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Archiviata Franciacorta con il groppo alla gola per una pista che chiude i battenti, speriamo solo momentaneamente, va sugli scaffali anche l’ultima prova del Mondiale Rallycross 2015. Finale di stagione in Argentina, questa volta sul circuito di Rosario, 200 e passa chilometri a Nord della Capitale Buenos Aires. La pista vera e propria è in ritardo, o non completamente soddisfacente sotto il profilo della sicurezza, il tempo passa e il sabato del programma viene ingoiato dall’imprevisto.
Che sia invece un’idea dello spumeggiante Promoter IGM, costantemente alla ricerca delle bollicine per esaltare ha Campionato che ha solo due anni e che non smette di sorprendere? Caso o sperimentazione, il risultato comunque premia, e non poco. Il programma si concentra tutto nella domenica, perde una manche di qualifica, la quarta, ma risulta incalzante, di gran lunga più emozionante del forse troppo diluito week end standard del Mondiale.
Anche il montepremi aiuta a rendere particolarmente, scientificamente interessante l’ultimo appuntamento stagionale. Un solo Titolo è ancora in sospeso, ma è proprio quello più importante. Il Team Peugeot-Hansen ha infatti già portato a casa, da Franciacorta per l’appunto, l’alloro delle Squadre, leggi delle Case, e Petter Solberg, non per caso Campione del Mondo in carica, è nettamente al comando. Nettamente, ma non matematicamente. Gli basta meno di una manciata di punti, teoricamente facili da conquistare, ma non sono “teoricamente” facili né l’avversario in agguato, Timmy Hansen, né le piste del Rallycross Mondiale, davvero imprevedibili.
E poi altri motivi intervengono a scatenare la passione argentina per questa gara atipica e memorabile.
Tre le manche di qualifica, come abbiamo detto. La prima è di Andreas Bakkerud, il vincitore del Rallycross di Franciacorta, le restanti due vanno entrambe a Timmy Hansen, l’ufficiale Peugeot-Hansen che ha fatto dell’aggressività sull’intero arco del programma uno dei punti fermi della sua strabiliante stagione.
Solberg matematicamente campione
La situazione all’intermedio prima delle semifinali chiude un altro capitolo del Campionato. Prima ancora di accedere alle due semifinali, infatti, Petter Solberg “blinda” il suo secondo Titolo di Campione del Mondo Rallycross. Questo succede a una settimana dal 41° compleanno del norvegese, e il secondo Mondiale WRX si aggiunge al Campionato del Mondo WRC vinto da Solberg nel 2003. Per “Hollywood” è l’occasione per scatenare un altro dei suoi irresistibili sorrisi, quelli che gli valgono il nickname.
Il Mondiale si chiude così, Titolo Piloti a Solberg e Titolo Team a Peugeot-Hansen. Solberg ha avuto gli acuti di inizio stagione e, soprattutto, Barcellona che ne ha rilanciato le azioni, e poche contrarietà, vedi la magra, sfortunata figura a Franciacorta. Hansen, che ha iniziato a vincere in Norvegia dopo che il neo compagno di Squadra Davy Jeanney si era aggiudicato Germania e Canada, si compiace dell’ondata di risultati della Peugeot 208 WRX, che ha travolto anche i suoi Piloti, si emoziona ancora per la vittoria in “Casa Peugeot” a Loheac e ancora mastica amaro per la squalifica del Rallycross di Svezia, che ancora giudica almeno eccessiva. Tre vittorie a testa, quando manca solo l’Argentina da registrare, sono comunque il giusto dividendo per quelli che sono stati i due protagonisti indiscussi della stagione.
Ma la gara di Rosario non per questo è chiusa. Nuove proposte. Al terzo posto dell’intermedio appare Robin Larsson, svedese ancora sconosciuto al grande ruolino di marcia dei nuovi Campioni del WRX, ma figlio del due volte Campione europeo Lars. Buon sangue, dunque. E ancora sangue. In finale entra anche Kevin Hansen, fratello diciassettenne di Timmy e figlio di Kenneth, ovvero di metà della storia del Rallycross. Adolescente terribile, l’occhialuto Kevin ha già portato a casa, è il caso di dirlo, il Titolo della RX Lite, e per questo papà Kenneth gli ha regalato il debutto nella massima categoria.
A vincere la prima semifinale è proprio Larsson, davanti ad Ekstrom e, appunto a Kevin Hansen, che si guadagna così anche il più giovane e “precipitoso” accesso ad una finale WRX. L’altra semifinale è appannaggio dell’inarrestabile Timmy Hansen, seguito come un’ombra da Petter Solberg. Terzo è Janis Baumanis, anch’egli in gita premio ai vertici del WRX per aver vinto la categoria Super 1600, che esclude Davy Jeanney privando il pubblico sudamericano, già in delirio, di una finale con tutte le Peugeot ufficiali.
Ma la finale esce perfetta da tutti i punti di vista, agonistico e spettacolare, come un capolavoro di sceneggiatura. La guerra fratricida si conclude al quarto giro della super finale, quando le portiere delle Supercar dei fratelli Hansen entrano in “contatto”. Via libera, così, per la prima vittoria di Robin Larsson, che ricorderà per un pezzo il suo debutto argentino al massimo livello del WRX.
Ricapitolando. Petter Solberg è Campione del Mondo Piloti, due su due da quando il Mondiale promosso da IGM e da Monster Energy ha sorpassato l’ufficialità dell’Europeo ai vertici della disciplina. Timmy Hansen, secondo alle spalle del norvegese, 274 punti contro 301, è invece la bandiera del Team Peugeot-Hansen, Campione del Mondo Team e all’atto pratico senz’altro la Squadra tecnicamente più avanzata grazie allo sviluppo specifico della Supercar Peugeot.
Sul piano statistico, infine, Solberg e Hansen restano alla pari per numero di vittorie. Tre per il norvegese, Hockenheim, Lyddon Hill, Barcellona, e tre per lo svedese, Hells, Loheac e Istanbul. Due vittorie per Jeanney, Estering e Canada, e una ciascuno per Kristoffersson, terzo in Campionato, Heikkinen, Ekstrom, Bakkerud e Larsson.
Se ne riparla, dalla pista, l’anno prossimo. Inizio di stagione 2016 ancora in Portogallo, il 16 e 17 aprile sul circuito di Montalegre.