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Zagabria, Croazia, 22 Aprile. Quasi due mesi di pausa, poi il Croazia. Parco Assistenza Zagabria, alla Fiera, riva Sud della Sava, prove speciali lungo il confine con la Slovenia, meteo avverso, piove e fa (relativamente) freddo. Come da noi in questa Primavera che non si decide. Il Mondiale riprende dopo le folgoranti prove di Monte-Carlo e Svezia, con meno aspettative e più… provocazioni, in ogni caso con una certa tensione, speriamo positiva. Rovanpera arriva da leader di un Campionato strano. No Loeb, no Ogier, che resta? Un po’ di malinconia, la sensazione che noi e loro, tutti ci si perde qualcosa, e molta attenzione sulla ricerca dell’”erede”, o di un sostituto ad interim. Se è l’erede potrebbe essere il Rovanpera catapultato in avanti da Toyota ma, certo, è impegnativo rimettere il peso di 17 Titoli sulle spalle del giovane finlandese, o magari potrebbe essere il Solberg Junior in cui crede Hyundai, ma bisogna dar tempo al ragazzo figlio d’arte di crearsi uno spazio di crescita. Se è di un sostituto che parliamo, invece, allora la lista è lunga… Neuville per primo, Evans per ultimo arrivato tra i “papabili”, in mezzo Tanak se si risveglia (auto e circostanze permettendo). A lato Breen che, se non altro, si è impegnato personalmente molto in una gavetta ammirevole e si gioca, quest’anno, una carta importantissima.
Non saranno le 20 Speciali del Croazia, per un totale di poco meno di 300 chilometri cronometrati, a dircelo con sicurezza, ma magari qualche indicazione esce anche dal vicino Est. Per il momento le novità sono, appunto, i programmi-contagocce dei due Seb, con la notizia fresca del ritorno di Loeb in Portogallo, e la riduzione del peso-imprevisto dei guasti all’unità elettrica delle nuove power unit miste. Le penalità per danni da ibrido sono ridotte da 10 a 2 minuti per speciale, il che non cambia poi molto quando si corre sul filo del rasoio. Sembra piuttosto una sorta di acqua sul fuoco, che però rischia di diventare benzina sul fuoco. Chiedete a Evans o Tanak, principali condannati dall’ibrido in Svezia, e saprete che 10 o 2 non cambia molto. Quel che è certo è che, mentre siamo qui a negoziare su un’inutile quantità di penalità, Compact Dynamics farà meglio a risolvere il problema. Quale era, poi?
Beh, tornando al Rally dal vivo in Croazia, c’è da dire che il Rally si rivela insidioso. La pioggia è responsabile del cambiamento, le strade si sono riempite di fango, detriti e corpi contundenti (chiedere a Lappi, appunto). La prima parte della Gara, di tre, esprime un responso abbastanza chiaro. Intanto ha fatto fuori al primo colpo sia Lappi, Toyota, che Loubet, per l’occasione Ford. Peccato Lappi, il bellissimo Svezia sfuma. In alto, Kalle Rovanpera è scappato via subito, sin dallo shakedown. Il finlandese ha vinto tre delle 4 Speciali del primo giro, e quindi tre delle 4 del secondo. Il totale è 6 su otto. Non male per un ventenne. Per gli inseguitori, si fa per dire, il risultato è imbarazzante.
Neuville, che manteneva una specie di contatto alla fine del giro del mattino, 12 secondi, si è perso ed è staccato di oltre un minuto. La causa è l’aver dovuto cambiare la cinghia dell’alternatore, penalità di ritardo al CO. Il belga è disperato, mi sa che ha tutte le ragioni. La lunga serie di secondi posti vale niente, quella vittoria nell’ultima Speciale del giorno, ve la scrivo così non ci capite niente come me, Pećurkovo Brdo - Mrežnički Novaki, può valere solo come incentivo e augurio della sera, che tuttavia andrebbe convertito in qualcosa di sostanziale.
Tanak, per parte sua, è apparso subito in difficoltà, al punto che c’è stato più per la debolezza degli altri che per l’affilatura delle sue armi. Una foratura nella penultima e il gap è solo più pesante, quasi un minuto e mezzo, al punto che l’estone deve ora vedersela con Breen per la terza piazza di una corsa, attualmente, a senso unico. Ancora più indietro, ma si parla ormai di due minuti e mezzo – tre, bene Solberg Junior e male Evans, primo dei non pervenuti.
Vediamo cosa ci dice ora il Sabato del Croazia, 116 chilometri in altre 8 Speciali.
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