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Il Mondiale WTCR 2019 si deciderà nell'ultima gara dell'ultimo appuntamento stagionale. Una Race2 d'altri tempi, tra pioggia e tenebre, è stata vinta da Esteban Guerrieri, rivale nella corsa al titolo di Norbert Michelisz, vincitore di Gara1 e ora in testa al Mondiale di soli 10 punti.
Gara2 viene sospesa con la bandiera rossa al primo giro, dopo che alla curva 9 la Hyundai di Nicky Catsburg prende fuoco nella zona dell'anteriore destra.
All'origine delle fiamme il tamponamento dell'olandese contro la Lynk & Co di Yvan Muller. Nella stessa via di fuga ci finisce anche Michelisz per un lungo. A quel punto l'ungherese è 15° mentre in testa alla corsa c'è proprio Guerrieri, scattato dalla nona posizione in griglia.
La bandiera rossa in un primo momento sembra 'resettare' il tutto. Guerrieri critica la scelta di sospendere la corsa con parole colorite, mentre Muller grida allo scandalo puntando il dito contro Catsburg che in pratica, secondo lui, l'ha centrato apposta. Catsburg si giustifica spiegando di aver perso il controllo in frenata avendo montato delle slick all'anteriore. Poi la direzione gara comunica che l'ordine di partenza è quello rilevato al primo giro dal sensore del secondo settore. Guerrieri può partire in prima fila.
La partenza viene ritardata, con le condizioni meteo sempre critiche e la notte che avvolge Sepang. Viene alla mente quando la Formula 1 decise di ritardare la partenza del GP della Malesia, per favorire gli spettatori TV europei e avere un'altra corsa con il finale al tramonto. Esperimento bocciato. Qualcuno si era forse dimenticato degli acquazzoni malesi, che in poco tempo allagano la pista e sotto i riflettori rendono impossibile disputare un GP.
Il WTCR invece parte per la Race2. Partenza e arrivo avvengono guarda caso sotto regime di Safety Car. Nel mezzo Guerrieri viene fatto sfilare in prima posizione dal compagno di squadra Nestor Girolami e vince la corsa, riaprendo per l'ennesima volta quest'anno il campionato. Alle sue spalle Mikel Azcona, bravissimo nel superare Girolami, e Johan Kristoffersson con la Volkswagen Golf. Quarto è invece Girolami.
Michelisz limita i danni chiudendo ottavo, aiutato dal compagno di Marca Augusto Farfus e coraggioso nelle manovre di sorpasso su Tiago Monteiro e Rob Huff. Alla fine l'ungherese preferisce non attaccare un più lento Yann Ehrlacher su Lynk & Co, forse per paura di una 'vendetta' della squadra cinese dalla livrea azzurra per quanto accaduto al primo giro.
Muller, con una vettura ripristinata, si classifica sesto ma dice addio alla lotta iridata. Alfa Romeo a due facce: bene Kevin Ceccon che si issa al quinto posto, dopo il flop in Gara1; male il cinese Ma Qinghua che resta nelle retrovie, 17esimo.