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Roberto Zompi, Magneti Marelli Electronics Business Development, GENIVI Director, ci accompagna in un viaggio attraverso gli scenari futuri del mondo dell'auto, dove la tecnologia di bordo diventa sempre più protagonista
Come è destinata a cambiare l'automobile con l'arrivo di sistemi di infotainment sempre più complessi e sofisticati?
«Il tempo sta diventando nella vita di ciascuno di noi l'elemento più prezioso. Gli spostamenti in auto occupano una porzione significativa della nostra giornata e si vedono persone usare gli smartphone nei momenti di sosta ai semafori o addirittura in movimento. In attesa dell'avvento delle vetture a guida autonoma che ci permetteranno di usufruire a piacimento di tutto il nostro tempo in auto, i sistemi di infotainment dispongono di display sempre più grandi per offrire funzionalità sofisticate con grafiche paragonabili a quelle dei tablet. Oltre alla funzionalità integrate, tali sistemi possono essere connessi con lo smartphone dell'utente e con i suoi account nella Cloud per accedere ai servizi. Qualche costruttore auto ha già ridisegnato l'intera plancia davanti al guidatore per integrare funzionalmente e stilisticamente le funzioni di infotainment con il quadro di bordo, dotato anche quest'ultimo di un display che sostituisce gli indicatori tradizionali. A questo si aggiungono i display “head up” che mostrano al guidatore indicazioni e informazioni direttamente sul parabrezza. Insomma si sta puntando ad vero e proprio cockpit come quelli degli aerei».
A cosa sta lavorando Magneti Marelli in questo momento? Cosa ci dobbiamo aspettare per il futuro?
«Vista la complessità sempre crescente dei sistemi di infotainment, abbiamo fatto da tempo la scelta di utilizzare una piattaforma aperta per lo sviluppo del software, basata su LINUX-GENIVI, in modo da garantirci una elevata riutilizzabilità del codice realizzato internamente ed esternamente. In un futuro vicino ci aspettiamo la disponibilità di sistemi che offrano all'utente le funzionalità simili a quelle sugli smarpthone ed i tablet (webradio, podcasting, music on demand, whatsapp, facebook, ecc.,) ma con meccanismi di interazione adatti per l'uso in auto (pulsanti e testi più grandi, poche animazioni o effetti, ecc). Crediamo che sia controproducente vietare l'utilizzo di funzioni; l'utilizzatore che non le trova sul sistema integrato le cercherà sullo smartphone nella tasca. E' quindi più efficace renderle fruibili tramite un’ Interfaccia Uomo-Macchina (HMI) studiata per ridurre la distrazione al minimo. Stiamo lavorando su prodotti che consentiranno di usare le app dei cellulari grazie alle tecnologie Mirrorlink e CarPlay e che pilotano display Head-Up. Il cockpit integrato è una tappa importante prima dell’avvento della guida automatica e Magneti Marelli è già in produzione con sistemi di infotainment connessi a quadri di bordo completamente digitali (ad. Es. la Citroen C4 Picasso). E’ previsto di aumentare il livello di integrazione tra i vari sottosistemi per rendere tutto il sistema più economico ed efficiente».
Un tempo i sistemi multimediali erano riservati alle ammiraglie. Oggi li troviamo anche sulle citycar. Come si è arrivati a questa rivoluzione? Come si è riusciti a realizzare sistemi sempre più accessibili dal punto di vista dei costi?
«Questo è il trend tipico di tutti i dispositivi a larga diffusione. Pensiamo al condizionatore, ad esempio. Da un parte le economie di scala e dall'altra la segmentazione del mercato in sistemi di livello “entry” , “mid”, “high” ci permettono di avere proposte adatte alle city car sia come funzionalità che come prezzi».
Tra Google ed Apple è in atto una vera e propria battaglia per stringere accordi con i diversi costruttori. Le cose stanno davvero così o c'è spazio per tutti?
«Chi guida il mercato dell'infotainment non è il settore dell'auto, ma quello dei dispositivi personali e dei servizi in Internet. Non sarebbe accettabile che in una vettura l'utente potesse usare solo uno smartphone Apple e non uno Android, o viceversa. Quindi ci saranno entrambi. L’esclusiva non è prevista. La discesa nel campo automotive di Google ed Apple porterà ad una maggiore standardizzazione abbattendo la frammentazione che si è venuta a creare fino al 2013 con soluzioni proprietarie lanciate dai vari costruttori auto. Il costruttore auto potrà offrire ai propri clienti sistemi di infotainment con un numero sempre maggiore di applicazioni e servizi, connettendo un device Apple o uno Android».
“Ci aspettiamo sistemi che offrano all'utente le funzionalità simili a quelle di smarpthone e tablet ma con meccanismi di interazione adatti per l'uso in auto”
I moderni sistemi di infotainment sono sempre più ricchi di potenzialità, alcune semplicemente inimmaginabili sino a poco tempo fa. Come affrontate il problema, che diventerà sempre più presente, della protezione dell'enorme mole di dati prodotta da queste tecnologie? Le grandi aziende sarebbero disposte a pagare a peso d'oro dati sui consumi e le abitudini degli automobilisti...
«Si pone la questione, non banale, della proprietà dei dati: quali sono dell'utente, quali del costruttore auto o quali dei fornitori di servizi. Ad esempio i dati sul tipo di musica ascoltata durante un viaggio a chi appartengono? A Spotify, all'utente, al costruttore auto?. Come realizzatori dei sistemi di bordo Magneti Marelli è chiamata ad implementare meccanismi di sicurezza sui sistemi per impedire l'accesso a questi dati a chi non è autorizzato ed a renderli disponibili a chi lo è secondo i protocolli concordati. Produciamo da anni delle centraline telematiche, utilizzate in larga scala dalle compagnie di assicurazione o dai gestori di flotte commerciali, che consentono di trasmettere in tempo reale ad un centro servizi i dati del veicolo, inclusa la registrazione dei segnali durante un crash, adatta a ricostruirne la dinamica».
Come ha dimostrato la storia degli ultimi anni ogni sistema informatico, anche ad altissimi livelli, può essere vulnerabile. Auto sempre più connesse e tecnologiche, capaci di agire automaticamente anche su motore, cambio, freni, ecc., non rischiano di trasformarsi in un pericolo per gli automobilisti nel momento in cui dovessero essere prese di mira dagli hacker?
«Il problema è reale. In GENIVI (170 aziende operanti nel dominio automotive, Magneti Marelli è uno dei soci fondatori) il gruppo di esperti di sicurezza ha prodotto una "matrice delle minacce" al quale corrispondono le contromisure. Una delle contromisure più efficaci per evitare che collegandosi al sistema di infotainment si possano creare disturbi al funzionamento dei dispositivi critici per la sicurezza del veicolo è di separare fisicamente l'elettronica di accesso alla rete CAN da quella dell'infotainment. Il software preposto ad interagire con la CAN gira su un processore dedicato, non accessibile dall'esterno, mentre il software per l'infotainment non può operare sulla CAN. Per ridurre ulteriormente il rischio, il sistema di infotainment può connettersi solo ed esclusivamente ad un unico server a terra, controllato da un service administrator designato, che opera come proxy verso i service providers e che integra un firewall per bloccare il traffico malevolo».
La tecnologia Car-to-X è la nuova frontiera dell'auto. Quando riusciremo a vedere veicoli in grado di comunicare tra loro, indipendentemente dalla tipologia e dalla marca del mezzo? Sarà possibile un dialogo tra auto e moto un domani, a favore della sicurezza?
«La tecnologia è già stata definita ed è disponibile. Sono già in corso in diverse parti del mondo progetti volti a verificare sul campo la tecnologia Car-to-X (o V2X). Magneti Marelli ha già partecipato a diversi progetti pilota ed è nella fase di ingegnerizzazione della centralina elettronica. L'intero sistema funziona se è diffuso su una percentuale significativa del parco circolante, in modo che i sistemi di bordo possano davvero basarsi su informazioni che arrivano da altri veicoli o dai sistemi fissi. Crediamo che una forte accelerazione all’adozione di sistemi V2X potrebbe scaturire anche da decisioni di organismi istituzionali super-partes che ne prevedano l’adozione diffusa sui veicoli175.