Abarth 600e: è davvero lei la migliore Abarth di sempre? Parliamone... [VIDEO]

L’Abarth 600e segna un passo importante il marchio: percepisco che gli appassionati di Abarth si sono divisi in fazioni ben distinte: da un lato, i puristi fedeli al motore a combustione, e dall'altro coloro che amano il brand in sé, a prescindere dal tipo di motorizzazione. La 600e, il primo crossover elettrico è anche l'Abarth più potente mai prodotta, con 280 cavalli, punta a conciliare entrambi questi mondi, sebbene si basi sulla piattaforma CMP già utilizzata dalla Fiat 600.

Questa architettura le permette di inserirsi nel segmento dei SUV compatti, con una lunghezza di 4,17 m ma mantenendo comunque un'identità che si riallaccia ai valori del marchio: modificare e rendere sportive vetture Fiat, anche senza un motore a combustione interna. Dal punto di vista estetico, il design frontale presenta un paraurti in stile "muso di squalo", mentre al retro troviamo richiami al passato con uno spoiler a forma quadrata e un dettaglio dello scorpione elettrificato.

Interni e Comfort di Bordo: La migliore esperienza Abarth

Gli interni dell’Abarth 600e mantengono l’impostazione della Fiat 600, ma con dettagli unici come sedili sportivi in Alcantara e finiture più curate. L'abitacolo è spazioso, pur mantenendo una configurazione omologata per quattro passeggeri e un bagagliaio con 360 litri di capacità. Questo modello punta a offrire un ambiente più confortevole rispetto alla storica sportività estrema tipica del marchio, grazie anche a un buon compromesso tra comodità e sportività nei sedili. Gli elementi tecnologici includono uno schermo centrale con il sistema operativo di Android Automotive e compatibilità per Apple CarPlay e Android Auto, oltre a comandi fisici per la gestione del clima, che sono fondamentali per evitare distrazioni durante la guida. Un'altra novità è l’adozione di cerchi da 20 pollici con gomme Michelin Pilot Sport EV, ideali per le elettriche che voglio anche un certo livello di prestazioni su asfalto. L’ergonomia è ottimizzata, ma l’accesso posteriore è stretto, eredità della piattaforma Fiat 600. 

Le prestazioni: Il tuning elettrico 

Alla guida, l’Abarth 600e si distingue nettamente dai modelli precedenti. C'è in due versioni di potenza, con 240 (Turismo) e 280 cavalli (Scorpionissima), supportati da una coppia di 345 Nm costante fino a 6.000 giri, che consente un’accelerazione sorprendente per un veicolo elettrico. Grazie alla piattaforma CMP2 Evo, comune anche all’Alfa Romeo Junior, e al differenziale Torsen, si ottiene un’esperienza di guida dinamica e sicura, senza trazione integrale ma con una risposta che porta il guidatore a sentire l’auto come se fosse positivamente "tirata" fuori dalle curve. Sorprende la sovrasterzata in rilascio, caratteristica rara nelle vetture elettriche. In fase di sterzata, la vettura si comporta bene, con uno sterzo calibrato per rispondere agilmente alle sollecitazioni. Rispetto alla 500 Abarth, la 600e perde il sound tradizionale, rimpiazzato con un sound generator opzionale, ma guadagna notevolmente in tenuta e precisione. Pur con alcune perplessità per i puristi, la dinamica di guida e il piacere offerto al volante sono di alto livello.

Un’elettrica che sa di Abarth

La nuova Abarth 600e rappresenta un cambio di paradigma non indifferente per un marchio storicamente associato ai motori a combustione interna. Nonostante le critiche dai fedelissimi di Carlo Abarth, la 600e riesce a bilanciare le caratteristiche di guida che contraddistinguono il brand con i limiti imposti dall’elettrificazione. Questo modello si pone come la Abarth più potente e spaziosa, capace di offrire prestazioni eccellenti con un'accelerazione da 0 a 100 km/h in 5,85 secondi, superiori a molte rivali elettriche nel mercato. Il compromesso per un marchio legato al tuning è stato notevole, e probabilmente doloroso per molti, ma il risultato finale è una vettura che riesce a rimanere fedele a se stessa, pur adattandosi alle nuove esigenze ecologiche e di mobilità sostenibile. L’Abarth 600e si conferma un modello di transizione, aprendo la strada a una nuova era di "tuning elettrico" e ponendo le basi per un futuro in cui la sportività possa convivere con l’energia pulita.