WRC23. Safari Rally Kenya. D2: Ogier vs Rovanpera, il Resto è un po’ di Niente

WRC23. Safari Rally Kenya. D2: Ogier vs Rovanpera, il Resto è un po’ di Niente
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Il duello in Casa tra il francese e il finlandese anima un Safari “svogliato”, quasi rilassato. Di scena il fango. Tanak e Neuville fuori gioco, e poi anche Lappi, si punta sull’effetto poker, perfettamente alla portata di Toyota
24 giugno 2023

Nairobi, 24 Giugno 2023. Il cielo è di piombo, gli scrosci d’acqua hanno cambiato i presupposti di terreno. Pozzanghere qua e là, fangaie anche lunghe sulle tracce della pista, ostacoli che sui ratti di “bush” arrivano all’improvviso, non segnalati da alcunché, insidiosi. Di lato le acacie spinose, che ne basta un ramo per mandare in frantumi un parabrezza o portar via un’aerodinamica. Il 71° Safari Rally perde per un giorno le nuvole di polvere che lo caratterizzano così bene e si ripropone in versione a sfondo autunnale. Sempre bello, sempre delicatissimo, sempre appeso a quel filo invisibile che è il destino imperscrutabile (o lo scherzo di un carattere imprevedibilmente burlesco).

Il Rally si divide idealmente in tre tronconi. Il primo, in due a dar vita a un singolare duello: Sébastien Ogier vs Kalle Rovanpera. Generazioni differenti, caratteri diversi e diverse attitudini di approccio con il terreno e la corsa. In ogni caso alcuno tratti importantissimi in comune. Il talento, diverso ma mostruoso, la Macchina, non c’è dubbio che la Toyota sia almeno uno step avanti e che la Yaris si perda per strada, strada facendo, anche quei piccoli limiti del momento e della situazione che hanno dato da pensare. Il guado, per esempio. Evans ci si è catapultato dentro e il motore ha stallato, e così se n’è andata la possibilità di stare in scia ai duellanti là davanti. Da una parte, sarebbe stato sufficiente entrare in acqua con un po’ meno verve, come appunto insegnano i viaggiatori della savana, dall’altra non ci sarebbe riuscito comunque, il buon Elfyn, a raggiungere quei fuoriclasse là davanti impegnati nello show di tanto, gemellato talento.

Il secondo troncone del Rally è quello che comprende Lappi, Katsuta, Sordo e, appunto, Evans. Katsuta potrebbe contendere a Evans il ruolo di terzo asso nella possibile tripletta sul podio di Nairobi, ma non è facile agguantare e tenere dietro Lappi. Il quale già dal venerdì era stato rallentato, definitivamente, da una foratura. E poi c’è Sordo. Francamente lo spagnolo in Kenya non c’è, non trova la quadra. Si accollerà il compito non nuovo di portare la bandiera al traguardo e via, frustrato.

Il terzo troncone di Safari è nelle figure di Tanak e Neuville. All’estone è successo tutto e di più. Ha forato due volte, si è visto sbarrare la strada da una mandria di zebre, la potenza. Ma soprattutto non si è sentito affatto a suo agio con la Puma sui lunghi tratti a velocità altissima che il Rally concede. Qualcosa di sbagliato nell’assetto, non facilmente correggibile ai service di metà tappa o alla sera. Neuville, invece, ha fatto tutto in fretta, il venerdì. Una foratura nella prima Geothermal e una sospensione KO nella seconda. Ora fa finta di cercare qualcosa di divertente, ma probabilmente il pensiero è al… biglietto aereo per il ritorno, giacché è improbabile che se ne esca con un exploit di Power Stage.

Soysambu, Elmenteita, Sleeping Warrior. Due giri, 150 chilometri cronometrati. Il primo giro è Ogier, Rovanpera, Rovanpera. Il francese guadagna sette secondi sulla prima e ne perde 7 nella terza. Il suo vantaggio resta stabile, 22 secondi. Lappi a più di un minuto, Evans a più di due. Secondo giro e primo colpo di scena del giorno. Lappi resta appiedato da un problema alla trasmissione - albero? – la questione della tripletta Toyota diventa sempre di più un pro-forma da vedere in ottica… poker. Via di nuovo, ultimo giro. Sulla seconda Soysambu Ogier mette giù il piede e si riprende altri sei secondi sull’inseguitore. Si sale a quasi mezzo minuto. La foratura di Tanak, il KO di Lappi, la svogliata inconsistenza di Neuville, e si va verso la fine del Sabato dei laghi. Grigio di nuovo, pioggia, acquitrini, si fa fatica stare in strada anche sui rettilinei. Strana, bellissima natura. Si corre nel verde, sul fango e nella polvere alternativamente, le medie scendono clamorosamente e il terribile Safari diventa una gimkana nel sapone. Anche divertente, indubbiamente più rilassato. Ultimi brividi del Sabato. Evans e Katsuta si scambiano due volte il terzo posto, il giapponese se la ride per un lungo fuoricampo in scivolata. Ultime tre speciali. Ogier, Katsuta, Rovanpera. Sulla penultima Ogier ha raggiunto il massimo vantaggio, oltre mezzo minuto, sull’ultima ha restituito quasi la metà della dote sul rebus viscido degli acquitrini.

Ultimo giorno. 74 chilometri per la Domenica del Safari Rally 2023. Si torna intorno al lago Naivasha. Due giri. Malewa, 8 chilometri, Oserian, 18, e un nome inquietante per chiudere con il Power Stage, che in realtà sottintende un luogo bellissimo, magico: Hell’s Gate!

© Immagini -Toyota TGR-DAM - Red Bull Content Pool – Hyundai Motorsport – Ford M-Sport – WRC.com

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Calendario WRC 2023

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22-25 Giugno. Safari Rally Kenya

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