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Holjes, Svezia, 7 Luglio. Dopo il Rallycross di Norvegia e la vittoria del rientrante, convalescente Niclas Gronholm ai danni del leader Kevin Hansen, è ancora una data di un Mondiale da incorniciare per i colpi di scena e per la perenne, spettacolare incertezza delle vicende agonistiche.
Ancora un “outsider” in una stagione fortemente polarizzata in senso Peugeot (e sarà anche per questo che Bruno Famin è passato dall’Industria alla Federazione con un ruolo in cui è… un po’ più lui a decidere).
Peugeot 208 WRX da battere. Ma non è facile. Dopo la sortita della Hyundai i20 Supercar GRX Taneco di Gronholm, vincitore a Hell davanti a Kevin Hansen a Janis Baumanis, questa volta è puro exploit con l’affermazione di Sebastian Eriksson, uno bravo, bravissimo, ma non ancora nel “club” dei grandi delle Supercar. Lo svedese (ecco, ora si dirà che correva in Casa e che conosceva la pista di Holjes come le sue tasche) naviga ancora nel gruppone dei centro classifica del Mondiale Rallycross, ma non per questo è stato fortunato o meno bravo. È, piuttosto, la caratteristica saliente del Rallycross, mai così vincolante con i contenuti generali o consolidati, e che lascia alla sorpresa, al colpo di scena, soprattutto allo spettacolo, il ruolo fondamentale dell’attrattiva dell’inaspettato.
È già spettacolo da capogiro quando Reiniss Nitiss mette la i20 del GRX Set su un fianco e poi sul tetto in una raffica di scintille. Bakkerud, Audi S1 Monster EnergyRX Cartel, ne esce “miracolato” e vince davanti a Timerzyanov e Gronholm la prima “heat” di qualifica, e manda a fuoco le tribune.
Neanche il tempo di lasciar raffreddare gli animi e Nitiss capovolge la situazione vincendo la seconda manche di qualifica, Chicherit e Abbring impotenti e relegati al ruolo di spettatori. Davvero il mondo a rovescio, Timmy Hansen è quarto, il fratellino Kevin addirittura 17° e Bakkerud 12°. Nella top ten compare per la prima volta tale Sebastian Ericsson con una Ford Fiesta Olsberg MSE (tra i pionieri del Rallycross Mondiale insieme a Petter Solberg). Stiamo a vedere.
La terza operazione di selezione vede un certo ritorno alla “normalità” con l’affermazione di Andreas Bakkerud davanti ai fratelli Timmy e Kevin “Peugeot” Hansen MJP, ancora Eriksson nei dieci. La quarta e ultima sessione di qualifica porta finalmente allo scoperto, sul piatto del WRX di Svezia, la mano di Sebastian Eriksson. Non ci crede ancora nessuno, tanto meno Bakkerud che è leader all’intermedio prima delle semifinali, forse appena di più gli Hansen che se lo vedono davanti, al secondo posto.
Si arriva alla tornata finale degli eventi delle Supercar di Svezia. Lo spazio per le sorprese si riduce. Un po’ perché sono in dodici ormai ben selezionati e “pratici” dell’ambiente dei gironi finali, e un po’ perché… Eriksson non è più, ahimè, una sorpresa. I fratelli Hansen, Kevin e Timmy nell’ordine, si impongono nella loro semifinale dando una stupenda lezione di agonismo e di spettacolo insieme a Abbring, con un livello di “sportellate gentili” (Timmy ne è il Maestro del limite.. regolamentare) mai visto e con il piccolo colpo di scena dell’esclusione di Bakkerud, ultimo a causa di un problema a una trasmissione.
È proprio Eriksson, invece, che si impone nell’altra semifinale a spese di Gronholm e Nitiss e con un finale da cardiopalmo contro il vincitore di Hell. È Gronholm, infatti, che sbaglia a due curve dalla fine dopo che era riuscito superare Eriksson al rientro dal giro Joker.
Visti i presupposti la finalissima è tutta da seguire in apnea. Ne vale la pena. La partenza premia Eriksson, e a questo punto i giochi sembrano fatti. A tenere in piedi i 45.000 di Holjes è l’ennesimo duello tra i fratelli Hansen che si scambiano due volte i due gradini inferiori del podio. Gli ultimi due giri diventano incandescenti. Kevin Hansen passa il fratello e si lancia all’inseguimento di Eriksson. Più lento nel veloce, ma più efficace sui tornanti del circuito, Kevin prova a far “fatto secco” Eriksson come ha fatto con il fratellone. Mette il muso della Peugeot dentro e spinge gradualmente fuori l’avversario, ma lo svedese riprende la Macchina alla perfezione e la tiene dentro fino alla fine del curvone e finalmente, in uscita, può riprendersi la testa della corsa e chiudere da vincitore.
Bellissimo.
Kevin e Timmy restano al comando del Mondiale, che ora attraversa l’Atlantico e si sposta in Canada, dove il week end del 3 e 4 Agosto si disputa il RallyCross di Trois-Rivieres.