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Quanto andato in scena a Sepang, durante l'appuntamento malese della MotoGP, è sicuramente destinato a scrivere la storia del Motomondiale, nel bene e nel male. Tra chi non risparmia critiche a Valentino Rossi e chi lo difende a spada tratta, si inserisce chi, nell'Olimpo dello sport azzurro e mondiale, risiede da diverso tempo. Stiamo parlando di Alessandro Zanardi, due volte campione di Champ Car, il quale prova ad offrire il proprio punto di vista sulla questione con alcune dichiarazioni al sito FormulaPassion.it.
Per il bolognese, innanzitutto, il Dottore dovrebbe andare senza dubbio a Valencia. «Presentandosi in pista col sorriso e dando il massimo dimostrerebbe di aver imparato l’ennesima lezione della sua vita e di averne fatto tesoro. Potrebbe fare qualcosa che è più che vincere.»
«Rossi è l’ultimo dei grandi eroi dello sport. Con l’interesse che è riuscito a calamitare sulla MotoGP da solo paga la metà dello stipendio agli altri. Ma l’essere umano è vulnerabile e imperfetto per natura. In questa circostanza, mi sembra che tanti ragazzi che dovrebbero mordersi la lingua si siano sentiti invece non solo autorizzati, ma addirittura in dovere di esprimere un’opinione solo per andargli addosso.» commenta Zanardi, in relazione a chi – nemmeno avvezzo alla categoria motociclistica – ha espresso forse anche impropriamente il proprio parere nelle ultime ore.
«Valentino ha 36 anni ed è un grande campione, indipendentemente se vincerà oppure no questo Motomondiale. È un grande campione che merita il rispetto di tutti noi, perché ha fatto delle cose che pochi sono in grado di ripetere a livello sportivo. E le ha fatte in particolare nel corso dell’ultima stagione, che secondo me è stata stupenda.»
Zanardi, infine, ammette l'errore di Valentino, trovando tuttavia difficile che una persona nella sua stessa condizione avrebbe potuto reagire diversamente. «Nessuno giustamente gli perdona il fatto che abbia reagito alla provocazione di un pilota che ha poco più di vent’anni. Se uno in una situazione come quella vissuta da Valentino riuscisse addirittura a controllarsi, o comunque a concentrarsi sul miglior risultato possibile da portare a casa, sarebbe da santificare. Perché non solo sarebbe un fenomeno in pista, ma riuscirebbe anche a reagire in un modo che il 99,9% delle persone non saprebbe sostenere.»