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Torsby, Svezia, 15 Febbraio 2019. Dopo Monte-Carlo il Rally del Paese delle Meraviglie d’Inverno. Tre Fabbriche impegnate a sbarazzarsi delle altre due, Citroen, Hyundai e Toyota, e una pronta a vendere cara la pelle dopo aver… venduto il suo Campione: M-Sport. È l’asset dichiarato. Inevitabile, ormai. Nessuno più si propone di fare solo meglio che può. Non basta. Ognuna delle tre è impegnata a vincere, non può più esimersi dal dichiararlo e scende in pista con il fermo proposito di farlo. Chiaramente non possono vincere in tre, e questo è il bello del WRC Plus, spettacolo e contenuti a gonfie vele. Al Monte-Carlo il “colpaccio” è riuscito a Citroen e a Ogier, citati separatamente perché si dividono il grosso merito di aver riunito le qualità del Progetto Budar nel totale rimodellamento del complessivo. In Svezia ci sono pezzi di storia sparsi come indizi. Indicazioni che orientano verso una vera e propria battaglia delle neve e del ghiaccio con i tre protagonisti alle prese con un cumulo di circostanze favorevole e non che possono sviluppare il tema in più modo e dare al Rally differenti direzioni.
Intanto è Thierry Neuville e Hyundai. I vincitori dell’Edizione dello scorso anno. Indizio importante. Indizio chiaro. Il belga e la Macchina hanno centrato i due obiettivi preliminari, shakedown e circuito inaugurale di Karlstad, in modo netto e chiaro. Andrea Adamo: “Abbiamo il potenziale per vincere!”. Ecco il primo dei “forzati” alla vittoria.
Sono cinque minuti e mezzo un tutto, un’inezia rispetto agli oltre 310 chilometri in diciotto Speciali che restano, ma da qualche parte si doveva pure iniziare, e lo si è fatto portando al massimo la caldaia dell’impazienza e con un inizio di Svezia brevissimo, spettacolare e perfetto. anche completo nella gamma dell’offerta spettacolare. Kris Meeke, per esempio, quarto tempo dello shakedown dietro anche a Tanak e Ogier, ma Toyota “rimodellata” in un violento fuori pista e fuori programma, lavoro extra per i Meccanici del Team di Makinen e via, pronti per Karlstad, puntuali.
I motivi extra strong sono per il momento incentrati sull’incertezza del confronto a tre, con quarto incomodo possibile, sia detto Teemu Suninen, e su tutto quello che è arrivato insieme alla preparazione del Rally per una realizzazione super carica di motivi. Che dire, per esempio, del record di partenze WRC di Jari-Matti Latvala, 4 vittorie, e la prima della carriera, in Svezia, che con i suoi 197 start diventa il Pilota most-experienced del Mondiale Rally, uno più di Carlos Sainz? Che dire della presenza simultanea di tutti i Campioni del Mondo della Storia dal 2002 a oggi? Sì, è facile ricordare che ci sono Sébastien Loeb e Sébastien Ogier, nove più sei fanno quindici, ma frugando tra i partenti si deve scoprire anche Petter Solberg, il Campione 2003 che parte nel Rally Storico, e soprattutto Marcus Gronholm, cinque volte vincitore del Rally preferito, strepitoso Mondiale 2002, ma anche 2000, che apre la serie regalandosi, finalmente e con un anno di ritardo la partecipazione al Mondiale con una WRC+ per il suo cinquantesimo compleanno. Gli da una mano l’amico e avversario di sempre, Tommi Makinen, e il vincitore di cinque edizioni dello Svezia entra da protagonista nella Yaris conquistata a colpi di passione. Cosa si propone Gronholm? Un programma semplice per obiettivo e strategia: arrivare alla fine del Rally e… divertirsi in tutte le 19 Speciali, magari ritrovando ritmo e automatismi in grado di farlo figurare ancora una volta sulle piste… da sci del “suo” Rally.
Non è finita. Tra i Campioni del Mondo in gara ecco anche Johan Kristoffersson, bi campione del Mondo RallyCross, in Corsa con una Polo GTi R5 e preparatosi vincendo lo Sprint Vinter proprio qui, in Svezia.
Si dice del meteo. In Svezia fa e farà caldo. Si fa per dire che le temperature non dovrebbero scendere sensibilmente sotto zero gradi. Il che significa che la superficie innevata resta “morbida” e alla mercé delle gomme chiodate, obbligatorie nelle circostanze standard dello Svezia, e che possono “arrivare” facilmente fino al “duro” sottostante, di fatto cambiando le caratteristiche delle superfici. Vuol dire partire bene per primi? No, assolutamente, ma è bene sapere che ai secondi passaggi, contando anche le Storiche per un totale di oltre cento Macchine, il terreno potrebbe essere ben… arato.
Piccole variabili, tutte importanti in un Campionato “tirato” come una balestra e che è pronto a esporre tutte le sue credenziali. Al Monte-Carlo ci si aspettava la carica delle Toyota e soprattutto del suo “arrabbiatissimo” primo Pilota, Ott Tanak. Vuoi scommettere che si riprende da quell’hilight mancato? Ma qui ritorna di assoluta attualità l’”obbligo” per le Hyundai di regalare la prima vittoria al neo-manager Adamo, e resta in prima pagina il programma 1919-2019, occasione imperdibile e che non si ripete che ogni cento anni per Citroen.
Vedere per credere. E divertirsi un mondo.
Photo Credits: Manrico Martella, Aurel Petitnicolas, Simone Calvelli, Fabrizio Buraglio, Claudio Cavion