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Certe volte i miracoli succedono: due auto che sembrano due gocce d’acqua (non per l’aspetto, ma per la caratteristiche tecniche e le aspettative) due guidatori appassionati, e ecco che scatta la comparativa. Cosa poteva andare storto? Beh, il meteo: nello stesso giorno abbiamo avuto il sole, poi la pioggia e su finire della giornata persino un po’ di neve.
La BMW i4 M50 è un esemplare praticamente full optional della berlina elettrica presentata a novembre dell’anno scorso, e per di più quella M vuol dire che rispetto alla i4 standard (che ha un prezzo base di 60.000 euro) c’è tanto di più nella messa a punto del telaio, delle power unit, dell’elettronica e degli interni, tant’è vero che il prezzo sale a 74.100 euro. Quattro metri e 78 di lunghezza, carrozzeria bassa (145 cm di altezza) e filante, doppio rene gigante “spezzato” dal portatarga. Leggermente più “fastback” di una classica berlina,.ha 544 CV e 750 Nm coppia, una batteria da 81 kWh e un assetto da vera sportiva, benché il peso in ordine di marcia sia non trascurabile: 2290 kg.
Tesla propone la Model 3 Performance come il modello più sportivo e prestante della gamma, con 2 motori, una potenza (stimata, visto che il dato non viene dichiarato) di 462 CV, 640 Nm di coppia e 77 kWh di batteria, con una massa nettamente inferiore rispetto all’avversaria pari a 1930 kg. Quasi 4 metri e 70 di lunghezza e aerodinamica super efficiente (anche se non sembra, è di 1 cm più bassa della i4).
Affinità meccaniche a parte, hanno anche caratteri diversi nel modo di porsi sul mercato: l’americana, anche se è la più cara del listino, è più trasversale ed ecumenica, vuole davvero essere l’elettrica per tutti, anche se si colloca indubbiamente in una fascia di prezzo molto alta per il mercato italiano. La i4 M50 è invece un prodotto esclusivo e in un certo senso una nicchia nella nicchia delle elettriche: raffinata nelle dotazioni e nelle finiture, grande design, qualità percepita e sostanziale superiore alla rivale. E questo status si riflette anche sul prezzo.
Quando si guidano, invece, le differenze si assottigliano: anzi, la “economica” Model 3 non ci mette molto a lasciare indietro la i4 M50 in accelerazione e anche sull’allungo, frena da dio e si guida con grande naturalezza. La BMW, per contro, pur essendo anch’essa a trazione integrale, sembra più incline a regalare l’emozione di una trazione posteriore, ponendosi in effetti nello stesso ruolo di una M3 nel mondo del termico.
A fine test sono emersi due fattori determinanti che, almeno in questa comparativa, fanno vincere la Tesla sul piano “elettrico”: dopo una giornata di intenso stress, la BMW era rimasta con il 10% di batteria, la Model 3 con il 40%, pur avendo affrontato lo stesso ritmo. Non c’è storia, l’efficienza del powertrain di Elon Musk per il momento è inarrivabile.
L’altro fattore non poteva che essere quello della rete di ricarica: piuttosto capillare, efficiente e rapida quella Tesla, in embrione quella “pubblica” alla quale si deve affidare BMW, che fa parte del consorzio Ionity ma per il momento vede pochi punti di ricarica veloce disponibili.
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