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del WTCR a Marrakech vede vincitore Jean-Karl Vernay, dopo una sessione molto combattuta vista la griglia invertita che ha dato vita a parecchi contatti e colpi di scena.
Il portacolori dell'Audi Sport non ha sprecato la partenza dalla prima fila e al via ha tenuto dietro la Cupra TCR di Pepe Oriola, conservando poi la leadership per tutta la gara, senza soffrire due interruzioni date dalla Safety Car e regalando così il primo successo alla RS3 LMS TCR.
La prima SC è uscita al nono giro, dopo un contatto tra Gianni Morbidelli sulla sua Giulietta TCR che ha mandato in testa coda Zsolt Dávid Szabó, che poi è rimasto fermo in traiettoria. La seconda è intervenuta per un incidente di Benjamin Lessennes, finito a muro con la sua Honda Civic Type R. Mehdi Bennani chiude sul podio, dopo aver approfittato di una partenza poco decisa di Oriola.
Thed Björk trova la top 5 con la Hyundai i30 N TCR, dopo una lotta serrata con la Honda di James Thompson, dietro al quale troviamo la Hyundai di Michelisz, che raccoglie i primi punti nel weekend.
Se in Gara 2 Tarquini ha dovuto gettara la spugna per un problema tecnico al 13° giro, nell'ultimo round non ha perso la concetrazione e forte della pole ha portato a casa anche questo match. Prestazione superlativa per il 56enne che tutti davano per 'spacciato', ma l'ottimo bilanciamento della i30 N TCR, che potrebbe portare a rivivere un'era Citroen, e l'esperienza l'hanno portato a condurre la corsa in modo ragionato e senza strafare.
La bontà del mezzo viene confermata dal podio ottenuto dalle i30 della YMR con al volante Muller e Thed Björk. L'alsaziano non era partito bene, infilato dal compagno di team, ha deciso di chiudere la porta a Norbert Michelisz, che a sua volta ha perso una posizione a favore della Honda del nipote di Muller, Yann Ehrlacher.
Dopo 8 giri è arrivata la SC per recuperare l'Audi RS3 di Vervisch. Secondo ingresso al 16° giro, quando Mat'o Homola, con la sua 308, si è toccato con Nathanaël Berthon nella sfida per il 13° posto, finendo contro il muro.
Björk ha insidiato a lungo Tarquini, mentre Muller si è dovuto guardare le spalle dagli assalti di Aerlacher. Lo svedese è però incappato in un errore di distrazione, quando ha accidentalemente spento la macchina, dovendo alzare il piede per alcuni metri, cedendo così la piazza d'onore al suo caposquadra.