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Cambiata è cambiata, Audi A1. In meglio, in peggio...? Se da una parte i gusti sono soggettivi ed è complicato tracciare una linea unica, dall'altro alcuni tratti del carattere di questa nuova piccola di casa Audi si possono descrivere. E anche riassumere con tre semplici parametri: più mascolina, meno femminile, più aggressiva. Vediamo come.
Abbiamo davanti agli occhi un modello da poco più di quattro metri, che si regala un anteriore rinnovato con tre feritoie sopra la calandra (il solito esagono irregolare), che richiamano la tradizione rally anni '80. La parola d'ordine è come sempre 'personalizzazione', ma i pacchetti S Line esterni e interni donano al modello un carattere duro, senza compromessi, con linee più spezzate e meno tondeggianti. I gruppi ottici, ovviamente a LED, rappresentano un saggio della tecnologia che Audi mette anche su modelli più costosi e più grandi, mentre le prese d'aria servono solo ad abbellire l'idea di insieme, donandoci un anteriore, così come un posteriore, che abbraccia idealmente tutta la vettura e che appare massiccio. Il tetto è a contrasto, nel nostro caso la veste è rossonera. I cerchi sono bianchi, la visibilità garantita malgrado i montanti posteriori ci avrebbero suggerito altro. Dietro i gruppi ottici sono schiacciati, e l'idea di insieme è ammiccante. E cattiva.
La personalizzazione investe completamente gli interni di Audi A1, le cui uniche pecche stanno nella plastica più dura del previsto utilizzata in alcune parti della plancia e intorno alle portiere. Dentro c'è una derivazione delle vetture di classe superiore del produttore: manca l'organizzazione multi livello per ovvi problemi di spazio, e il display centrale dell'infotainment è leggermente orientato verso il driver, con il passeggero che non si deve sporgere, ma che si trova un sistema leggermente più inclinato del solito. Poco male, perché la larghezza non richiede movimenti strani ed è tutto sotto controllo e a portata di dito, come il climatizzatore, un'unità automatica già vista e ben tarata. Davanti agli occhi, il driver ha la possibilità di scegliere la strumentazione tradizionale o di puntare anche qui sul virtual cockpit, con un'interfaccia che abbiamo già conosciuto e spiegato a fondo. Lo spazio certamente non manca, ma dobbiamo ricordare di trovarci su una vettura da poco più di quattro metri che offre un passo di 2 e 56. Dietro i watussi non entrano, specialmente se davanti siede un occupante della stessa tribù. Tutte le impostazioni dei sedili, nel nostro caso, sono manuali, e anche il bagagliaio si apre e si chiude manualmente. Rivela una cubatura che va da poco meno di 350 a più di 1000 litri, sufficienti per garantire una bella gita fuori porta.
1.0 benzina. Tre cilindri in linea. Con 200 Nm di coppia massima a 3500 giri e 116 CV. Non l'avremmo mai pensato, ma si tratta di un propulsore che porta sportività dentro Audi A1, e il merito è certamente del drive select che cambia pelle alla vettura a seconda delle impostazioni selezionate. In efficiency possiamo veleggiare, in dynamic siamo un po' più rigidi (sempre tutto optional) e più pronti a toccare prestazioni di spessore. A proposito: si accelera da zero a cento in meno di dieci secondi, e si sfondano i 200 all'ora di velocità massima. La frenata di emergenza si realizza in uno spazio contenuto, che non richiede pressioni spasmodiche sul pedale del freno. Come sempre, anche su questa Audi le doti dinamiche sono di tutto rispetto, con le sospensioni generalmente rigide, una tenuta tutt'altro che nervosa, e una piacevolezza di guida che fa il paio con la maneggevolezza portata dai quattro metri di lunghezza. La cosa che stona è il rumore del motore drogato in dynamic, anche perché già di per sè la voce di questo 1.0 è tutt'altro che brutta. A livello di consumi nulla da eccepire: si percorrono 12 chilometri in città, 15 a limite autostradale, 19 intorno ai 110. Lo sterzo si declina su un volante che avremmo voluto leggermente più piccolo: diretto, preciso, con il cambio S-Tronic che porta in vettura anche i paddle e un'intelligenza più che sufficiente.
Gli ADAS sono ben tarati, compreso il settaggio del cruise control che cambia a seconda della modalità impostata. L'offerta è completa, così come quella degli altri optional, che vedono svariate voci. D'altronde, noi abbiamo a disposizione l'Edition One con 5400 euro di pacchetti optional, che tra gli altri annoverano: il sistema MMI e il virtual cockpit a 2000 euro, la compatibilità con Android Auto e Apple CarPlay a 540 euro, il drive select a 205, il cruise adattivo a 655. Dietro manca la telecamera, ma abbiamo i sensori posteriori che sono più che sufficienti (ma, come sempre, meglio la telecamera in assoluto).
Il discorso da fare è molto chiaro: per chi ha budget, questa è una seconda vettura da famiglia da comprare. Ha tutto, praticamente tutto, ma come sempre la personalizzazione che Audi offre costa. E non poco. Si parte infatti da 21.750 euro, ma nel nostro caso si sfonda quota 40.000, e si può arrivare anche a 47.000 per la versione 40 full optional.
Motore In prova
Cilindrata: 1.0 benzina
Numero cilindri: 3 in linea
Potenza: 116 cavalli
Coppia: 200 Nm a 3500 giri
Cambio: manuale a 6 rapporti
Trazione: anteriore
Consumo km/litro: 12 in città, 15 a limite autostradale, 19 a 110
Emissioni CO2 per km: 108 grammi
Prestazioni:
Velocità Massima: 203 chilometri orari
0-100: 9.5 secondi
Misure:
Lunghezza/Larghezza/Altezza in cm: 403/174/141
Passo: 256 cm
Bagagliaio: 335-1090 litri
Pneumatici: 16 pollici
Peso: 1255 chilogrammi
Audi
Viale Gerhard Richard Gumpert, 1
Verona
(VR) - Italia
800 283 454
info@audi.it
https://www.audi.it/it/web/it.html
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