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E’ inutile perdere tempo a raccontarvi quanto Audi sia nel tempo diventato un marchio premium, con tecnologie all’avanguardia e sistemi di sicurezza attivi tarati al millimetro per portare nell’abitacolo comfort e piacere di guida. Perché? Perché ve lo abbiamo detto in tutte le salse. Meglio, molto meglio analizzare la declinazione cabriolet di una delle Audi più intriganti sul mercato (a nostro modo di vedere): la A5.
Altezza da terra minima, praticamente incollata al terreno, con i cerchi da 19 pollici qui disponibili Audi A5 Cabrio fa tutta la scena del mondo. Il merito è delle scelte cromatiche portate in esterna dal pacchetto S Line Exterior, con la calandra cromata e il bel badge sulla fiancata. Le nervature sul cofano sono tenui ma donano quel giusto appeal aggressivo a una vettura lunga quasi 4 metri e 70 che potrebbe, nelle speranze, ospitare quattro passeggeri senza particolari problemi. La capote è in tela, si apre e si chiude fino a 50 chilometri orari e impiega solo quindici secondi per completare l’operazione. Tutto si incastra a meraviglia, a farci venire qualche dubbio è solo un certo rumore sinistro che si staglia durante l’apertura. Niente di che, comunque, per una vettura dotata di fari Full Led Matrix (uno degli infiniti optional a disposizione), proposti a 2300 euro. Il bagagliaio si apre manualmente.
Solita aria premium, con la grande bocchetta dell’aria condizionata che raggiunge dal centro il lato passeggero. E il driver? Ha impostazioni elettriche del sedile ma non ha le memorizzazione, però in compenso gli rimane il virtual cockpit, altro optinal che abbinato all’MMI costa 4000 euro (noi li spenderemmo tutta la vita). Lo spazio dietro rimane a patto che davanti non si sieda un driver extralarge; piacciono la qualità dei sedili, non tanto invece il tunnel che è davvero molto pronunciato. Bello il display centrale, con la possibilità di puntare pure sullo smartphone interface (480 euro) e che si comanda dalla wheel centrale disposta sopra al cambio automatico. Disponibile come sempre il selettore delle modalità di guida, dietro si può contare su un bagagliaio da 380 litri di carico utile.
Ci piacerebbe una volta tanto raccontarvi un motore benzina, e invece ci tocca ancora il 2.0 litri diesel da 190 CV e 400 Nm di coppia già disponibile a 1750 giri. E’ un signor motore, che non entra pesantemente nell’abitacolo nonostante la capote sia in tela, segno che il lavoro di insonorizzazione è comunque stato egregio. Elastico, si declina a livello cambio nell’S Tronic automatico da 7 rapporti. Consumi? Scarsi, merito del coefficiente di penetrazione dell’aria, così come dello start and stop che però richiede una pressione importante sul pedale: 15 chilometri con un litro di gasolio in città, 16 a limite autostradale, 21 quando ci attestiamo intorno ai 110 orari. Gli spazi di frenata impressionano per potenza e per la capacità di arrestarci in una manciata di metri, e anche le prestazioni vanno sottolineate: Audi A5 Cabrio ferma il crono sullo zero-cento in 8.3 secondi, e raggiunge una velocità di punta di 232 chilometri orari. Davvero niente male, anche se l’idea di avere un cabrio diesel non sempre ci va giù. Se il motore è elastico già per caratteristiche proprie, va anche sottolineato che molto cambia quando andiamo ad agire sul selettore delle modalità di guida. Personalmente guideremmo sempre in sport, usando magari anche i paddle, ma va riconosciuto un tangibile risparmio nei consumi in eco, quando alzando il piede dall’acceleratore la frizione si stacca e riusciamo così a veleggiare riducendo i consumi.
Ci sono, come sempre, anche se qualche assenza sul nostro modello si fa sentire. Anzitutto va raccontato il Cruise control, che si declina su una leva sul piantone dello sterzo e che però non è adattivo; inoltre, non va dimenticata nemmeno la frenata assistita anticollisione. Mancano invece la protezione dell’angolo cieco e l’assistente di corsia, altri optional a pagamento. La retrocamera c’è (prendetela), il clima ha la particolarità di mantenere in memoria le impostazioni a seconda che abbiate la capote aperta o chiusa. Trizona, è particolarmente efficiente. Interessante la possibilità di puntare sulla ricarica a induzione, nel bracciolo tra i due occupanti anteriori. Dietro invece bocchette clima sì, presa USB no.
Si parte da 47.500 euro, mentre per la nostra versione l’attacco è di 52.950 euro. Da lì si può lievitare come un panettone: noi abbiamo scelto i pacchetti S Line interni ed esterni (3700 euro), il colore marrone (1000 euro), i fari full Led Matrix (2300 euro, ma ci sono anche i Led normali da 1000), il virtual cockpit+MMI (4000 euro) e la smartphone interface (tradotto, la possibilità di usare Android Auto e Apple CarPlay - 480 euro). Totale? 66.130 euro. Chiusa non li vale. O meglio: chiusa è più sobria di quanto ci saremmo attesi (sarà forse la variazione cromatica in nostra prova?). Aperta è un’altra musica. Una bella musica… La Cavalcata delle Valchirie… che sicuramente però erano a benzina e non certo diesel. Regolatevi di conseguenza.
Cilindrata: 2.0 litri diesel
Numero cilindri: 4 in linea
Potenza: 190 cavalli
Coppia: 400 Nm a 1750 giri
Cambio: automatico S Tronic a 7 rapporti
Trazione: anteriore
Consumo: 15 in città, 16 a 130, 21 a 110
Emissioni CO2 per chilometro: 118 grammi
Prestazioni:
Velocità Massima: 232 orari
0-100: 8.3 secondi
Misure:
Lunghezza/Larghezza/Altezza in cm: 467/185/138
Passo: 277 centimetri
Bagagliaio: 380 litri
Pneumatici: 19 pollici
Peso: 1840 chilogrammi
Audi
Viale Gerhard Richard Gumpert, 1
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