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Mikolajki, 29 Giugno 2024. Kalle Rovanpera ha fatto fretta e rimettersi in pari con i compiti che aveva cercato di lasciare a casa. Con note approssimative o da mettere a registro, e certamente a corto di ricognizioni, si è fiondato nel cockpit della Yaris originariamente di competenza di Sébastien Ogier e, un giorno per entrare in sintonia con la chiamata alle armi dell’ultimo minuto, ha risposto da Campione del Mondo. Sesta Speciale, la seconda del lungo programma di sabato, e via in testa. Di misura, ma tant’è.
D’altra parte la concorrenza è decimata o non all’altezza. È il “momentum”. Lasciamo stare il povero Tanak. Abbiam visto quel che gli è capitato all’alba del venerdì. Andreas Mikkelsen è a corto di esperienza di ibrido, in più ha corso negli ultimi tempi per lo più con delle Rally2, e quindi costretto a un ben altro livello di attenzione per la preservazione della macchina. Adrien Fourmaux deve stare attentissimo. Dopo aver sciupato molto si sta giocando la carta buona offertagli da Zio Malcolm, e comunque è un giovane uscito dal liceo in cerca di affermazione all’università del WRC. Simil storia per l’altro Pilota Ford, Gregoire Munster, e per Takamoto Katsuta nonostante la promozione in serie A offertagli dal Gazoo Racing.
Evans no. Neuville no. Qui la storia è diversa. Entrambi hanno esperienza da vendere e entrambi lo stesso destino, quello di… predestinati a ereditare il Mondiale lasciato vacante da Rovanpera. Direi che gli attori in questione interpretano in modo diverso la stessa parte. Il gallese probabilmente si fa prendere dalla sovreccitazione e non trova un ritmo consistente, e tanto meno il guizzo per la vittoria. Il belga, al contrario, è diventato un perfetto ragioniere. Prende quel che passa il convento e non va mai, o il meno possibile, incontro al rischio. E così il Mondiale langue.
Comunque, Mikkelsen se la gioca, e così Evans. Mikkelsen si alterna al comando con Rovanpera, Evans sale di tono e di… posizione. Alla fine del giro del mattino Rovanpera ha vinto tre volte e Mikkelsen una. Nell’ordine, a mezzogiorno, è Rovanpera, Evans e Mikkelsen. Un fazzoletto di meno di tre secondi. Poi il giro del pomeriggio cambia totalmente le carte in tavola. Conosciute e sperimentate le lunghe Speciali, Rovanpera sferra l’attacco e vince tutto. Evans distrugge una gomma durante la 13ma, la Świętajno, ed è costretto a lasciar passare Mikkelsen, che torna al secondo posto. La situazione, tuttavia, è ben diversa, adesso Rovanpera dilaga, il suo vantaggio è salito fino a quasi dieci secondi, e il Rally diventa verosimilmente a senso unico. Forza Mikkelsen, altrimenti qui è una noia. Il buon Sesks, Ford non-ibrida, continua a tenere dietro Neuville, che ha fatto anche un breve dritto e naviga tranquillo in sesta posizione.
Domenica, finale con 63 chilometri al crono, si inizia con la lunga Gmina Mrągowo, 20.80 km. La Mikołajki che segue non è la Arena spettacolo, è una "vera" di 10 chilometri che sarà anche Power Stage nel gran finale. a seguire la seconda Gmina Mrągowo e, dopo un raggruppamento di 5' minuti a Mikołajki, il Power Stage della resa dei conti.
© Immagini – Toyota TGR-DAM, Red Bull Content Pool, Hyundai Motorsport, Ford M-Sport, WRC.com
80° Orlen Rally Poland. Classifica Sabato
2 Kalle Rovanperä/Jonne Halttunen (Toyota GR YARIS Rally1 HYBRID) 2:00m44.0s
1 Andreas Mikkelsen/Torstein Eriksen (Hyundai i20 N Rally1 HYBRID) +9.4s
3 Elfyn Evans/Scott Martin (Toyota GR YARIS Rally1 HYBRID) +16.1s
4 Adrien Fourmaux/Alexandre Coria (Ford Puma Rally1 HYBRID) +37.0s
5 Mārtiņš Sesks/Renārs Francis (Ford Puma Rally1) +58.2s
7 Thierry Neuville/Martijn Wydaeghe (Hyundai i20 N Rally1 HYBRID) +58.3s
6 Grégoire Munster/Louis Louka (Ford Puma Rally1 HYBRID) +1m24.5s
8 Takamoto Katsuta/Aaron Johnston (Toyota GR YARIS Rally1 HYBRID) +1m41.9s
9 Sami Pajari/Enni Mälkönen (Toyota GR Yaris Rally2) +5m46.5s
10 Oliver Solberg/E. Edmondson (Škoda Fabia RS Rally2) +6m12.8s