Castrezzato (BS) - Finalmente in pista, con la BMW M3 e due plus non indifferenti: siamo al volante della nuova variante Cabriolet - che vista la splendida giornata di sole e la primavera ormai arrivata ci sembra la scelta più azzeccata - e potremo provare in anteprima il nuovo cambio a doppia frizione BMW M Drivelogic (DKG M per gli amici).
E proprio il cambio è la novità più importante di questa seduta di test, così anche se il nostro cuore è tutto per quello spettacolare V8 da 420 CV collocato pochi centimetri davanti a noi nei primi giri ci imponiamo di concentrarci proprio sulla nuova trasmissione.
DKG: intelligente e divertente
Per i dettagli tecnici di questa meraviglia vi rimandiamo al focus di approfondimento: per ora è vi basterà sapere che si tratta a tutti gli effetti di un cambio meccanico, dotato però di due alberi (uno per i rapporti pari, l'altro per quelli dispari, mentre la settima - sì è un sette marce! - è in presa diretta), ciascuno con una propria frizione. Il cambio può funzionare in modalità automatica oppure può essere gestito manualmente, agendo in modo sequenziale sulla leva oppure sui paddles al volante, ma questa non sarebbe una novità. Le novità iniziano quando, scorrendo la cartella stampa, scopriamo che questo cambio non solo migliora le prestazioni e rende più semplice la guida al limite di una sportiva vera come la M3, ma consente perfino di ridurre i consumi.
I numeri e i dettagli tecnici, però, in questo momento non sono propriamente in cima ai nostri pensieri: è venuto il momento di scoprire come si comporta davvero questo cambio rivoluzionario.
L’idea di una pista intera a nostra disposizione è un invito davvero allettante per scoprire subito il potenziale dei 420 cavalli sotto il cofano, ma è bene iniziare per gradi, un po’ per conoscere la pista e le risposte della vettura, un po’ per testare il nuovo M Drivelogic nella modalità più “tranquilla”, ovvero in quella automatica.
L’esperimento per altro si rivela tutt’altro che noioso e anzi molto istruttivo perché anche così i passaggi di marcia sono molto rapidi e soprattutto avvengono con
una fluidità sorprendente: l’inserimento di ogni rapporto avviene di fatto senza soluzione di continuità e questo non solo azzera i tempi di cambiata, ma migliora il comfort.
Gradualmente però ora spostiamo la nostra attenzione sul fattore prestazione e aumentiamo l’andatura, pur mantenendo il DKG in modalità automatica, ed ecco un’altra bella sorpresa: il nuovo cambio BMW si fa apprezzare infatti per una gestione del kick down molto più sofisticata e intelligente rispetto ai cambi automatici tradizionali o allo stesso DSG del Gruppo Volkswagen. Normalmente infatti per suggerire al computer la scalata ad un rapporto inferiore occorre affondare il piede destro fin quasi alla fine della corsa dell’acceleratore, talvolta superando anche un vero e proprio “gradino”, salvo poi trovarsi con il motore fin troppo alto di giri quando il cambio finalmente si decide a scalare un rapporto: il risultato è una guida talvolta a singhiozzo, per niente fluida, con consumi superiori e un confort inferiore. Il nuovo M Drivelogic invece è molto più efficace nel capire le esigenze del guidatore: il kick down avviene anche senza bisogno di affondare il piede sull’acceleratore fino in fondo, in funzione della velocità con cui si agisce sul pedale, consentendo una guida molto più equilibrata e gratificante.
Preso atto che in modalità automatica il M Drivelogic è estremamente confortevole ed efficace, è ora venuto il momento di metterlo alla prova sul terreno della prestazione pura. Richiamiamo la modalità manuale e settiamo la velocità di cambiata sulla massima prestazione: affondiamo senza riguardi il piede sull’acceleratore e i 420 cavalli rispondono tutti all’appello. Il contagiri vola perso la zona rossa con una progressione straordinaria: già brillante ai bassi e medi regimi, evidenzia un crescendo spettacolare all’aumentare dei giri e finalmente è venuto il momento di cambiare. Lo facciamo con una semplice pressione del paddles destro, tenendo il piede premuto sull’acceleratore, e il rapporto successivo si inserisce istantaneamente, lasciando il V8 libero di riprendere la sua corsa spettacolare. E il propulsore tedesco sembrerebbe davvero poter continuare così
all’infinito, se non fosse che il rettilineo dell’Autodromo di Franciacorta è già finito: la prima curva si avvicina a grande velocità ma ancora una volta la M3 Cabriolet dimostra la sua straordinaria efficienza. L’azione decisa sul freno si traduce in una drastica riduzione della velocità, a dispetto del peso non proprio contenuto della vettura, mentre agendo sul cambio al volante richiamiamo istantaneamente il rapporto inferiore. L’ingresso in curva è preciso e l’appoggio è sicuro, mentre a tenere sotto controllo l’esuberanza del motore in uscita di curva provvede il DSC.
Con la rete elettronica di sicurezza attiva condurre in pista la nuova BMW M3 Cabriolet con cambio M Drivelogic è estremamente facile, oltre che divertente, ma ben presto viene voglia di qualcosa di più impegnativo e così impostiamo il DSC nella modalità intermedia, che rende l’elettronica più permissiva.
Ora finalmente in uscita di curva il retrotreno si mostra più “vivo” e il pilota può perfino provare il brivido di qualche leggero controsterzo, ma naturalmente è un brivido sempre calcolato, perché quando si esagera il DSC è pronto a riprendere le redini e ristabilire l’equilibrio dinamico della vettura.
Proprio con il DSC più permissivo la nuova BMW M3 Cabriolet ha dato il meglio di sé durante la nostra prova, mostrando di essere una vettura dalla doppia personalità: una perfetta compagna per rilassanti escursioni lungo la costa o in qualche percorso collinare, facendo valere il comfort garantito dal cambio e dalla nuova generazione della Serie 3 Cabriolet, ma anche una vettura capace di sfoderare prestazioni da sportiva di razza, da sfruttare in piena sicurezza.
Se però – come a chi scrive – vi venisse l’insana idea di disattivare del tutto il DSC, ricordatevi che per domare i 420 cavalli bavaresi è necessario avere esperienza e sensibilità da professionisti del volante. In caso contrario non è difficile incappare in un inglorioso testacoda in uscita da una curva da seconda marcia… E anche su questo chi scrive può fornire purtroppo una testimonianza diretta…
Tecnologia e prestazioni al topIl comportamento dinamico di eccellenza che vi abbiamo raccontato nasce naturalmente da contenuti tecnici di assoluto rilievo, a partire dal propulsore, che pur non essendo una novità assoluta non smette di impressionare per le sue caratteristiche: si tratta di un V8 con 4.0 litri di cilindrata sviluppato completamente ex novo, capace di erogare 420 CV e una coppia massima di 400 Nm a 3.900 giri/min., mentre il regime massimo del motore è fissato a 8.400 giri/min.. Tra le sue peculiarità spicca il comando variabile degli alberi a camme e il peso molto contenuto (ben 15 kg in meno rispetto al sei cilindri in linea della precedente M3).
Le prestazioni sono di assoluto rilievo, con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 5,3 secondi (5,1 con il DKG M) e una velocità massima autolimitata a 250 km/h (bloccata elettronicamente), a fronte di un consumo medio più che ragionevole (12,9 litri per 100 chilometri nel ciclo combinato, che scendono a 12,3 con il DKG M) grazie anche alla presenza del sistema Brake Energy Regeneration.
Tra le peculiarità tecniche spicca anche il nuovo sistema MDrive che consente di regolare un gran numero di parametri e caricare quando si desiderano le massime prestazioni la configurazione personale più adatta della mappatura del motore, della taratura dell’assetto e del DSC (e come optional anche quella del Servotronic).
L’assetto naturalmente è stato sviluppato completamente ex novo con i tipici interventi di irrigidimento M previsti per una Cabrio, mentre l’impianto frenante ad alte prestazioni garantisce non solo spazi di arresto molto contenuti ma anche un’eccellente resistenza, come abbiamo avuto modo di verificare durante la nostra giornata in pista.
A richiesta è disponibile inoltre il controllo elettronico degli ammortizzatori (EDC) con tre mappature differenti.
Ammiraglia cielo apertoI contenuti tecnici, quindi, sono da sportiva di razza, ma come abbiamo detto la BMW M3 Cabriolet è una vettura dalla doppia anima, che sa anche conquistare per il fascino di una linea elegante, con una personalizzazione estetica grintosa ma non eccessiva, e un abitacolo spazioso rifinito con la consueta cura. Tra i punti di forza della vettura naturalmente c’è anche l’hardtop a scomparsa costruito in leggera lamiera di acciaio: è composto da tre parti e può aprirsi e chiudersi (anche con il telecomando) in soli 22 secondi.
L’abitacolo, come detto, è in grado realmente di accogliere quattro adulti ed è impreziosito da rivestimenti di ottima qualità, a partire dalla pelle, mentre sul fronte della sicurezza passiva si può contare sulla presenza di serie di airbag frontali, per la testa e il torace, cinture automatiche a tre punti in tutti i posti, tendicintura, limitatori di ritenzione ed elettronica di sicurezza centrale per controllare i vari sistemi di sicurezza in dipendenza della situazione, inclusa la protezione anticapottamento con roll-bar automatici montati dietro i sedili posteriori. Di serie sono anche i proiettori bixeno e il sistema Adaptive Light Control.