WRC20. Monte-Carlo D-2. Exploit Evans, poi è Ogier

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Elfyn Evans esalta il debutto con Toyota e guida metà della seconda giornata. Poi sale Ogier, che inverte la tendenza e passa al comando. 1-2 Toyota. Tanak fuori per un brutto incidente. Illeso l’Equipaggio
24 gennaio 2020

Monte Carlo, 24 Gennaio. Strade strette e tortuose, case, neve, ghiaccio e strapiombi. Non è la passeggiata in spider a tetto aperto di Moore e Curtis sulle scenografiche strade della costa Azzurra. È piuttosto un incubo sotto un cielo grigio e la temperatura sempre più vicina allo zero. Ma attenti a quei due, in ogni caso, anzi quei, tre.

Dopo le due Speciali inaugurali del Monte-Carlo 88 Elfyn Evans ha già preso 25 secondi in quinta posizione, e Thierry Neuville ne ha quasi altrettanti di vantaggio in testa alla Corsa. Sembra voler dire qualcosa, e invece non vuol dire un bel nulla.

Due Speciali ancora, le due prime “piesse” della seconda giornata del “Monte”, e il mondo va sotto-sopra. Ott Tanak esce di strada a 180 all’ora, botta forte per fortuna senza conseguenze per l’Equipaggio. Controlli di routine in ospedale, tutto a posto, ma il ritiro è definitivo. Neuville si gira e consegna tutto il vantaggio acquisito in precedenza nelle mani di Evans, che ha vinto due volte e da “centrocampista” a “punta” passa al comando del Rally. Andar piano conviene, Neuville e Ogier sono ancora lì, dietro è già il vuoto.

 

Una speciale ancora prima della fine del primo giro e il “ricovero” al service Park di Gap. Di nuovo Evans, e fanno tre Speciali vinte, e altri cinque secondi a Ogier e Neuville, nell’ordine, che comunque non si scollano. Le condizioni sono difficili, spesso le note devono lasciar posto a una sorta di navigazione a vista, più improvvisata e prudente. Il “caso” è chiaro. Evans, perfettamente a suo agio sul nuovo sedile, spinge forte in condizioni per certi versi a lui favorevoli, non fosse altro per il fatto che il gallese è abituato dalle sue parti a non godere troppo e esageratamente del tempo buono. L’altro aspetto chiave è che le Toyota sono molto a punto e vanno forte. Equilibrio di setting e competitività offrono grande sicurezza nel mezzo e una certa facilità di guida.

Parallelamente Ogier e Neuville ci vanno con i piedi di piombo. Ogier perché conosce tutto benissimo, a parte la Yaris WRC di cui deve ancora scoprire il limite, e Neuville perché con il Rally ha un bilancio strepitosamente in rosso, basti pensare all’irriverente e bruciante esperienza dell’anno scorso, secondo proprio a Ogier con il disavanzo più piccolo della storia, 2 virgola 2 secondi!

L’altra parte della storia del giorno è nei corsi e ricorsi storici. Ogier non è nuovo alla riscossa del secondo giro e ad avere scarse attenzioni informali per gli avversari quando corre il Rally di casa. Basta andare indietro nelle ultime edizioni per notare che resta ben poco spazio a disposizione di altri candidati alla vittoria finale, e che il più delle volte quello spazio è definitivamente chiuso sin dall’inizio della corsa. Come dire che quello che è successo finora è già grasso che cola.

 

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Evans, poi Ogier

Parte il secondo giro di Prove Speciali, infatti, parte anche Sébastien Ogier e la storia del secondo giorno del Monte-Carlo 2020 sembra finire lì. Ogier e Ingrassia vincono la Curbans – Venterol e la St-Clément-sur-Durance – Freissinières, entrambe di 20 chilometri, e recuperano metà del ritardo nella prima e appena qualche decimo nella seconda. Il trend è verificato, e l’ultima Speciale del giorno, la Avançon - Notre-Dame-du-Laus ancora di venti chilometri, non fa altro che confermarlo. Neuville è di un soffio più rapido di Ogier, ma Evans è in ritardo di altri cinque secondi scarsi.

Ogier passa al comando del Rally.

 

Oltre il podio sembra non esserci nulla per cui valga la pena soffrire, le distanze si dilatano. Loeb è quarto a un minuto, Lappi, quinto, a quasi due, Rovanpera è ben oltre la barriera, due e 20. Di Loeb più che dire che l’alsaziano “tiene botta” un anno di più non saprei. Onore al fuoriclasse.

Di Lappi direi che, in un avvio di stagione difficile per M-Sport, con Suninen e Greensmith in chiara difficoltà e le Fiesta con qualche piccolo problema Monte-specifico, è una sorta di salvagente per il Team e di salva… carriera per sé stesso. Lasciato a spasso da Citroen, il finlandese cerca giustamente di farsi onore a Dovenby Hall.

Di Rovanpera che dire? Niente, c’è solo da rimanere in silenzio e a bocca aperta, in grande ammirazione. È arrivato, si fa le ossa al club dei grandi.

Direi, per finire, che Evans è a tappo, verosimilmente al massimo delle sue possibilità, e Ogier di nuovo sul suo eccellente standard. Neuville mostra di avere ancora margine. Le Auto? Beh, è doppietta Toyota. Poi due Hyundai.

La guerra continua! Pacifica. Avvincente.

 

© Immagini Toyota TGR-DAM, RedBull Content Pool, Hyundai Motorsport Media

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