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Eravamo abituati a M3. Anzi, non è vero, non eravamo abituati perché non ci è capitato molto spesso di guidarla... ma fortunatamente BMW ha raddoppiato, consegnandoci M4: due porte in meno, ma spirito racing che passa anche dal tragitto per andare al supermercato. Basta salire a bordo, infatti, per sentirsi in pista. Non necessariamente servirà andare a Monza o Indianapolis: la corsa è dentro ognuno di noi, e la velocità non è una discriminante.
Pensi alla linea M di BMW e ti viene in mente il carbonio. In effetti, anche su questa M4 il produttore tedesco ne usa tanto. Sono soprattutto i particolari che vanno a migliorare l'aerodinamica a connotare il modello già alla prima occhiata. L'altezza da terra è risicata, sulla calandra prendono posto i doppi listelli e la piccola dicitura M, e i fari full led adattivi che abbracciano senza disturbare i veicoli che ci precedono forniscono un'ampia visibilità. In più, per il modello in prova non abbiamo a disposizione i cerchi da 18 pollici, di serie, ma dei mostri neri da 19, che prevedono pneumatici con spalla 35 ideali per fare scorribande in pista. Su BMW M4, ogni dettaglio è curato per portare benefici all'aerodinamica, e non fanno eccezione nemmeno gli specchietti retrovisori, che hanno un disegno visionario, mentre al posteriore si respira il tipico clima BMW, con paraurti ampio in tinta con la carrozzeria e doppi scarichi generosi ad aumentare il sapore racing. Tra le particolarità che cogliamo al primo sguardo, non possiamo non menzionare il tetto in fibra di carbonio, e le pinze dorate dei freni, che vanno a sottolineare una scelta di prestigio effettuata dall'acquirente finale: i carboceramici da 7.500 euro. BMW M4 misura 4 metri e 67 di lunghezza, 1.87 di larghezza, e ha un'altezza di 1 metro e 38, per un peso a pieno carico di quasi sedici quintali.
Come detto in fase di introduzione, non serve correre a 200 all'ora in pista per respirare l'atmosfera racing di questa BMW M4. Basta infatti salire a bordo per capire che tra le mani non si ha una BMW come le altre. Vi diamo a questo proposito un piccolo consiglio: se mai avrete la possibilità di guidare questa BMW M4, cercate di salire a bordo una prima volta in garage, o di sera, perché l'illuminazione interna a LED fa la differenza e diventa un acceleratore di emozioni. La dicitura M sui sedili è retroilluminata, troviamo pure il battitacco M, sotto le modanature della portiera c'è una fila di LED nascosta che fornisce un ambiente lounge spezzato solo dall'Head-up display, che non prevede supporto per la visualizzazione, ma che viene proiettato direttamente sul parabrezza dalla soluzione di continuità inserita nella plancia.
La compreremmo? Certamente, anche come prima macchina se avessimo la giusta capacità di spesa e non fossimo terrorizzati dall'assicurazione e dai costi di gestione
Con la M View attivata, abbiamo infatti la prima immersione nel mondo racing, che passa poi dagli inserti in carbon fiber da 500 euro sulla plancia, e soprattutto dalle impunture rossoblu del volante, dove sulle razze sono disposti i comandi dell'infotainment e del cruise control non adattivo. Il quadro strumenti è quello tipico di BMW, mentre al centro della plancia abbiamo un display stretto e lungo, quasi ad avvolgere idealmente tutta la larghezza dell'abitacolo. L'infotainment è come sempre sdoppiato, e prevede la consueta wheel sul tunnel. Il climatizzatore è bizona, e offre la possibilità di gestire l'automatismo del flusso dell'aria, calda o fredda a seconda delle esigenze (e della stagione). Gli inserti in carbonio non sono gli unici materiali pregiati impiegati nell'abitacolo di BMW M4; per il resto, infatti, è un trionfo totale di pelle, e l'abbinamento bi-cromatico con le plastiche e il carbonio conferisce all'insieme un'idea di gusto-misto-racing che non sfocia mai nella volgarità. In più, lo spazio per chi sta davanti è generoso: sia il driver, sia il passeggero che gli siede a fianco possono contare sulle regolazioni elettriche di un sedile che prevede fianchetti abbondanti ma non invasivi; entrambi hanno il pregio di tenerci incollati nella giusta posizione, quando arriva il 'calcio nella schiena' in fase di cambiata, o quando i cambi di direzioni sono figli di una guida 2.0 e pertanto particolarmente sollecitati e intensi. In più, il passo di 281 centimetri consente anche una semplice salita a bordo per i due posti sul divano posteriore, anche se dal punto di vista della versatilità sarà forse più facile scegliere M3, con cinque porte e pertanto più comoda.
Eppure, con il portellone ampio che si genera nel disegno della M4, cioè a tre porte (sì, sembra un rompicapo fatto di numeri, una filastrocca degna dei grattacapi più ostici), chi sta davanti gode di un ingresso a bordo totalmente facilitato, quindi molto dipenderà dall'utilizzo che farete di questo bolide. Lato racing a parte, e lo vedremo poi dal punto di vista dell'utilizzo in fase di guida, ci si rende conto di come BMW M4 possa essere anche una vettura per tutti i giorni. Lo si evince per esempio dal bagagliaio, che offre una capacità di circa 450 litri; noi siamo riusciti a caricare una novantina di bottiglie d'acqua da un litro, e avremmo avuto ancora un po' di spazio per ulteriori borse. Niente male, dunque, per una vettura che pur sapendo di dare il meglio in pista, sa di dover scendere a patti con la versatilità della vita quotidiana.
Ci serve una guida tranquilla tra le vie della città? Ecco l'Efficient Dynamics che ci consente un considerevole risparmio di carburante. Serve la guida in pista perché abbiamo trovato un buco al Nurburgring? Via tutta l'elettronica, Sport+ attivato, e anzi, passaggio a una o l'altra delle modalità M precedentemente impostate
Mentre BMW Serie 4 offre una gamma completa di propulsori diesel e benzina, questa BMW M4, e cioè l'accezione più corsaiola del modello, offre esclusivamente un motore. Quale? Il sei cilindri in linea da 3.0 litri, che eroga 431 cavalli e una coppia massima di 550 Nm, già disponibile a 1.800 giri. Numeri esagerati, per una vettura che consente di fare di tutto quando i controlli elettronici sono disattivati o resi dormienti. Le prestazioni sono eccezionali: si accelera da zero a cento in poco più di quattro secondi, e si raggiungono 'solo' i 250 chilometri orari perché la velocità massima è autolimitata. A tal proposito, esiste l'M Driver's Package, che porta il limitatore a 280 orari. Maneggiare con cura, quindi, anche se guida in modalità Efficient Dynamics, e cioè con la veste che preserva maggiormente i consumi, BMW M4 ci consente, anche grazie al perfetto sistema di start and stop, di percorrere 7-8 chilometri in città con un litro di carburante, che diventano 11 a limite autostradale, e salgono addirittura a 13-14 quando guidiamo in maniera uniforme a 110 orari. Ecco perché scrivevamo, poco sopra, che è anche possibile guidare M4 tutti i giorni, e non solo quando c'è un buco a Monza tra un evento e l'altro. In fase di frenata di emergenza, si sente tutta la sicurezza della ripartizione dei carichi 50:50 tra assale anteriore e posteriore, che acquatta la vettura evitando un beccheggio smodato. Le sospensioni rigide fanno il resto, con una tenuta di strada meravigliosa anche quando andiamo a stressare il telaio spremendo l'acceleratore. Con l'elettronica disinserita, BMW M4 diventa un mostro da domare, e serve più che mai una guida consapevole perché non si tratta di un tre cilindri da 1.0 litro. Un corso di guida sportiva? Determinante, se pensate di acquistare BMW M4.
Come sulle altre BMW di ultima generazione, anche su questa M4 abbiamo la possibilità di vestire il comportamento della vettura a seconda delle situazioni diverse nelle quali siamo pronti a immergerci. Ci serve una guida tranquilla tra le vie della città? Ecco l'Efficient Dynamics che ci consente un considerevole risparmio di carburante. Serve la guida in pista perché abbiamo trovato un buco al Nurburgring? Via tutta l'elettronica, Sport+ attivato, e anzi, passaggio a una o l'altra delle modalità M precedentemente impostate. Di cosa si tratta? Sul volante abbiamo due comodi pulsanti: M1 e M2. Ci permettono di impostare, tramite il display dell'infotainment, una serie di parametri: il controllo della trazione, i tre livelli di performance del motore, le sospensioni, la durezza dello sterzo, la velocità di cambiata. Se pensate alle possibilità che nascono dalle nostre preferenze, capite che abbiamo di fronte una molteplicità di scelte che fanno diventare M4 un'auto su misura. A disposizione, abbiamo un volante molto bello che avremmo forse voluto leggermente più piccolo. Lo sterzo è chiaramente diretto, tonda la corona, con i paddle pronti ad aiutarci in fase racing. Noi non abbiamo il cambio manuale ma un'unità automatica a doppia frizione, il DKG, uno dei tanti optional, da oltre 4.000 euro. Ogni cambiata, in guida racing, è un 'calcio nella schiena' che ci ancora al sedile togliendoci il fiato, e la pressione prolungata del tasto preposto, che prevede il totale disinserimento dell'elettronica, va, come già scritto, usata con cautela.
Pensi alla linea M di BMW e ti viene in mente il carbonio. In effetti, anche su questa M4 il produttore tedesco ne usa tanto. Sono soprattutto i particolari che vanno a migliorare l'aerodinamica a connotare il modello già alla prima occhiata.
Trattandosi di una BMW, l'elenco degli optional rimane chilometrico pure in questo caso. Soprattutto per quanto riguarda i protocolli di sicurezza attivi per la guida, abbiamo un pacchetto dedicato, da 540 euro. Si chiama Driving Assistant, e come il nome suggerisce ci aiuta in ogni fase della nostra guida. Prevede, infatti: l'avvisatore del cambio accidentale di corsia, la frenata di emergenza automatica, e il sistema di allerta anticollisione. A disposizione sul nostro modello in prova non abbiamo, come già citato, il cruise control adattivo, ma a disposizione abbiamo il lettore di segnali stradali, e anche il sensore che misura la nostra stanchezza.
Come avrete già intuito leggendo questa lunga prova, BMW M4 prevede un altissimo grado di personalizzazione. Tralasciando gli optional già citati, ci rimangono da menzionare il Connected Drive Services Package, già visto su altri modelli (730 euro), l'assetto sportivo adattivo M (che ci consente di impostare come desideriamo i parametri raccontati poco sopra, 1.950 euro), la vernice extra-serie BMW bianco metallizzato (4.500 euro).
Adatta per la guida in pista, ma anche per quella di tutti i giorni, BMW M4 si rivela versatile soprattutto quando non avremo l'esigenza di sfruttare ogni volta i sedili posteriori. In questo caso, meglio puntare su M3, nome storico e che ora rimane a cinque porte. A chi è destinata? A chi vuole comprare un mito, e si può permettere non solo un bolide da oltre 430 cavalli ma che può sfoderare una guida consapevole 2.0. Guidata come una macchina qualsiasi, BMW M4 perde parte del suo messaggio e del suo DNA, ma va valutata anche l'accessibilità alle piste oltre alle capacità di guida. BMW M4, infatti, va inserita nel suo ideale contesto per consegnare all'utilizzatore finale quel valore aggiunto voluto in fase di acquisto. Quanto costa? Si parte da 80.000 euro, ma bisognerà toccare i cinque zeri per inserire quei quattro-cinque optional che daranno il Plus in fase di esperienza di guida.
La compreremmo? Certamente, anche come prima macchina se avessimo la giusta capacità di spesa e non fossimo terrorizzati dall'assicurazione e dai costi di gestione.
Scheda
Cilindrata: 3.0 benzina
Numero cilindri: 6 in linea
Potenza: 431 cavalli
Coppia: 550 Nm
Cambio: DKG automatico a doppia frizione 7 rapporti
Trazione: posteriore
Consumo: 9km/litro in Efficient Dynamics, senza correre!
Emissioni CO2 per km: 204 grammi
Prestazioni:
Velocità Massima: 250 chilometri orari (autolimitato)
0-100: 4.3 secondi
Misure
Lunghezza/Larghezza/Altezza in cm: 467/187/138
Passo: 281 cm
Bagagliaio: 445 litri
Pneumatici: 19 pollici
Peso: 1572 chilogrammi
BMW
Via dell'Unione Europea 1
San Donato Milanese
(MI) - Italia
02 51610111
https://www.bmw.it/it/home.html
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