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Alghero, 1 Giugno 2024. Fuori Neuville, fuori Fourmaux. Tanak aggressivo, ma circospetto, e poi costretto alla resa, Ogier controllato, ma velocissimo. È chiaro che l’atto centrale del RIS 2024 vive su questo magnifico duello, e fin lì più che un pensiero di Campionato è una questione di orgoglio e prestigio. Quella sull’Isola è una vittoria mai da poco. È chiaro anche che in Sardegna il tutto per tutto spesso da per risultante un… niente. Per cui gestire risorse e strategie è un rebus difficilissimo. Poi vedi Fourmaux, che non c’entra niente con l’enunciato. Dopo tante Fiesta sbattute qua e la per il disappunto manifesto di Zio Malcolm, con la Puma il francese ha trovato la propria, buonissima dimensione che va traducendo nella massima capitalizzazione del suo potenziale. Poi, ultima Speciale del venerdì, un guasto di natura elettrica (indicazione quanto mai generica e caproespiatoria, visto che qui si contempla un range che va dall’ibrido al cavo interrotto passando per una centralina in difetto o un fusibile saltato via) e la bella gara di Adrien, allora terzo, passa al regime frustrante del Super Rally. In quel momento ci guadagna Neuville che, dopo aver ingoiato l’enorme rospo di apripista in condizioni di purissima Sardegna, si ritrova in zona podio, pur vistosamente distaccato. Ma anche la festa del belga non durerà a lungo.
Il sabato, otto prove speciali, ma davvero speciali, in programma, si apre con la conferma che è sfida e duello tra Sébastien Ogier, Toyota, in testa alla vigilia, e Ott Tanak, Hyundai, unico a resistere alla classe (e al vantaggio di posizione) dell’8 volte Campione del Mondo. Sordo e Tanak, accoppiata prima di tutto fedele all’ordine di Campionato, seguono a distanza, Katsuta e Evans, accoppiata Toyota senza una quadra accettabile, seguono e stanno a vedere piuttosto arrendevoli. Di Evans si dice che ha tirato giù le braghe prima del guado, cioè che è andato giù di testa, di Katsuta un gran bene, se non altro la star giapponese cresce e si fa avanti. Tempio e Tula. Due volte ciascuna, La prima è corta, la seconda è un lungo inferno, 22 chilometri, di terreno dissestato. Sono finiti i bei tempi in cui le speciali su terra venivano tirate a panno di biliardo, è la rivincita dei sassi. Primo giro. Nell’ordine. Vince Tanak e passa al comando, vince Ogier e torna in testa. Secondo giro. Vince… Neuville e Tanak, meglio di Ogier riprende le redini del Rally, e vince ancora Tanak, ma Neuville esce di strada. Una disattenzione nei marosi dello sterrato della Tula, lungo su una curva a la sua giornata finisce malamente con il culo della i20 nel fosso. Non un solo spettatore che possa dare una mano, niente da fare.
Cambio di Pirelli remoto, niente Service Park, e si va al piatto grosso del pomeriggio. Monte Lerno-Monti di Alà, 25 chilometri di leggenda con il Micky’s Jump, e Coiluna-Loelle, leggenda più corta, 14 chilometri. È vero che dopo la débacle di Neuville Tanak e Sordo sono stati richiamati a proteggere la posizione (da loro stesis?), ma fino a prova contraria possiamo dire che non sarebbe cambiato molto. È un film che abbiamo già visto innumerevoli volte. Ogier parte alla carica, vince le prime tre speciali, annienta Tanak, conquista il bonus di un vantaggio significativo, 17 secondi, e lascia l’ultima, per quattro decimi soltanto, al redivivo Evans, compagno di Squadra in cerca del proprio perché. In questo modo Ogier pone fine al duello, probabilmente all’intero Rally Italia Sardegna 2024. Ogier è primo, Tanak secondo, Sordo e Evans terzo e quarto, Munster, Ford, quinto. Fine delle Rally1 Hybrid, si passa direttamente alle Rally due. Pajari, Toyota, Rossel, Citroen, Solans, Toyota, Kajetanowicz e Prokop, Skoda. 5 Rally2 nei dieci. Daprà e Gugliemetti sono 15i assoluti. Comincia ad essere sempre meno inverosimile che una “cadetta” si imponga nell’assoluta, un giorno o l’altro. Così i primi 18 punti, quelli in palio allo scadere del sabato, vanno in incubatrice. Andranno validati finendo la super domenica che ne mette a disposizione, tra giornata di gara e Power Stage, altri 12. Potrebbe essere la salvezza di Neuville e il ritorno di Fourmaux.
La super domenica è due volte la Cala Flumini, 12 chilometri, e due volte la Sassari-Argentiera, il più bel Power Stage del Mondiale WRC opera dell’epoca matura di Tiziano da Bassano. A ora di pranzo i giochi saranno fatti, ma in realtà sembrerebbero, almeno per quanto riguarda il palmares, già fatti. Che ‘je fregherà mai a Ogier di vincere anche quel rush finale, quando è ben più importante cancellare l’ipoteca sul record di vittorie al RIS sin qui condiviso di sicura malavoglia con l’altro Séb?
© Immagini – Rally Italia Sardegna, Toyota TGR-DAM, Red Bull Content Pool, Hyundai Motorsport, Ford M-Sport, WRC.com
RIS 2024. Classifica Assoluta dopo 12 di 16 PS:
1 Sébastien Ogier/Vincent Landais (Toyota GR YARIS Rally1 HYBRID) 2h39m43.2s
2 Ott Tänak/Martin Järveoja (Hyundai i20 N Rally1 HYBRID) +17.1s
3 Dani Sordo/Cándido Carrera (Hyundai i20 N Rally1 HYBRID) +2m12.8s
4 Elfyn Evans/Scott Martin (Toyota GR YARIS Rally1 HYBRID) +2m43.3s
5 Grégoire Munster/Louis Louka (Ford Puma Rally1 HYBRID) +5m28.8s
6 Sami Pajari/Enni Mälkönen (Toyota GR Yaris Rally2) +5m38.5s
7 Yohan Rossel/Benjamin Boulloud (Citroën C3 Rally2) +6m33.2s
8 Jan Solans/Rodrigo Sanjuan (Toyota GR Yaris Rally2) +6m45.2s
9 Kajetan Kajetanowicz/Maciej Szczepaniak (Škoda Fabia RS Rally2) +8m12.1s
10 Martin Prokop/Michal Ernst (Škoda Fabia RS Rally2) +8m22.1s