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Tartu, Estonia, 15 Luglio. Le piste di decollo del Rally Estonia sono ormai conosciute. Strette, scivolose, disseminate di creste e salti, a volte leggeri, ma che alle velocità incredibili di questo Rally, diventano dei trampolini. Sono intervalli in cui il ritmo viene spezzato e il cuore sale in gola. Ma non è l’unica caratteristica dell’Estonia, che arriva alla 12ma edizione. C’è anche il grande mistero delle superfici, a volte difficili da interpretare correttamente, soprattutto per l’incostanza di grip di certi tratti, che poi possono cambiare drasticamente al secondo passaggio. Senza contare il meteo… Difficile anche per la messa a punto delle vetture, che devono essere caratterizzate correttamente, pena vedersele sfuggire di mano nei passaggi più critici.
Non bastasse, l’Estonia richiama la sua dose di alterne fortune come se fosse un gratta e vinci (o perdi) accessorio, e torna a fare pubblicità ad una delle caratteristiche di cartello del WRC dell’era ibrida: i tratti HEV Zone, cioè quei settori, a volte di poche diecine di metri all’interno dell’area di Parco Assistenza o Media Zone, nei quali la spinta alle vetture deve venire esclusivamente dal pacco batteria.
Nel corso della mattina di venerdì, per esempio hanno pagato dieci secondi Breen e Tanak. In questi casi il colpevole di solito è il navigatore, che ha lo switch in mano e il road book a dirgli quando è il momento, ma poco importa, si tratta di un “accessorio” sfortunato. Breen si è innervosito richiamando l’attenzione della sfortuna, Tanak ha dovuto cedere, in piena rimonta, il secondo posto a Rovanpera. Breen si è arreso con le lacrime agli occhi quando, largo in un curvone della 4a speciale, è andato dritto nel campo adiacente. Non sarebbe stato così grave se l’avantreno della Ford non avesse intercettato un vecchio palo di cemento abbandonato. Sterzo rotto, gara finita, almeno per gli obiettivi di base.
Il vero, meraviglioso mistero del venerdì magico dell’Estonia 2022, tuttavia, è Elfyn Evans. È vero, è piovuto ed è saltato fuori anche un po’ di fango, come in Galles, ma l’exploit inaspettato che Evans ha offerto nel corso del giro del mattino, ancora asciutto, polveroso, scivoloso, è bellissimo. Aggressivo, come sempre, preciso, come non sempre, efficacissimo, come gli è successo a intermittenza, Evans vince cinque prove su cinque e prende il volo in testa alla classifica provvisoria del Rally. Non se l’aspettava nessuno, tanto meno Rovanpera e Lappi, quest’ultimo arrivato a dar man forte alla Squadra. Forse il solo Jari-Matti Latvala, che ha dimostrato di avere una visione particolarmente ampia e precisa del contesto, sia esso generale del Gazoo Racing, sia dei singoli Rally, c’ha capito qualcosa.
Evans è micidiale. Una via l’altra, non grandi vantaggi ma incedere implacabile, irresistibile, poco da fare per Tanak e gli altri Piloti Hyundai, alle prese con regolazioni insoddisfacenti della i20, e ben poco anche per Rovanpera, cui a onor del vero spettava anche il grattacapo del dover aprire le strade.
Poi il sogno si ridimensiona. Evans deve rendersi conto che quel che accade non è del tutto normale, e soprattutto non è privo di rischi, e nel frattempo Rovanpera cresce. L’unica cosa da fare è tornare con… le ruote per terra e ragionare più freddamente. In gioco c’è un risultato che enfatizza lo stato di grazia di Evans, ma è anche un gioco pericoloso, non così lineare e scontato. Evans vince anche la prima del giro del pomeriggio, la Peipisääre, poi Rovanpera esce allo scoperto e mette in fila 3 vittorie. Il vantaggio di Evans svanisce come neve al sole e alla fine della incredibile giornata la situazione si rovescia completamente. All’inizio della seconda Mutvee Evans aveva quasi venti secondi di vantaggio. Alla fine della Vastsemoisa conclusiva Rovanpera è in vantaggio di undici secondi! Resta il mistero della bellissima prima parte di Gara di Evans, mentre per il finale non c’è alcun mistero: è cambiato il tempo, ha piovuto. Rovanpera si è visto favorito dall’ordine di partenza. Quando è toccato a lui non pioveva, poi ha cominciato a piovere sempre più forte, e Evans si è tuffato in un purgatorio di acqua e fango. Poteva solo sperare di limitare i danni. Cosa che non poteva riuscirgli troppo bene!
Si va al riposo. Nell’ordine Rovanpera, Toyota, Evans, Toyota, a 11 secondi, Tanak è terzo a 44 secondi (altro piccolo guasto nel finale) davanti a Lappi e Neuville, oltre il minuto. 9 Speciali e 95 chilometri contro il cronometro per il sabato dell’Estonia 2022. Al momento la mano di carte resta ancora coperta. Certo, Tanak ha perso il contatto, Lappi e Neuville sono lontanissimi e corrono contro sé stessi. Sarebbe interessante, capire, domattina, come ha dormito Evans e se ritroverà la magia. Che Rovanpera non si accontenti di un piazzamento è cosa ormai agli atti…
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