Zanardi, «notte tranquilla». La Procura: «Nessuna distrazione al momento dell'incidente»

Zanardi, «notte tranquilla». La Procura: «Nessuna distrazione al momento dell'incidente»
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Notte tranquilla per Alex Zanardi al Policlinico Le Scotte di Siena, dove è ricoverato in seguito al grave incidente del 19 giugno. La Procura assicura: l'atleta paralimpico non stava utilizzando il cellulare al momento dello schianto
22 giugno 2020

Mentre Alex Zanardi si trova a lottare nel reparto di terapia intensiva del Policlinico Le Scotte di Siena, la Procura della città toscana indaga sul grave incidente che lo ha visto coinvolto con la sua handbike nel pomeriggio di venerdì. Dai video acquisiti dagli inquirenti, Zanardi stringeva le mani sui manubri della propria handbike prima di perderne il controllo e impattare contro un camion che viaggiava nella direzione opposta; viene così smentita l'ipotesi che l'ex pilota di Formula 1 stesse girando un video con il cellulare prima dello schianto. 

A confermarlo, in un'intervista concessa al Corriere della Sera, è anche un testimone, Alessandro Maestrini, giornalista 55enne di Perugia che ha ripreso la scena. «Lo smartphone di Zanardi era nel suo alloggiamento di sicurezza sulla bici e lui stava guidando regolarmente con due mani - racconta Maestrini -. Non faceva alcun video, non aveva il telefonino in mano. Poi, dopo una curva, ha perso il controllo dell’handbike e si è scontrato contro il camion che arrivava lentamente sulla carreggiata opposta. Ma non stava usando lo smartphone in quel momento, ne ho la piena certezza». 

Maestrini ricorda un particolare della dinamica: «Nei momenti in cui Zanardi ha perso il controllo del mezzo la ruota sinistra ha fatto un movimento anomalo e l’handbike ha proseguito dritta. Poi si è ribaltata sul lato sinistro e si è schiantata contro l’autoarticolato. Mi sembra di ricordare che abbia centrato il cerchione della ruota sinistra del camion, ma di questo particolare non sono sicuro perché non ho rivisto il video». Poi le urla di dolore, sia di Zanardi, che della moglie, che seguiva la comitiva, e l'arrivo dei soccorsi.

In ogni caso, la Procura di Siena ha disposto il sequestro da parte dei Carabinieri del cellulare di Zanardi e anche della handbike che l'atleta paralimpico stava impiegando nella staffetta Obiettivo Tricolore il 19 giugno. Il mezzo di Zanardi potrebbe essere sottoposto ad esami tecnici per ricostruire la dinamica dell'impatto con il camion, con particolare attenzione sui punti di urto tra i due veicoli. Il camionista, un 44enne di Siena risultato negativo all'alcooltest e al prelievo per verificare la presenza di stupefacenti nel sangue, è iscritto sul registro degli indagati per lesioni colpose gravissime. Un atto dovuto, in circostanze come queste.

E proprio il camionista ha parlato dell'incidente in un'intervista concessa a Sportmediaset. «L'ho visto dallo specchietto. Cosa ho visto? Sembrava un pallone, un pallone che rimbalzava addosso e che schizzava da un'altra parte. Ho sempre questa immagine che mi tormenta e non ce la faccio, non ce la faccio a dimenticare perché mi dispiace». Una tragedia che sta consumando nel profondo il 44enne: «Mi sta distruggendo, mi sta distruggendo. E spero di superarla per il lavoro, per la mia famiglia, per i bambini che hanno accusato, perché non si rendono conto magari, o se se ne rendono conto fanno finta di niente».

A Radio Rai il camionista ha spiegato la dinamica dell'incidente dal suo punto di vista: «Quando ho visto questo gruppo di biciclette ho visto uno che - non sapevo chi fosse - ha cominciato a sbandare. Mi sono buttato sulla destra, però è stata una frazione di secondo e mi ha colpito. Penso di aver fatto il possibile. Penso tutte le notti a quel momento, mi dispiace e gli sono vicino. Non so come finirà, ma sono a terra».

Prima del bollettino medico della mattinata, ha parlato il responsabile del reparto di terapia intensiva del Policlinico Le Scotte di Siena, Sabino Scolletta: «La notte tra domenica e lunedì è passata tranquilla, siamo fiduciosi», ha detto a Sky Tg24. «Il percorso - puntualizza Scolletta - non sarà breve, avremo bisogno di tempo per valutare Zanardi nelle prossime settimane». La settimana appena iniziata sarà decisiva, perché i medici dovranno stabilire quando sarà possibile allentare o sospendere la sedazione, in modo tale da poter verificare il quadro neurologico di Zanardi. Questo a patto che le condizioni cliniche rimangano stabili. «Al cervello serve tempo e riposo», ha spiegato Scolletta. Il bollettino ha poi specificato che le condizioni cliniche restano invariate nei parametri cardio-respiratori e metabolici, mentre il quadro neurologico resta grave. Zanardi è sedato, intubato e ventilato meccanicamente; la prognosi è riservata. 

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