restituisce una vibrazione. Sistemi tarati tutto sommato bene, ma forse sarebbe anche ora di non farne più optional ma elementi di serie su ogni vettura.
Oltre a tutto quello che abbiamo raccontato, vanno citate le compatibilità con Android Auto e Apple CarPlay, oltre alla retrocamera che sì ha un'ottima definizione, ma è posta molto in basso a limitare un minimo la percezione di ciò che si ha alle spalle. Bellissimi i fari a led, con abbagliante automatico e anche la tecnologia adattiva.
Si parte da 33.500 euro, ma per quella cifra si ha una vettura del tutto diversa da quella che abbiamo guidato e provato noi. La nostra quasi sfonda quota 60.000 euro, colpa o merito del pacchetto Msport X da 6.800 euro, e dai tantissimi optional inseriti. In ogni caso, BMW X2 rimane un modello che ci è piaciuto non poco, perché rompe glischemi non tanto dell'utilizzatore finale quanto quelli del produttore, che mette in portafoglio un modello compatto capace di sintetizzare, lo scrivevamo all'inizio, tante anime disponibili oggi sul mercato.
Motore In prova
Cilindrata: 2.0 litri turbo diesel
Numero cilindri: 4 in linea
Potenza: 190 cavalli
Coppia: 400 Nm a 1750 giri
Cambio: automatico a 8 rapporti
Trazione: integrale permanente
Consumo km/litro: 12 in città, 17 a 130, 22 a 110
Emissioni CO2 per km: 126 grammi
Prestazioni:
Velocità Massima: 221 chilometri orari
0-100: 7.7 secondi
Misure:
Lunghezza/Larghezza/Altezza in cm: 436/182/152
Passo: 267 centimetri
Bagagliaio: 470-1355 litri
Pneumatici: 20 pollici
Peso: 1675 chilogrammi
BMW
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02 51610111
https://www.bmw.it/it/home.html
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