Torri del Benaco (VR) - Quella di ricavare una cabriolet da una vettura nata per essere una berlina a due volumi dallo stile molto personale...può sembrare a tutti gli effetti un'idea folle. In realtà lo potrebbe anche essere...se non fosse che quei ragazzacci della BMW sembrano aver trovato il sistema per trasformare in oro ogni idea, con quel pizzico di lucida follia indispensabile per anticipare gusti e tendenze di un mercato in continua ed imprevedibile evoluzione.
Detto e fatto, sulle rive del Lago di Garda - ma a brevissimo anche in concessionaria - la Casa di Monaco ci ha fatto trovare cinque delle sue ultime creature "en plain air", la BMW Serie 1 Cabrio, nata da un lato per riempire il vuoto lasciato dall'arrivo della BMW Serie 3 Coupè Cabriolet e dall'altro per ampliare la gamma della piccola "uno" ormai sempre più al completo con il recente lancio della Coupè e della tre porte.
Parlavamo di vuoto: i puristi delle cabriolet non possono che aver trovato "deprecabile" l'eccellente esecuzione della capote in metallo della nuova Serie 3...e chi tiene d'occhio il portafoglio si sarà accorto che con quei 9.000 euro che separano la 3 dalla 1 in versione cabrio possono servire per acquistare una moto, una nuova cucina...o un mare di accessori per arredare al meglio una Serie 1 Cabrio. Il bello è che, tetto in metallo retrattile a parte, la 1 Cabro non sembra aver quasi nulla da invidiare alla più blasonata sorella di fascia superiore.
Dai motori alle dotazioni di bordo passando per gli allestimenti, la Serie 1 Cabrio ha tutto quello che serve per divertire e rendere speciale ogni viaggio, ma prima di approfondire altri dettagli è doveroso iniziare con l'inedita capote. Certo BMW ha già realizzato tante altre vetture con tetto in tela ed in listino ci sono ancora Serie 6 e Z4 a tenere banco con questa soluzione: ma per la piccola gli ingegneri di Monaco hanno voluto mettere a punto qualcosa di speciale, in grado di aprirsi o chiudersi in soli 22 secondi fino a 40 km/h di velocità. Come se non bastasse, per la prima volta al mondo, la tela può essere arricchita di una particolare tramatura metallica, pensata per rendere ancor più "chiccoso" un oggetto già di per sé esclusivo. Manca solo l'hard-top, anche nel listino degli accessori, ma questa capote non dovrebbe farne sentire troppo la mancanza.
L'influenza della capote in tela nello stile della vettura è evidente e bisogna ammettere come il "suo perchè" la Serie 1 Cabrio ce l'abbia in modalità aperta. Chiusa, invece, la silhouette della Serie 1 appare comunque slanciata anche se alcuni richiami alle sportive BMW del passato (la pronunciata linea di cintura è fortemente ispirata alla 2002) sembrano essere più accordati sulla Coupè che sulla Cabrio.
Gli interni sono sostanzialmente gli stessi della coupè: numerose le combinazioni cromatiche disponibile ed in materiali disponibili. Per la prima volta, però, i clienti potranno scegliere una tipologia di pelle sino ad oggi utilizzata solamente nelle cabrio di alta gamma ed in alcune tute per motociclisti; grazie ad uno speciale trattamento denominato Sun Reflective Technology è possibile abbassare la temperatura sino a 20° rispetto ad un pellame di tipo tradizionale. Lasciare parcheggiata la Serie 1 Cabrio aperta sotto al sole ferragostano non sarà comunque una buona idea, ma in questo caso saranno solamente i ladri o i curiosi a crearvi preoccupazioni.
Quello della pelle "trattata" è solamente una degli accorgimenti messi a punto a punto per la Cabriolet. Ce ne sono altri, meno visibili, che riguardano elementi fondamentali come il climatizzatore, che prevede una speciale taratura elettronica studiata per regolare flussi d'aria e temperature in base a fattori come temperatura esterna e la radiazione solare. Molto curato anche il vano bagagli: in configurazione aperta ha una capienza di 260 litri, mentre a capote chiusa si tocca quota 305 litri.
Insomma, se il paragone con la Serie 3 Cabrio Coupè dev'essere proprio fatto, sembra che solamente la Serie M (che non dovrebbe più arrivare su Serie 1) si possa salvare dalla concorrenza interna: sono disponibili, infatti, quattro motori a benzina (118i, 120i, 125i, 135i) con potenze variano da 143 CV a 306 CV, ed il 2 litri turbodiesel a quattro cilindri da 177 CV, con filtro per particolato di serie. In tema di cambi, oltre al manuale di serie, tutte le varianti di motore possono essere abbinate al sei marce automatico/sequenziale Steptronic.
A parità di motorizzazione tra coupè e cabrio corrono la bellezza di 150 kg. Un valore non certamente basso, in partiolar modo per quanto riguarda vetture dotate di tetto in tela, ma è il segno evidente che in BMW hanno fatto davvero di tutto per compensare la mancanza di montanti posteriori e relative arcate in tema di rigidità torsionale. Fanno parte del pacchetto, ovviamente, anche le sospensioni anteriori McPherson a doppio snodo realizzate quasi del tutto in alluminio, la trazione posteriore - con autobloccante elettronico di serie su 135i - ed il servosterzo elettrico Servotronic ad assistenza variabile.
Per quanto concerne la multimedialità, su Serie 1 è possibile ordinare l'ultima evoluzione del pack multimediale BMW - in grado di collegarsi a Google e sfruttare le potenzialità di Google Maps - che comprende una inedita interfaccia USB che viene utilizzata come porta d'accesso ad una memoria mobile da parte del lettore MP3 integrato. Nel caso in cui non si desiderasse cotanta tecnologia ma fosse sufficiente un semplice aux-in per il proprio i-Pod segnaliamo che il jack da 3.5 mm è di serie.
Prezzi. Disponibile nei tre allestimenti Eletta, Attiva e Futura, BMW Serie 1 Cabrio in allestimento 118i è in vendita ad un prezzo di 31.550 euro. Per la potentissima 135i servono invece 46.450, mentre per la 120d - che soddisferà il 60% dei clienti - bisognerà staccare un assegno di 35.200 euro.
A bordo della BMW Serie 1 Cabrio ci si sente davvero bene. Innanzitutto l'idea non è quella di essere seduti in una vettura di segmento C - anche se super-Premium - perchè ogni dettaglio appare ben studiato e messo a punto per essere percepito come "di qualità". Forse qualche cm2 di plastiche appare troppo duro rispetto al resto, ma nel complesso sembra che gli iniziali standard di "purezza essenziale" impostati dal geniale Bangle siano stati leggermente accantonati in favore di abitacoli un po' più accoglienti ed in linea con la tradizione BMW. Certo la console centrale è rivoltà sì verso il pilota, ma nelle BMW degli anni '90 il passeggero non leggeva quasi il display della radio...mentre in questo caso anche a chi siede a fianco del pilota è permesso interagire con le numerose funzioni multimediali messe a disposizione dalla vettura.
Insomma, non siamo ancora pienamente tornati nell'era del "tutto intorno a te" ma, grazie alle infinite possibilità di regolazione di sedile e volante - quest'ultimo anche in profondità - è davvero possibile cucirsi addosso un posto guida su misura; il sedile stringe nei punti giusti, trattenendo in curva quando si gioca a superare il "g", e anche chi sfiora il metro e novanta troverà piacevole guidare la Serie 1 Cabrio con le gambe distese ed i gomiti a V di 90°...proprio come previsto dal manuale del pilota provetto.
Peccato che a tetto chiuso non si veda quasi nulla dietro, ma con le cabrio è sempre così, anche se è piacevole appuntare come il lunotto posteriore non sia un banale foglio di plastica trasparente ma un più concreto cristallo dotato di restistenza antiappannamento. Optional obbligatorio, dunque, i sensori di parcheggio mentre non siamo certi che il filo metallico pensato per impreziosire la capote sia poi così indispensabile: tra la capote nera e quella beige ce n'è già abbastanza per non dormire la notte.
Quello che ci ha veramente sorpreso è la totale assenza di scricchiolii e di vibrazioni del montante anteriore su buche e cambi d'asfalto, tipiche delle vetture aperte derivate da berline o coupè. E' evidente, dunque, come in BMW abbiano lavorato sodo per rendere il più solida possibile la 1 Cabrio ed i risultati si vedono anche quando si va a spingere sul pedale del gas. Rispetto alla Coupè, la Cabrio risulta quasi identica in termini di dinamica: i 150 kg che dividono le due vetture si fanno sentire nei cambi di direzione ed in termini di accelerazione e ripresa, mentre è sorprendente notare come l'appoggio in curva e la neutralità delle reazioni sia perfettamente paragonabile tra le due versioni.
In caso di andature "forzate" è possibile fare affidamento sulla precisione dello sterzo con servoassistenza elettrica, mentre con l'Active Steering bisogna un po' farci la mano: la sensazione iniziale è quella di essersi affidati ad un sistema che fa un po' il bello ed il cattivo tempo, ma una volta fatta amicizia è quasi difficile farne a meno. E' di facile comprensione, invece, l'elettronica che governa la stabilità: l'ESP lascia spazio alla guida sportiva ed è veloce ad accordare nuovamente alte percentuali di gas dopo averlo parzializzato per rimettere le cose in sesto.
Certo, quando a distribuire i pesi ci pensano quelli della BMW - notevole il rapporto 50-50 ottenuto tra l'asse anteriore e quello posteriore... - anche tarare l'elettronica con un occhio di riguardo per il divertimento è molto più semplice, ma è notevole pensare che tanta propensione alla velocità sia stata ottenuta senza ripiegare su assetti troppo rigidi: la Serie 1 Cabrio, volendo, è anche in grado di essere una vettura comoda.
Tutto ok se si parla di schiena, insomma, ma anche se andiamo ad analizzare la quantità d'aria che batte sul collo a capote aperta ci si accorge che montare il tendalino divisorio tra le due file di sedili potrebbe servire solo nel caso in cui si volesse viaggiare per centinaia di km in austrada con il vento tra i capelli.
A capote chiusa, i sei cilindri della 125i ed i quattro della 120i non si fanno minimamente sentire mentre viaggiando con la capote ripiegata nel bagagliaio il sound degli L4 ed L6 sono tremendamente coinvolgenti. Segno che in BMW hanno fatto un gran lavoro per insonorizzare la vettura senza dimenticare che, quando si viaggia con un cielo azzurro o di stelle per tetto, il primo senso da colpire è quello che fa riferimento all'apparato uditivo.
Tra le due motorizzazioni disponibili per il lancio italiano abbiamo ovviamente preferito il sei cilindri 3.0 della 125i. La pastosità dell'erogazione e la capacità di assicurare alla vettura prestazioni di tutto rispetto - 218 CV - sono elementi che spiccano nei confronti del quattro cilindri della 120i, che da parte sua risponde con consumi relativamente contenuti, prestazioni comunque elevate e pochi dB in più nell'abitacolo.