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Con ogni probabilità la nuova Audi R8 Spyder (da 184.400 euro) è una delle supersportive en-plein-air più tecnologiche e veloci al mondo ma allo stesso tempo è anche quella che più di ogni altra, oggi, si avvicina al vecchio concetto di auto sportiva: non parliamo tanto del motore centrale, che già di per sé varrebbe il prezzo del biglietto, ma piuttosto del motore V10 che a differenza delle rivali non ha ancora ceduto alla tentazione del downsizing e della sovralimentazione.
Un motore vecchia scuola, che si ritrova anche nella Lamborghini Huracan (entrambi sono realizzati in Ungheria nella fabbrica motori Audi) e che tra le varie caratteristiche, oltre al frazionamento in due bancate da cinque cilindri suparate da un angolo di 90°, vanta l'iniezione diretta, la disattivazione parziale dei cilindri in funzione del carico ed un accoppiamento con il cambio S tronic a doppia frizione e sette rapporti che non mette da parte il sistema di trazione integrale Audi quattro.
540 CV a 7.800 giri e 540 Nm di coppia massima a 6.500, il motore V10 consente alla Spyder tedesca valori prestazionali da riferimento per la categoria: 318 km/h di velocità massima oltre che uno 0-100 in soli 3,6 secondi a fronte di un consumo medio dichiarato di 11,7 l/100 km.
Prestazioni eccezionali frutto di un peso contenuto in 1.612 kg a secco (+70 rispetto alla coupé) ottenuto attraverso l'utilizzo di materiali nobili, quali l'alluminio ed il magnesio, in componenti strategiche della vettura: la scocca Audi Space Frame, ad esempio, è realizzata in alluminio mentre il telaio della capote in tela in una combinazione tra magnesio ed alluminio. Materiali estremamente sofisticati anche per l'impianto frenante, disponibile opzionalmente in una sofisticata soluzione con dischi carboceramici, e per i doppi quadrilateri delle sospensioni realizzati anch'essi in alluminio. Di generose dimensioni anche le ruote utilizzate: i 19", infatti, sono gommati 245/35 davanti e 295/35 dietro.
In grado di aprirsi e chiudersi, fino a 50 km/h, in una ventina di secondi, la Spyder tedesca è una biposto secca lunga 4.426 mm (-14 rispetto alla vecchia), larga 1.940 ed alta 1.244 (passo 2.650) caratterizzata da un livello tecnologico interno di assoluto rilievo per la categoria: il cockpit "monoposto", infatti, è stato pensato per dare al guidatore l'idea di avere tutto sotto controllo ed a portata di mano...ed è per questo che in una consolle fortemente asimmetrica è stato integrato il display della multimedialità solamente lato guidatore: un display HD da 12,3" con il quale si interagisce, come al solito, attraverso la rotella/joystick disposta nel tunnel centrale della vettura.
Nella R8 Spyder sparisce il piccolo vano dietro ai sedili posteriori ma non manca un bagagliaio nella zona anteriore: i litri disponibili sono ora 112 contro i 100 del modello precedente.
Come la versione Coupé anche la nuova Spyder si distingue immediatamente per una certa eleganza formale nelle forme anche se gli aspetti legati all'estremizzazione sportiva, in particolar modo nella zona posteriore, sono forse più evidenti nella versione Spyder che in quella coupé. Degna di nota la realizzazione della capote, che vanta due "stilose" pinne aerodinamiche nella zona posteriore che le conferiscono una maggior tensione estetica, quasi fosse una coupé.
Se fuori la nuova R8 ricorda i tratti principali del modello precedente, anche se non c'è un solo lamierato in grado di essere condiviso tra la prima e la seconda versione, l'interno della Spyder di Ingolstadt è stato sfruttato dagli stilisti del brand per proporre ed anticipare tendenze che poi sono man mano arrivate all'interno della gamma Audi con il debutto dei nuovi modelli: la R8 è stata infatti la prima a vantare la strumentazione digitale con schermo da 12,3" ma anche quella che ha introdotto un nuovo modo di leggere gli interni di una sportiva Audi, con la sezione "monoposto" che esalta il posto guida pur senza far mancare nulla a chi siede come passeggero. Una vettura che riprende in tutto e per tutto le linee guida della coupé ma che si differenzia da essa per una minor disponibilità di spazio interna, dettata dalla minor possibilità di inclinazione dello schienale offerta quando si arretra completamente la seduta: ergo se si è alti 190 cm è possibile che notiate alcune differenze nel confort di bordo offerto dalle due tipologie di carrozzeria. Niente male la disponibilità di bagagliaio: pur non essendo una station wagon la R8 Spyder, alla stregua della versione chiusa, vanta un bagagliaio anteriore in grado di ospitare comodamente un trolley da cabina ed una ventiquattrore morbida.
La capote della R8 Spyder si apre e si chiude velocemente, isola bene dall'esterno sia sotto il profilo climatico che in quello acustico: da questo punto di vista i passi avanti fatti dalle capote in tela trovano in questa R8 la massima espressione. Una capote che si apre e si chiude fino a 50 km/h e che non presenta rigonfiamenti estetici o fruscii aerodinamici alle alte velocità.
È strano a dirsi, visto che spesso si è portati a pensare ad Audi come un brand di fredda tecnologia, ma la R8 Spyder è oggi una delle vetture più emozionanti da guidare dell'intero panorama automobilistico. Non che ci siano effetti speciali particolari rispetto ad altri prodotti del genere, ma il sound del suo V10 è unico ed inconfondibile ed oggi, in un un'universo fatto di tristi motori turbo di cui si percepisce solo il fischio delle giranti, la grinta e la timbrica del suo motore la rendono quasi un "must have" per un vero appassionato di auto con un simile potenziale d'acquisto. Una vettura speciale, insomma, che dalla sua non ha solo un suono eccezionale ma anche una guida davvero da riferimento: in questo la comunanza tecnica con Lamborghini ha fatto fare alla R8 un netto passo avanti sotto il profilo prestazionale ed in termini di bilanciamento ed efficacia dinamica la piattaforma tecnica messa a punto tra Sant'Agata ed Ingolstadt è oggi una delle migliori presenti sul mercato delle supersportive. La R8 si guida, ama farsi guidare ma soprattutto è in grado di assecondare diversi stili di guida: quando si va a passeggio il cambio a doppia frizione cambia dolce ed armonico mentre quando si va a forzare l'andatura e si chiede tutto al V10 il cambio di mood da parte della vettura appare evidente. Sarà per via delle sospensioni che si induriscono, sarà per via di uno sterzo che sembra quello di un'auto da corsa (pur rimanendo leggero in manovra), ma la R8 Spyder come la coupé diventa una vera forza della natura assicurando accelerazioni mozzafiato ed una sicurezza disarmante nel fornire la prestazione. Grande merito va ricercato anche nella trazione integrale: vero, rende forse un po' meno divertente la guida smaliziata...quella con il retrotreno che spazzola "allegramente", ma assicura una costanza ed una qualità di guida sempre costante al variare delle condizioni meteo. Un valore, quest'ultimo, non da poco considerando che è una vettura sportiva da 540 CV che tra i vari obiettivi ha anche quello di poter essere guidata ogni giorno.
184.400 euro sono un prezzo giusto per una vettura come la nuova Audi R8 Spyder. Soprattutto oggi è l'ultimo esemplare di una dinastia di grandi supercar che conquistavano prima di tutto per il suono e poi per le prestazioni; oggi, purtroppo, si parla solo di prestazione assoluta e di estetica ma di sound se ne sente la mancanza. Costruita in modo eccezionale la R8 rappresenta il fiore all'occhiello tecnologico Audi e la Spyder è in assoluto la dimostrazione di come una supercar, se ben progettata, possa anche essere un'auto pensata per piacevoli passeggiate sul lungo-lago...con un occhio di riguardo per le curve e la pista.
Audi
Viale Gerhard Richard Gumpert, 1
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info@audi.it
https://www.audi.it/it/web/it.html
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