Wyhinny, Seat: «Con 1.300 km di autonomia, Leon a metano non scende a compromessi»

Verona – Peter Wyhinny, Direttore di Seat Italia, ci ha parlato della nuova Seat Leon TGI a metano, un modello molto importante soprattutto per il mercato italiano, dove andrà a pesare per il 20% sulle vendite complessive.

La gamma Leon non è mai stata così ampia, non è vero?
«Assolutamente sì. Oggi la gamma Leon si compone per la prima volta di tre diverse varianti di carrozzeria e siamo davvero orgogliosi perché ognuno dei tre modelli è davvero riuscito dal punto di vista del design. Di solito non tutte le varianti di carrozzeria riescono a risultare ugualmente bilanciate ed accattivanti, mentre noi di Seat siamo riusciti a mantenere la bellezza del design intatta   sulla hatchback, come sulla SC e sulla ST, senza dimenticare la funzionalità».

Come si distribuiscono le vendite tra le tre varianti di carrozzeria?
«Il 10% dei clienti scelgono Leon SC, il 50% la cinque porte e il restante 40% la station ST».

Qual è la motorizzazione oggi preferita dai clienti italiani?
«Abbiamo una gamma motorizzazioni perfetta per le esigenze del mercato italiano. Il TDI rimane comunque il motore che va per la maggiore».

Quali sono le versioni preferite in Italia?
«Il 92% dei clienti italiani della Leon cinque porte sceglie i livelli di allestimento più alti, Style ed FR. Più dell'80% sceglie i fari anteriori full led, mentre il 68% vuole il sistema di navigazione. Questo testimonia che noi di Seat offriamo una tecnologia veramente utile».

Con la nuova ST volete intercettare i clienti delle flotte. In che modo?
«Il 63% delle station wagon di segmento C come la Leon ST vengono scelte dalle flotte. Per questo lanceremo degli allestimenti della Leon ST studiati in maniera particolare per il mondo business. Questi modelli avranno vernice metallizzata, sensori di parcheggio posteriori, supporto lombare. Ci sarà poi un pacchetto che include il navigatore, un altro che aggiunge i fari full led e un terzo che prevede invece tutti questi accessori».

Seat prima di oggi aveva già messo il piede nel mondo del metano? Perché avete scelto di allargare la vostra gamma bi-fuel con la Leon a metano?
«Seat ha già oggi un modello bifuel a metano ovvero la piccola Mii, che viene scelta in versione bi-fuel già dal 65-70% dei nostri clienti. Abbiamo scelto di introdurre un secondo modello a metano perché l'utilizzo di carburanti alternativi è in crescita in Italia e notiamo anche un passaggio di clienti dal GPL verso il metano».

Quanto autonomia garantisce la nuova Leon TGI a metano?
«Sulla Leon a metano, un'auto per una clientela che macina molti più chilometri rispetto a chi possiede una Mii, era fondamentale garantire grande autonomia. La Leon TGI garantisce circa 400 km di autonomia a metano e fino a 900 a benzina, per un'autonomia complessiva di circa 1.300 km».

Come cambia la Leon a metano rispetto alle più tradizionali a benzina?
«Con la Leon a metano non si scende a compromessi perché il sistema bi-fuel è perfettamente integrato all'interno del design. La strumentazione e il computer di bordo di serie inoltre informano sull'autonomia rimanente della benzina e del metano».

Quando arriva in Italia la Leon TGI? E la versione station a metano?
«La Leon TGI a metano arriverà sul mercato italiano da marzo, dal momento che la produzione avrà inizio a gennaio. Gli esemplari prodotti nei primi due mesi sono tutti riservati al mercato italiano. Anche se in Italia la rete di distributori di metano non è capillare infatti, sappiamo che nel nostro Paese questo genere di vetture sono strategiche rispetto ad altri mercati. La versione station ST a metano arriverà invece nel mese di settembre».

Quante Leon a metano pensate di vendere in Italia?
«Secondo le nostre previsioni, la Leon a metano verrà scelta dal 20% dei clienti italiani».