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Franciacorta, 18 Ottobre. Il Rallycross Mondiale torna in Italia dopo più di un anno, ed è ancora Franciacorta ad ospitarlo, per la seconda volta, sul circuito Daniel Bonara. La gara è lunga e estenuante, un po’ noiosa e non bellissima. Formula e “ambientazione”, forse, da perfezionare. Non è quella gara lineare ed entusiasmante, cioè, dello scorso anno, ma più “grigia”, condizionata dal meteo, da umido a… piovoso, e dai colpi di scena che hanno rimescolato le carte del Campionato Piloti. Lo scorso anno, per esempio, era un caldo e accogliente week end di fine settembre, proprio a Franciacorta il RallyCross Mondiale, presentato per la prima volta da Monster Energy, aveva incoronato Petter Solberg suo primo Campione della Storia.
Quest’anno Solberg, sul terzo gradino del podio finale, non ha ancora vinto il secondo Titolo, ma Franciacorta gli ha portato bene perché l’unico avversario in grado di impensierirlo, il giovane svedese Timmy Hansen protagonista delle ultime cinque gare della stagione, ha qui interrotto una lunghissima serie strepitosa. Così Solberg è sempre più vicino, ma non ancora alla mèta, e Hansen non è ancora “spacciato”, ma è di nuovo più lontano. Adesso solo una “disgrazia” di Solberg può rimettere in gioco Hansen, ma il clima di eccellente fairplay che regna nel WRX tende ad escludere i colpi bassi, anche quelli incensurabili della sorte.
Premiato da Jean Todt in persona, il che la dice lunga dell’interesse della politica FIA attorno alla disciplina, torna sul primo gradino del podio il norvegese Andreas Bakkerud, figlio e stereotipo del Rally Cross moderno fatto anche di allegria, di chiassosi fan club e di smorfie allegoriche, espressione di una felicità tipicamente, e un po’ volutamente, naif. Bakkerud aveva promesso ben 17 mesi fa di tornare “subito” sul podio. Questo accadeva all’indomani della vittoria al WRX di Lydden Hill, Inghilterra, ma il norvegese aveva invece dovuto aspettare il penultimo WRX dell’anno, in Turchia, per concedere il bis. Quasi al termine di una stagione non proprio clamorosa, dunque, Bakkerud torna ad essere uno dei protagonisti.
Secondo nella super finale di Franciacorta è Johan Kristoffersson, forse il Pilota più regolare e costante del Campionato, ma non il più spettacolare, che aveva vinto la prova di apertura della stagione, in Portogallo, e che ha collezionato una serie di buoni risultati che gli valgono oggi, a una prova soltanto dalla fine del Campionato, il terzo posto nella graduatoria Piloti.
La sventura del ritiro di Hansen è stata il più bel regalo che Solberg potesse aspettarsi. Il Campione del Mondo, infatti, aveva raggiunto le semifinali ma non era apparso così “lucido” come in altre occasioni chiave
Franciacorta bagnata ha, invece, “ingannato” Timmy Hansen, vietando al 24enne svedese di esprimere ancora una volta il suo repertorio migliore. Lo scorso anno il figlio, d’arte, di Kenneth Hansen aveva vinto la sua prima corsa mondiale e dato un po’ di ossigeno al Team, che fino ad allora non era ancora riuscito a recuperare il ritardo iniziale di preparazione della Supercar Peugeot. Quest’anno tutto è andato a rovescio. Hansen, partito con i favori dei pronostici e con la Macchina più performante del momento, e con un curriculum nel frattempo diventato importante, non è riuscito, come si dice, a cavare un ragno dal buco. Terzo all’intermedio delle prime due manche di qualifica, e secondo alla fine delle quattro selezioni, Timmy Hansen è uscito di scena durante la propria semifinale quando, accerchiato e intrappolato in mezzo al gruppo di partenza, non è riuscito ad andare oltre le gomme di protezione della chicane al termine del corto rettilineo di partenza.
La sventura del ritiro di Hansen è stata il più bel regalo che Solberg potesse aspettarsi. Il Campione del Mondo, infatti, aveva raggiunto le semifinali ma non era apparso così “lucido” come in altre occasioni chiave. Probabilmente sotto pressione, Solberg ha commesso una doppia ingenuità nella penultima “heat”, quando alla beffa di una partenza anticipata ha aggiunto il danno di non aver pagato la sanzione dell’obbligatorio, in questo caso, secondo giro “joker”. Ristabilite le distanze rispetto ad Hansen, Solberg si è invece correttamente defilato dalla bagarre, sempre “pericolosa”, della super finale, lasciando sfilare Bakkerud e Kristoffersson e accontentandosi di chiudere al terzo posto in un’atmosfera più protetta. Certo, Solberg ha perso l’occasione di chiudere il Campionato Piloti in Italia, come lo scorso anno, ma la manciata di punti che adesso lo separano dal Titolo consente adesso a “Hollywood” di affrontare il RallyCross di Argentina come una tornée.
La giornata “nera” di Timmy Hansen, e almeno “grigia” per il Compagno di Squadra Davy Jeanney, imbattibile nelle partenze, non altrettanto “irresistibile” negli arrivi e anch’egli “stoppato” durante la propria semifinale, diventa invece lo sfondo a contrasto per il trionfo del “complessivo”. A Franciacorta, con una prova di anticipo sulla fine del Campionato, il Team Peugeot-Hansen conquista il Mondiale Team, e il Titolo riservato alle Squadre è quello che più di ogni altro certifica la superiorità delle Macchine di Velizy “governate” dalla famiglia di Kenneth Hansen. La Peugeot 208 WRX, Auto progettata e realizzata specificamente per il Mondiale RallyCross, ha impiegato più di altre a raggiungere l’attuale livello di competitività, ma non a caso adesso è la Super Car più “gettonata”, e naturalmente la più temuta.