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Guidare un’Alfasud è un’esperienza che lascia il segno. Lo capisci subito, affrontando una curva a 90 km/h con quella sicurezza che solo una tenuta di strada così solida può garantire. Ma questa vettura non è solo un’auto: è il simbolo di una sfida tecnica e sociale senza precedenti, un progetto che ha segnato la storia dell’industria automobilistica italiana. L'Alfasud, prodotta in oltre un milione di esemplari, è stata la prima trazione anteriore di Alfa Romeo e rappresenta un’innovazione destinata a cambiare il corso della casa del Biscione.
Dietro all’Alfasud non c’è solo l’idea di un’auto rivoluzionaria. C’è un progetto ambizioso: industrializzare il Sud Italia. A Pomigliano d’Arco, dove Alfa Romeo aveva un piccolo stabilimento per motori aeronautici, venne costruita una fabbrica innovativa con un investimento di 300 miliardi di lire del 1968, equivalenti a oltre 3 miliardi di euro odierni. Qui, sotto la guida dell’ingegnere austriaco Rudolf Hruska, nacque l’Alfasud, un’auto pensata per essere accessibile, ma con caratteristiche da grande.
L’Alfasud è stata la prima creazione della Italdesign di Giorgetto Giugiaro. Con il suo motore boxer compatto e posizionato in basso, ha permesso di disegnare una carrozzeria elegante e sportiva. Nonostante il suo stile unico, il bagagliaio tradizionale venne scelto al posto del portellone per non sminuirne l’immagine. Eppure, proprio il suo design avanzato ha posto le basi per auto moderne, rimanendo un punto di riferimento per decenni.
Non tutto fu semplice per l’Alfasud. La costruzione in uno stabilimento nuovo, con operai poco esperti, portò a problemi qualitativi nei primi esemplari. La ruggine divenne un problema noto, aggravato dall’uso di acciaio di bassa qualità proveniente dall’URSS. Questi difetti iniziali minarono la reputazione della vettura, ma non il suo valore tecnico: tutti erano d’accordo che fosse un’auto eccezionale, specialmente per la dinamica di guida.
L’Alfasud si è evoluta con il tempo. Dalla versione base ai modelli più avanzati, come la TI a due porte, le migliorie tecniche e stilistiche hanno sempre mantenuto viva la sua anima sportiva. Con un motore che poteva arrivare fino a 120 cavalli grazie a kit speciali, l’Alfasud dimostrò che una trazione anteriore poteva essere anche divertente, sfidando le convenzioni dell’epoca.
Nonostante le difficoltà, l’Alfasud rimane un pezzo di storia. È stata protagonista di film come Bianco, Rosso e Verdone, immortalando la sua immagine nel cuore degli italiani. Oggi è un oggetto da collezione, con modelli ben conservati che raggiungono cifre importanti sul mercato. E per gli appassionati, non c’è niente di più emozionante del rombo del suo motore boxer: un suono che evoca una sfida italiana, vinta con il cuore.
Alfa Romeo
Corso Giovani Agnelli, 200
10135 Torino
(TO) - Italia
800 253 200
https://www.alfaromeo.it/
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