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Gap, 26 Gennaio 2024. Qualche macchia di ghiaccio, le temibili “black patch” sono nascoste sulla prima Speciale del giorno 2. Vi scivolano sopra e finiscono nel fosso, esattamente nello stesso punto della Saint-Léger-les-Mélèzes / La Bâtie-Neuve (nome più lungo dei 16 chilometri di asfalto), Tanak e Katsuta. Il pubblico interviene, come sempre generosamente. 40 secondi per rimettere in pista l’estone, minuti per il giapponese. Ecco, pronti-via, due protagonisti in difficoltà. Evans è cauto, allora vince Neuville. Sulla successiva Champcella / Saint-Clément, 17 chilometri, a girarsi ci pensa Neuville, e vince Ogier. Dopo appena quattro Prove Evans, sempre guardingo, ha già messo in cascina una ventina di secondi su Neuville e Ogier, e un bel minuto sul povero Tanak. La storia sembra subito interessante, insomma. Il paradosso è che il “Monte” è condizionato da quel niente di ghiaccio che, tuttavia, è il grande assente della 92ma Edizione del Rallye Monte-Carlo (insieme al Campione del Mondo in carica Kalle Rovanpera).
Il Rally, in realtà, sta cambiando faccia, ma si fa fatica ad accorgersene, a crederci davvero. A salire in cattedra, ma meno autoritariamente del solito, è Sébastien Ogier, il padrone di casa. Ogier ha vinto la quarta e la quinta facendo meglio di Evans in entrambe. Vero che Neuville è in gran forma, e infatti è il belga ad aggiudicarsi la sesta e settima Speciale, però la classifica in testa si compatta. Se da un lato il leader è sempre Evans, dall’altro a dare l’impressione di potersi avvicinare al gallese, e magari… è proprio il francese di Gap. Ogier, perfettamente a suo agio sulle strade non lontano da casa, decide che è ora di imporre la sua azione. L’azione di erosione dello svantaggio diventa aggressione.
Se nella sesta e settima Speciale, rispettivamente la Saint-Léger-les-Mélèzes / La Bâtie-Neuve e la Champcella / Saint-Clément, circa 17 chilometri entrambe. Ogier si preoccupa di limare il ritardo da Evans lasciando allungare Neuville, che ne approfitta, è nell’ultima Speciale del giorno, la ripetizione della La Bréole / Selonnet, che il fuoriclasse non a caso otto volte Campione del Mondo e nove vincitore del “Monte” dal 2009 al 2023, rompe gli indugi. Ogier vince nettamente la Speciale e questa volta distanzia Evans di 4 secondi. Il capitale di Evans, che al mattino ammontava a 23 secondi, è quasi del tutto dilapidato. Al gallese resta un vantaggio di appena 4 secondi e mezzo, troppo poco per considerarsi al sicuro, ancora meno sotto il profilo psicologico, visto che quel cacciatore, di solito, non tende a far prigionieri.
Se invece stiamo sul vago e ci riferiamo alle cifre crude, bisogna riconoscere che in fondo Evans ha conservato la leadership e minimizzato i rischi, di fatto rimandando al Sabato quel corpo a corpo con il compagno di Squadra che, nei pronostici della vigilia, sembrava comunque inevitabile. Tutto ciò rende particolarmente interessante la battaglia in famiglia Toyota, e non c’è da immaginare un Jari-Matti Latvala preoccupato o in dovere di intervenire: i suoi Piloti stanno andando alla grande.
Ci siamo quasi dimenticati di Neuville, che giravolta a parte sta conducendo una bella gara in rimonta, di Tanak, che può già archiviare la prima parte del Monte-Carlo come non ideale, gli viene buona la nuova formula punti della Domenica, dei due Piloti Ford, niente male il rientro di Fourmaux in M-Sport, e di Mikkelsen, la terza Hyundai, Campione in carica WRC2 che non saliva su una Rally1 dal 2019 e che giustamente va prendendo gradualmente le misure della “bestia”. E sorvoliamo sulla bellissima battaglia delle Rally2, ora in testa Pepe Lopez con la Skoda. Vediamo cosa succede sabato, 6 Speciali per 120 chilometri. Il giorno più lungo!
© Immagini -Toyota TGR-DAM - Red Bull Content Pool – Hyundai Motorsport – Ford M-Sport – WRC.com
92° Rallye Monte-Carlo d2
1 Elfyn Evans/Scott Martin (Toyota GR YARIS Rally1 HYBRID) 1h25m28.9s
2 Sébastien Ogier/Vincent Landais (Toyota GR YARIS Rally1 HYBRID) +4.5s
3 Thierry Neuville/Martijn Wydaeghe (Hyundai i20 N Rally1 HYBRID) +16.1s
4 Ott Tänak/Martin Järveoja (Hyundai i20 N Rally1 HYBRID) +1m13.6s
5 Adrien Fourmaux/Alexandre Coria (Ford Puma Rally1 HYBRID) +1m38.0s
6 Andreas Mikkelsen/Torstein Eriksen (Hyundai i20 N Rally1 HYBRID) +2m58.9s
7 Grégoire Munster/Louis Louka (Ford Puma Rally1 HYBRID) +3m27.1s
8 Pepe López/David Vázquez (Škoda Fabia RS Rally2) +5m20.2s
9 Yohan Rossel/Arnaud Dunand (Citroën C3 Rally2) +5m25.1s