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Aichi, Giappone, 24 Novembre 2024. È l’alba della Super Domenica, Nukata 1, la prima Special dell’ultimo giorno. Ott Tanak va in violento sottosterzo, cappotta di naso e scaraventa la propria i20 oltre il fosso. Game over! Finalmente Thierry Neuville è Campione del Mondo. Insieme a lui Martijn Wydaeghe, il navigatore che ha sostituito Nicolas Gilsoul sulla i20 del Campione a partire dalla stagione 2021. E insieme a Hyundai, soprattutto insieme alla i20 Rally1 Hybrid, l’arma del Team Hyundai Shell Mobis e di Hyundai Motorsport, l’emanazione della marca coreana che, finalmente, ha trovato la quadra in corrispondenza con l’avvento di Cyril Abiteboul alla carica di Team Principal, prima, e di Presidente di Hyundai Motorsport, poi, a partire dal 2023.
Prima di Abiteboul, il Team era stato guidato da Michel Nandan, 2013-2019, Andrea Adamo, 2019-2021, dall’interim Julien Moncet, 2021-2023, e insieme alla Macchina, il Pilota ci provava dal 2014, anno del ritorno di Hyundai alla massima serie dei Rally. Sono stati anni duri, anche frustranti. Il talento di Neuville è apparso subito chiarissimo, il suo percorso meno. Purtroppo per l’oggi 36enne belga, St. With 16 Giugno 1988, sulla sua strada Neuville ha trovato l’epopea ininterrotta delle Volkswagen e Ford M-Sport di Sébastien Ogier, dal 2013 al 2018, delle Toyota di Ott Tanak, di nuovo Ogier e Kalle Rovanpera, dal 2019 al 2023 compreso. Un muro di fuoriclasse e di macchine per diverse ragioni estremamente competitive, di “pacchetti” effettivamente invincibili. Sono stati anni frustranti che hanno prodotto ben 5 secondi posti nel Mondiale, di cui 4 consecutivi, e 3 terzi posti. A Hyundai, ovviamente non era andata meglio se non per i due Titoli Costruttori del 2019 e 2020 e per le 21 vittorie del suo Pilota di punta (ma con Hyundai hanno vinto anche Tanak, sei volte, Dani Sordo, due, Hayden Paddon e Esapekka Lappi, una).
Poi tutto cambia e il buongiorno si vede dal mattino, quando Neuville vince il Monte-Carlo di apertura della stagione appena finita. Con il… buon pomeriggio della vittoria in Grecia all’Acropoli, Neuville si conferma Pilota attento alle opportunità ma, soprattutto e finalmente, attentissimo ad evitare errori. Alla fine della stagione è l’unico Pilota che va sempre a punti in ogni occasione. E quando i punti non vengono dal Rally al… venerdì, vedi il caso dell’Italia Sardegna, c’è la riscossa della Super Domenica. Gli avversari diretti, Tanak e Evans fino alla penultima prova, contano ciascuno uno “zero”, e Ogier e Rovanpera, entrambi con programmi parziali, sbagliano anch’essi. Sotto questo aspetto, l’abbiamo già scritto, con i due ultimi Campioni del Mondo a mezzo servizio la stagione è per lo meno strana, ma tant’è e non sarà mai questo a ridimensionare l’impresa del nuovo Campione del Mondo, Thierry Neuville.
C’è da soffrire fino all’ultimo chilometro, fino all’ultimo minuto. Il Forum8 Rally Japan, ultimo appuntamento dell’anno, è cruciale e… perverso. Si finisce addirittura per chiamare in causa la Signora in Bianco, il fantasma che abita l’Isegami Tunnel, ultracentenaria galleria sulla Nazionale n°153 che da il nome ad una delle Speciali chiave del Rally. È lì che Neuville si rende conto che non può riparare il problema di pressione al turbo, ed è lì che se ne vanno, Tanak avanti in testa alla corsa e Neuville 7 minuti e mezzo e 12 posizioni indietro. Il Mondiale è riaperto nella prospettiva dell’estone, ma le carte sono ancora in mano al belga. Nella giornata di sabato Neuville compie il suo capolavoro, quello che sottolinea il suo potenziale maturato nell’era Abiteboul. Sul filo del rasoio della velocità e in perfetto controllo Neuville recupera 8 posizioni e torna in area punti. Sono 4 alla fattura del sabato sera. Ne mancano solo due per validare il trionfo sognato, se non una vita certamente da una carriera.
Tutto nella Super Domenica. 5 Speciali, 70 chilometri, due volte la Nukata che somma oltre 20 chilometri, il Power Stage Lake Mikawaka di 13. È l’ultimo giorno anche per Pirelli, che sospende la lunga e attiva di promozione nel WRC in termini di pneumatici, e che viene celebrata con la scelta pressoché plebiscitaria, da parte dei Piloti, delle Hard in luogo, per iuna volta, delle formidabili ed “eclettiche” Soft. Due punti sono un sesto posto di giornata o un quarto di Power Stage. Ma non ce n'è bisogno. Il Rally che sembrava virtualmente assegnato a Tanak da sabato, va a carte quarantotto con l'incredibile colpo di scena di cui si è appena detto. Elfyn Evans eredita la leadership del Rally, Sébastien Ogier il secondo posto, Adrien Fourmaux sale al terzo. Di colpo Neuville può mollare la tensione, fermarsi e celebrare: nessuno potrà più raggiungerlo in testa al Mondiale. Neuville è Campione del Mondo per la prima volta.
Con il rocambolesco Forum8 Rally Japan a stagione va in archivio. Alle spalle di Neuville Elfyn Evans e Ott Tanak. Il "piano" Hyundai ha funzionato alla perfezione, la “strategia” Toyota no. Non è bastato trattenere i suoi due assi, Ogier e Rovanpera, per impedire che andassero a correre altrove, non è bastato il tentativo di exploit di vincere un Mondiale con due Piloti, pur fuoriclasse, non impegnati lungo l’intero arco del Campionato, e non è bastato passare tutta la responsabilità della difesa del Titolo sulle spalle di Evans. Comunque, a quanto pare, l’anno prossimo Rovanpera tornerà a pieno servizio. Ogier si vedrà, forse, se il francese non avesse altre ambizioni o necessità, meglio un cameo ogni tanto.
Thierry Neuville insegna. Bisogna essere perseveranti. Determinati a oltranza. Sono stato per anni tifoso dichiarato di Neuville, ma gli ultimi due ci credevo sempre meno. Lui, invece, ci ha creduto sempre, ha superato le impasse psicologiche ed ha infine avuto ragione. E con lui Hyundai a tenere duro con e sul suo Pilota di punta.
© Immagini – Toyota TGR-DAM, Red Bull Content Pool, Hyundai Motorsport, Ford M-Sport, WRC.com