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Monte Carlo, Principato di Monaco, 20 Gennaio. Due eventi occupano la stagione “morta” delle feste: la Dakar e il Rallye Monte-Carlo. La prima è una pietra miliare solitaria tra due anni contigui, il secondo è vernissage lussuoso e inaugurale. È il 90° “Monte”, prima assoluta della 50ma stagione Mondiale World Rally Car. Gli astri sono allineati, e così le WRC declinate secondo il nuovo regolamento per una nuova era, o dell’ibrido. Tutto, o quasi, da scoprire nel confronto che apre anche questa stagione del Mondiale. C’è anche un prezioso trait d’union. Sébastien Loeb, secondo assoluto alla Dakar che va in archivio, pochi giorni dopo è al via del Monte-Carlo con la nuova Puma M-Sport.
Cosa c’è di nuovo? Principalmente le nuove vetture ibride. Tuttavia lo strillo che va per la maggiore di questi tempi nasconde una ben più completa gamma di innovazioni. Tenendo buona la parte motoristica, congelata al fine di puntare i riflettori sull’unità elettrica che equipaggia le nuove WRC, tutto il resto è nuovo. A partire dal telaio, che non viene più pescato dalle linee della serie. Si tratta adesso di uno chassis tubolare rivestito del “velo” di carrozzeria. Come per gran parte dei prototipi. Per la gestione della parte elettrica, unità a parte, scende in campo anche il fattore informatico. Gli Equipaggi, infatti, dovranno prestare una certa attenzione alla gestione della ricarica della (piccola) batteria, al fine di sfruttare il boost che porta la potenza complessiva della vettura a circa 500 cavalli. Per pochissimo tempo, dunque da usare con estrema attenzione. Il resto di utilizzo dell’elettrico, parco assistenza, attraversamenti di centri abitati, è pura scena, esempio e educazione.
WRC1, WRC2, WRC3. Cambia anche la distribuzione delle classi. WRC1 riunisce il top tecnico della partecipazione, al Monte-Carlo sono 11 vetture, 4 Toyota, 4 Ford e 3 Hyundai. WRC2 riunisce la WRC2 e 3 dello scorso anno, non facendo più distinzione di obiettivi e livelli di ufficialità. Fanno la parte del leone degli iscritti, ben 28 macchine guidate dalla Skoda del Campione in carica, Mikkelsen. WRC3 vuol dire, sostanzialmente, 1.500cc, Turbo, 4 ruote motrici e, per adesso, poche adesioni, in pratica solo 4 Fiesta tra cui quella di Brazzoli-Fenoli.
Le Squadre Top. Pochi cambiamenti, forse il più radicale è la diversa impostazione, ora più determinata, di Ford/M-Sport. Confermato Fourmaux, acquisito Breen, “catturato” Loeb per un programma parziale, e concessa una chance a Greensmith. Abbandonata quella certa sobrietà di livrea, la (completamente) nuova Puma WRC sembra sottolineare le rinnovate ambizioni della Squadra di Wilson ed è senza dubbio la più vistosa in quei toni di viola e lampi di elettrico. Confermata al 100% la formazione Hyundai, Neuville e Tanak con la promozione in prima Squadra di Oliver Solberg e, come al solito, Sordo in panchina (ma con una chiacchierata, bella prospettiva). Non c’è la guida carismatica delle ultime stagioni, Andrea Adamo, che ha lasciato a fine anno. Lo salutiamo. Confermato anche il Team acchiappatutto. Il Gazoo Racing guidato da Latvala schiera Ogier, Evans, Rovanpera, Katsuta. La sola differenza rispetto allo scorso anno è che il Campione del Mondo non farà tutto il Campionato (ma magari la fame verrà mangiando (avversari e record)).
Rinnovato Monte-Carlo. 296 chilometri in 17 prove speciali. Programma e itinerario fanno a meno del parco assistenza di Gap, e il Rally diventa Monaco-centrico. Non è una novità assoluta, però non succedeva dal 2005. Programma distribuito su 4 giorni di Gara. Giovedì subito nel vivo e nella Storia, con due Speciali in notturna e passaggio sul mitico Col de Turini (tra parentesi, La Bollène-Vésubie - Moulinet è anche la Speciale più lunga del Rally, 23.25 KM). Il giorno più lungo, invece, è il Venerdì, 6 Speciali su due giri per un totale di 98 chilometri. No neve, per il momento, forse ghiaccio.
Shakedown corto sulla Sainte-Agnès / Peille, 2.29 km. Non si dovrebbero guardare i tempi, in fondo non è nello spirito, ma non si riesce a farne a meno. Non potendone ricavare dati certi, ci si limita a vederci un po’ di cabala e qualche proiezione. Così facendo si scopre che Ogier, Toyota, e Loeb, Ford, “staccano” i due migliori tempi ed è già confronto. Nessuno dei due deve dimostrare qualcosa, entrambi lo hanno già fatto abbondantemente, e gli antichi livori non hanno più ragione d’essere. Resta intatto lo spessore di due leggende a confronto. Loeb è avanti per numero di Mondiali vinti, 9 contro 8, Ogier per numero di Monte-Carlo, 8 successi contro 7. Entrambi hanno un nuovo navigatore, Isabelle Galmiche per Loeb, Benjamin Veillas per Ogier.
Le due Prime Speciali della nuova era. Ogier vince la Lucéram - Lantosque di 15.20 km. Davanti a Loeb, 5 secondi. Stessa storia nella seconda, La Bollène-Vésubie – Moulinet, questa volta Loeb più vicino, un secondo e mezzo. Il primo leader del primo giorno è Ogier. Loeb incalza. Sì, la prospettiva è giusta. Monte-Carlo 2022 è nel vivo!
© Immagini -Toyota TGR-DAM - Red Bull Content Pool – Hyundai Motorsport – Ford M-Sport
Il Calendario WRC 2022
Monte-Carlo. 20-23 gennaio
Svezia. 24-27 febbraio
Croazia. 21-24 aprile
Portogallo. 19-22 maggio
Rally Italia Sardegna. 2-5 giugno
Kenia Safari Rally. 23-26 giugno
Estonia. 14-17 luglio
Finlandia. 4-7 agosto
TBA. 18-21 agosto
Grecia Acropoli. 8-11 settembre
Nuova Zelanda. 29 settembre-2 ottobre
Spagna Catalunya. 20-23 ottobre
Giappone. 10-13 novembre