WRC22. Acropolis Grecia. Il Più Duro dell’Anno

WRC22. Acropolis Grecia. Il Più Duro dell’Anno
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Il Rally degli Dei. Sicuramente la leggenda di uno dei più difficili. Rovanpera già potrebbe… lasciano perdere. C’è Sébastien Loeb, e questa è una garanzia di cartellone, e ci sarà per forza un nuovo tentativo di Hyundai.
9 settembre 2022

Loutraki, Grecia, 8 Settembre. Il fatto che ci sia Sébastien Loeb (ma non Seb Ogier) è già una garanzia di interesse. Strano eh? Eppure sì, ogni volta che il Dio si ripresenta è quel misto di sensazioni che prende lo stomaco. Sarà all’altezza? Si comincia male, Loeb è sempre all’altezza! Poi c’è la telenovela iniziata in Finlandia: a certe condizioni, Rovanpera potrebbe andarsene da Atene con il Titolo, il suo primo in tasca. Siamo così impazienti? Forse sì, ma a torto. Tra l’altro c’è contraddizione. Siamo attirati dal grande pathos del Mondiale, vorremmo che non finisse mai, eppure siamo tutti lì a fare i conti (Rovanpera dovrebbe rifilare a Tanak almeno 19 punti!). Io prenderei quel che viene. In fondo, dispiacere a parte, il forfait di Kalle in casa sua non è stato, poi, così drammatico. Certamente il numero d’attualità è il 69, ma si dà il caso che corrisponda anche al numero dei partenti alla 66ma edizione dell’Acropoli, il Rally degli dei. Concentriamoci allora su motivi di reale interesse, di spoletta di emozioni. Per esempio io ci metterei il ritorno di Dani Sordo, corre troppo poco, ma ogni volta non delude, anzi. Nelle ultime tre apparizioni, Dani è andato tre volte a podio, e dire che per lui la nuova Rallyì1 dell’era (quanto lunga?) ibrida è ancora più nuova che per i suoi colleghi.

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Ott Tanak, ecco un altro che ti tiene con il fiato sospeso. Per la verità più per quel che riguarda il suo futuro che per il suo potenziale, la sua competitività. L’estone è fortissimo. Punto. La sua Macchina, ecco, non sempre. In procinto, quindi, di traghettare? Non credo, ma se proprio dovesse essere, verso dove? Toyota? Jari-Matti Latvala dice che la sua Squadra è già fatta e confermata, e punta lo sguardo verso un altro giovane che ritiene ben più che interessante, lo junior ventenne Sami Pajari. Ford? È dove li trova zio Malcolm i soldi (se poi è vero che a Dovenby Hall si piange gloria, con una Squadra di comparse, ma soprattutto e sempre miseria)? Hyundai? Io pensavo che a capo del Team sarebbe stato promosso Dani Sordo. Invece si specula su un altro francese, Eric Boullier, McLaren. Tanak non sembra credere ai francesi, ma poi che vuol dire? Se si deve credere o non credere lo si fa con una persona, non con la sua nazionalità. E poi il timido e discreto Julien Moncet si è ritrovato catapultato in prima fila in un momento delicato e in sostituzione di un animale da palcoscenico come Andrea Adamo. Situazione difficilissima per un responsabile della power unit. Eppure gara dopo gara, e i20 dopo i20 in progressione, Moncet sembra stia imparando a coprire anche quel ruolo così difficile. Vedremo, prima non lo vedevo affatto, ora almeno lo intravedo.

66° EKO Acropolis Grecia Rally. Dicono il più duro dell’anno. diciamo il più scassamacchine e scassanervi dell’anno. Siamo d’accordo. Come il Kenya, suo antagonista naturale, il mitico Acropolis è tornato l’anno scorso, dopo una latitanza che durava dal 2013. Il Kenya è tornato in versione addolcita, l’Acropolis no. In Africa alla fine tanta polvere e tantissima scena, all’Acropoli sarà sostanza truce. Promesse a parte, basta riferirsi alla scelta delle gomme. In Kenya tutti sorpresi dalla scelta unanime full soft, ma poi sula laterite il problema era il grip, qui siamo già a 6 Pirelli hard, quattro sui mozzi e due nel bagagliaio, per tutti. Ergo, sassi & massi fanno paura, una paura tremenda.

Ma eccoci, ci siamo. Lo shakedown ha messo in fila Tanak e Neuville, quindi Breen e Sordo. Poi è stata la volta della prima Specialina, la Super Spettacolo all’interno del rimodernato Stadio Olimpico di Atene. Di lusso. Sembra un video gioco. Hanno disegnato e steso il tracciato dell’ottovolante nel bel mezzo della corona da 60.000 spettatori. Grande! Ci vuole un biglietto da visita, e lo presenta al grande pubblico greco Thierry Neuville, che per l’occasione presenta l’intera squadra. Dietro al belga Teemu Suninen, poi Dani Sordo, quindi Otto Tanak. 4 Hyundai ai primi 4 posti. Questa sì che è un’idea! Le Toyota di Rovanpera e Lappi sono in fondo ai dieci. Tranquilli. C’è da preoccuparsi? Figuriamoci! Semmai rallegriamoci di un fatto, oltre a Suninen secondo, altre 4 Rally1, Lindholm, Gaurav, Linnamae e Ingram (pari merito con Lappi) sono nei dieci. Insisto: le Rally2 sono la faccia onesta e possibile del Rally. Brivido per Mikkelsen, che sbatte cintro una barriera e ripartirà da capo in coda. Tranquilli, Loeb è sesto e, a quanto pare, ben intenzionato.

Tutto questo è niente, l’Acropolis vero inizia venerdì, con Loutraki, Harvati, ancora Loutraki quindi Dafni, Livadie e Bauxites. Un totale di quasi 110 chilometri. solo allora si potrò ragionare su basi più concrete.

© Immagini -Toyota TGR-DAM - Red Bull Content Pool – Hyundai Motorsport – Ford M-Sport

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