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Da ormai qualche anno vediamo le Alfa Romeo Mito sulle strade del nostro Paese, e dopo l’ultimo restyling aspettavamo con ansia di provare una delle declinazioni più sportiveggianti; anzi, la più sportiveggiante: la Mito Veloce. Ce l’abbiamo fatta. Com’è? Grintosa, nervosa, secca. Insomma, da guidare per rendersi conto del quantitativo di testosterone contenuto all’interno. Scopriamola.
Il restyling di Mito ha portato qualche piccolo cambiamento, e nella Mito Veloce si notano soprattutto alcuni dettagli legati agli aspetti più sportivi e rockeggianti (passateci il termine): si nota subito dietro l’estrattore generoso, mentre davanti le cornici dei gruppi ottici non ne hanno modificato la forma tondeggiante, con tecnologia xeno per ciò che concerne anabbaglianti e abbaglianti a cozzare contro le luci diurne alogene. Bello il nuovo scudettone Alfa Romeo, così come tipica del family feeling Alfa Romeo la posizione della targa, in basso a destra se Mito Veloce viene vista frontalmente. Per il resto si notano subito le tre porte, con portellone ampio e per nulla pesante al pari del bagagliaio, e soprattutto i cerchi, magari non nuovi nel disegno, ma capaci di conferire ulteriore grinta a tutto l’insieme, e non mancano nemmeno le pinze rosse dei freni.
Se fuori il carattere sportivo di Alfa Romeo Mito Veloce passa da alcuni accorgimenti, dentro è il tutto a trasmettere la chiara idea che, al di là dell’aspetto racing, poco altro è stato preso in considerazione. A dirlo sono i sedili Sabelt, optional, con guscio in fibra di carbonio. Non permettono regolazione in altezza ma solo in lunghezza sulla slitta manuale, e soprattutto sono estremamente contenitivi. Non ti fanno muovere nemmeno quando prendi curve strette in maniera convinta, e ti fanno sentire ogni piccola asperità dell’asfalto sul quale stai guidando. Sono sedili particolarmente estremi, adatti a un pubblico che non vuole scendere a compromessi con la comodità. Infatti, specialmente per i driver più abbondanti, risulteranno di non facile assimilazione, almeno nei primi chilometri, soprattutto a causa dell’escursione del volante, inesistente in profondità ma solo in altezza. I più alti, in sostanza, si troveranno il volante in mezzo alle gambe, senza la possibilità di giocare con la morbidezza del sedile, perché il sedile una mano da quel punto di vista non la dà. Se siete abbondanti, allora, meglio preferire i sedili normali. Se invece siete normodimensionati, e soprattutto amanti di ciò per cui Alfa Romeo Mito Veloce è stata partorita, prendeteli.
Perché? Perché sono naturale continuazione della plancia carbon look, che magari avrebbe bisogno di una rinfrescata soprattutto nel display centrale dell’infotainment che altro non è che lo U Connect di due versioni fa, ma che da solo riesce a trasmettere tutti i consueti splendidi canoni dell’eredità Alfa Romeo. Il climatizzatore è automatico, il posto del passeggero ricalca quello del driver, la strumentazione davanti agli occhi di quest’ultimo è in stile Alfa Romeo, ed è insieme un pregio e una pecca: il pregio sta nel fatto di un fil rouge ininterrotto con il passato, la pecca è che vorremmo qualche funzione 2.0 in più, ovviamente pensata all’ambito racing. Dietro si sale senza grandissime difficoltà, ma dobbiamo ricordarci del compromesso che scaturisce dalle tre porte. Il bagagliaio si apre senza difficoltà, ma offre un’altezza di sponda elevata, segno che caricare le valigie non sarà così semplice. A disposizione abbiamo comunque 270 litri di baule, che diventano 1020 a sedili posteriori abbattuti.
A disposizione per la motorizzazione Veloce e per questa recensione abbiamo il propulsore benzina da 1.4 litri, che eroga 170 cavalli e una coppia massima di 250 Nm. L’accelerazione da zero a cento all’ora ferma il cronometro a 7.4 secondi, e la velocità massima raggiungibile sfiora i 220. La frenata di emergenza è aggressiva: la vettura si acquatta, non si hanno particolari beccheggi, e ci si arresta in uno spazio più che ragionevole. Da guidare questo è un motore grintoso, che non lascia spazio a malintesi: è fatto per correre, quindi nel caso voleste comprare Alfa Romeo Mito Veloce assicuratevi di avere un approdo sicuro in pista dove far scatenare ognuno dei 170 CV a disposizione. Il lato negativo? Da un punto di vista di piacere di guida, nessuno, perché ogni volta che premiamo l’acceleratore si scatenano tutte quelle endorfine che ci fanno provare piacere. Se vogliamo essere più razionali, invece, il neo è legato ai consumi, perché specialmente in città riusciremo a fare 8,3 chilometri con un litro di carburante . Meglio in autostrada (11), e ovviamente sulle superstrade dove potremo viaggiare in modo uniforme intorno a 110 chilometri orari (13 chilometri).
Da un punto di vista di tenuta e comfort di bordo, Alfa Romeo Mito Veloce è una vettura granitica: sta ferma quando hai trovato la traiettoria giusta di una curva, e sta lì pure quando trovi un dosso artificiale. Le buche si sentono tutte, perché il lavoro in fase di assetto è stato tarato più sull’ambito corsaiolo che di comodità. Se poi andiamo a guardare gli pneumatici, ci rendiamo conto che nel mix con i sedili Sabelt l’ago della bilancia non può che pendere dal lato secco, duro, quasi ostile a volte. Il punto è che scegliere mediando con un comfort di bordo più tradizionale andrebbe a snaturare il DNA di Mito Veloce. Già, il DNA: è presente anche qui, e cambia in misura sensibile il carattere alla vettura. In Dynamic viaggiamo quando abbiamo bisogno di trovare spunto e prestazione; in All Weather quando le previsioni del tempo consiglierebbero di starsene chiusi in casa; il Normal per il 98% del tempo, ed è qui che il TCT in una certa misura fallisce. Perché? Perché gli va imputata un’intelligenza scarsa. Le cambiate non sono rapide quanto ci saremmo attesi, e specialmente nei comportamenti poco decisi ha qualche ritardo di troppo. Ovviamente in modalità Dynamic abbiamo qualche lag in meno, ma in generale il consiglio è di usare la modalità manuale e i paddle dietro al volante. Sono piccoli, è vero, eppure ci prendono per mano suggerendo una guida ancora più sportiva. Con i paddle, le cambiate sono immediate, e il divertimento è assicurato.
Puntando tutto su ambito racing e sportività, Alfa Romeo Mito Veloce tralascia gli aspetti legati alla sicurezza attiva: non abbiamo cruise control adattivo, non abbiamo sensore dell’angolo cieco, sensore del superamento della carreggiata, frenata assistita in città. In compenso, abbiamo i sensori di parcheggio (no telecamera), i fari allo xeno, i sedili corsaioli, il sistema infotainment completo ma un po’ passatello e il climatizzatore automatico.
Nata per chi non vuole compromessi e punta a privilegiare la sovralimentazione ai consumi parchi e a un approccio di undestatement, Alfa Romeo Mito Veloce è per i puristi. Se cercate il compromesso, guardate altrove. Nella nostra versione, Alfa Romeo Mito parte da 24.800 euro, che diventano poco più di 28.000 con gli optional che vi abbiamo descritto. Anche il prezzo suggerisce quanto questo modello sia declinato a un target ben preciso: i puristi, come scrivevamo poco sopra.
Motore In prova
Cilindrata: 4 cilindri in linea
Numero cilindri: 1.4 benzina
Potenza: 170 cavalli
Coppia: 250 Nm
Cambio: TCT automatico a doppia frizione
Trazione: anteriore
Consumo: 8.3 chilometri/litro in città, 11 a 130 km/h, 16 a 110 km/h
Emissioni CO2 per chilometro: 124 grammi
Prestazioni:
Velocità Massima: 219 chilometri orari
0-100: 7.4 secondi
Misure:
Lunghezza/Larghezza/Altezza in cm: 406/172/145
Passo: 251 centimetri
Bagagliaio: 270-1020 litri
Pneumatici: 18 pollici
Peso:1245 chilogrammi
Alfa Romeo
Corso Giovani Agnelli, 200
10135 Torino
(TO) - Italia
800 253 200
https://www.alfaromeo.it/
Alfa Romeo
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10135 Torino
(TO) - Italia
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