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Jyväskylä, Finlandia, 4 Agosto 2023. Secto Rally Finland, Venerdì. A un certo punto ci sembrava di aver capito tutto: il mondo attuale del WRC si divide in due emisferi. Da una parte c’è Kalle Rovanpera, dall’altra tutti gli altri. Sotto alla parte emersa altri continenti di variabili, di circostante tecniche, sportive e di casualità, la macchina e il team, le strategie, i casi fortunati e non. Sostanzialmente, tuttavia, la tendenza della Stagione che in Finlandia arriva ai suoi nove tredicesimi sembrava ancor più chiara di quanto lo era stata quella scorsa segnata dalla clamorosa rivelazione del Rovanpera prossimo Campione del Mondo a 22 anni. Frenato o favorito da particolari circostanze, Kalle stava uniformando all’umiliazione il modo con cui prevaleva sugli avversari. Poi, come dice un mio amico, il Mago di Partinico, l’unica verità assoluta: “Anche Kalle Rovanpera è umano!”
In Finlandia, come in Estonia, Rovanpera andava fortissimo divertendosi e controllando egregiamente condizioni difficili, l’adrenalina della velocità a scaldare il sangue di giovane Campione freddissimo. Rovanpera partiva per primo, ma non importa, strade scivolose, pioggia e “sporco”, non importa. Dopo l’exploit di Katsuta vittorioso sulla Laukaa, la prima del giorno a dimostrazione, non ce ne voglia il giapponesino, che la Macchina è “probabilmente” meglio delle avversarie, Rovanpera metteva giù e andava via. Primo in tutte le restanti Speciali del primo giro, un discreto margine già in cascina, e avanti con il secondo giro di Speciali del Venerdì. Avanti la sesta, Laukaa 2, e avanti la settima, Lankamaa 2, altre due vittorie e solo Evans ancora in scia. Poi l’ottava, la seconda Myhinpää, 15 chilometri e mezzo. 11 chilometri dento la Speciale, Rovanpera perde il retrotreno e va in tonneau. Dopo varie giravolte la macchina si ferma sul tetto, il posteriore distrutto. Pilota e Navigatore stanno bene, escono dalla Yaris distrutta e, contestualmente, dal Rally che li voleva finalmente in grado di portare a casa il primo successo in Casa. No, sarà per un’altra volta!
Il Rally si “normalizza”. Elfyn Evans eredita e sale al comando e – Udite! Udite! – Thierry Neuville si sveglia. Il belga di Hyundai, infatti, intravede la possibilità di raddrizzare qualcosa e parte all’attacco. È sempre un piacere vedere il recordman di secondi posti Mondiali tornare a crederci. Neuville vince le due ultime Speciali del giorno e si porta sotto. Evans è ancora primo, ma il margine del gallese sul belga viene dimezzato, da 10 a 5 secondi. Rally aperto, insomma, pur senza due dei protagonisti. Terzo è un sorprendente Katsuta, quarto l’altrettanto bella sorpresa di Suninen, e quinto Jari-Matti Latvala, indietro ma in crescendo.
Certo, dall’ipotetica altra sponda del mondo erano già arrivati parecchi lamenti. Addirittura ululati di disperazione. Niente da fare, ancora una volta, per Ott Tanak, che non riesce più a fare la differenza, e nemmeno quel che il suo talento gli consentirebbe di fare con una mano sola. Il fato che si accanisce? In Estonia, casa sua, un motore fulminato prima ancora di partire per il Rally vero e proprio, e in Finlandia un altro motore mandato arrosto sulla terza Speciale, la Lankamaa di neanche 15 chilometri. Una crepa su una compressione, via l’olio dal motore e via i sogni di gloria. Sicuro, la doppia migrazione tecnica dopo esser diventato Campione del Mondo con Toyota, 2019, non ha portato bene. In altra parte del secondo mondo, ecco un altro vincitore del Rally Finland che se ne va in modo sconcertante e spettacolarmente drammatico, l’Esapekka Lappi fuori rotta che schianta la i20 Rally1 Hybrid contro un albero. L’aveva detto il vincitore del Finlandia 2017: “Massive risks!”
Ed ora Sabato, la giornata più lunga, 160 chilometri in 8 Speciali. Sulla carta la più dura. Il duello Evans-Neuville è più che annunciato, è già una realtà.
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