WRC19. Corsica. L’Evans (Ford) che non ti aspetti

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Non fosse il Corsica sarebbe un rosario di colpi di scena. Nell’Isola della Bellezza, invece, tutto quasi “normale”. “Insurrezione” Evans, tengono Tanak e Neuville, intermittenze Ogier, Loeb, Latvala, Meeke
30 marzo 2019

Bastia, Corsica, 29 Marzo 2019. La grande novità, che poi ha una sua spiegazione, è la forte ribellione di Elfyn Evans che, evidentemente stanco di un ruolo da comprimario (l’eccezione Galles non fa la regola), ha sovvertito quasi tutti i pronostici (sia pure inevitabilmente approssimativi), e ha lanciato l’attacco che fa del trinomio Ford, ovvero Evans-Martin-M-Sport, il tema del giorno 1. Dietro alla bellissima Gara di Evans, una piccola scorta armata, di buonissime intenzioni, e un polverone di incertezze e di occasioni mancate o che rischiano di essere o diventare tali. Niente di strano, dal momento che si parla di uno dei Rally più “ruspanti” e imprevedibili dell’intero calendario Mondiale. Ciononostante certe note tagliate sembrano ancora più stonate. Dire che Ogier si gira nella prima Speciale del Venerdì, per esempio, sembra quasi uno scherzo, e appena un filo al di sotto lo è la mancanza di Loeb, anche lui “reo” di un errore. In meno di dieci minuti lo scontro di cartello tra i Seb viene meno. Ogier se la cava con una dozzina di secondi per una “girata” difficile su un tornante, ma è solo l’inizio di una lunga giornata di disaccordo con i differenziali, Loeb perde due minuti per un danno alla sospensione provocato da un “largo” inopportuno, e farà una grande fatica a risalire. Non sono i soli nei guai. Anche Meeke sbaglia il tono di una nota, fora e arriva sul cerchio con quasi un minuto di ritardo. Elfyn Evans vince la prima Bavella e esce allo scoperto. Impeccabile, pulito e solo quel tanto che basta aggressivo. Nessuno ci crede, ancora. È la sorpresa.

Infatti, nella successiva Valinco della reazione adrenalinica di Meeke, Evans è quinto, dietro anche a Tanak, Neuville e Sordo. Nella classifica degli inseguitori si riflettono la legittimità della leadership di Campionato e un certo grado di necessario risveglio. Due Hyundai attorno al podio, infatti, sono di per sé una sorta di inversione di tendenza e un’idea di ripristino dei valori fondamentali del Campionato. Tanak non andrà più oltre il terzo posto, vincendo la Alta-Rocca, Neuville sarà ancora ruvido nella seconda Bavella e, soprattutto, incostante nelle sensazioni, ma poi finirà la tappa in crescendo e con una promettente vittoria nell’ultima del giorno. In fondo aveva ragione, la Macchina ha fatto dei progressi e il belga è pronto a sfruttarli.

Tra assetti e inesperienza specifica, molti lamentano mancanza di “feeling” o, peggio ancora, sensazioni sbagliate. Brutta cosa essere convinti di andar forte, o al limite, e scoprire che il tempo non è uscito, che l’avantreno non è sotto controllo, o non sempre, che con la stessa Macchina e lo stesso assetto, una volta la Speciale viene bene e quella successiva no. Anche questa, d’altra parte, è una delle tasse del Corsica e dei suoi asfalti e non ci si dovrebbe meravigliare troppo.

Thierry Neuville in azione in Corsica
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Evans, intanto, non sbaglia un colpo. Vince ancora le seconde Bavella, con la quale torna al comando del Rally, e Valinco, una manciata di secondi su Tanak e il doppio circa su Neuville che riesce a gestire molto bene posizione e bilancio rischi.

Il colpo di scena, poi tradotto in libro cuore, arriva con l’ultima speciale della Tappa, la seconda e ultima Alta-Rocca. Meeke si stampa su un cordolo e danneggia la sospensione posteriore destra. Riesce a continuare ma rallenta vistosamente nella Speciale, e tuttavia non si preoccupa di Evans che crede essere partito tre minuti dopo di lui. Invece il leader è perfettamente alle spalle del “tappo”, e quando esce dalla Speciale ha perso una dozzina di secondi e la leadership. Non finisce a cazzotti. Evans non crede nemmeno per un attimo che Meeke l’abbia fatto apposta, Meeke scende al volo, va a scusarsi con l’amico e insieme al Team sollecita il fairplay del “giudici” che assegnano a Evans lo stesso tempo di Tanak, secondo a poco più di un… secondo da Neuville. Tutti con le lacrime agli occhi, ma non c’era soluzione più sensata, a meno di un ritorno al futuro.

Finisce così. Con il sorprendente Evans e la meno sorprendente, ma attesa a un exploit, Fiesta di M-Sport in testa. Meno di cinque secondi su Tanak e meno di dieci su Neuville. Patrimonio sufficiente per gestire la seconda tappa? Neanche per idea, ma senza dubbio un seme su cui ragionare, o il margine di tranquillità nominale utile per affrontare l’interminabile Castagniccia, oltre 47 chilometri, se non con le braccia almeno con la testa più fredda.

Una piccola nota finale. Indipendentemente da quanto hanno poi pagato, in molti hanno sbagliato. Ogier, Loeb, Meeke a più riprese, Latvala con la solita foratura lenta, quei tecnici che non sono riusciti a offrire ai propri Piloti le regolazioni giuste per affrontare l’inferno corso. Se ci si pensa bene si tratta di errori che potrebbero valere, in certi casi, il peccato mortale di perdita di contatto ma che, nel purgatorio del Corsica, sono da ritenere veniali e assolti con poche avemarie, o sotterrati da una perdita di memoria qualora il Rally diventi ancora più difficile.

Circostanza del tutto probabile.

Ah, un’ultima cosa: impressionante Camilli con la Volkswagen R5!

Foto: Manrico Martella - Carlo Franchi - Elisabetta Pretto - Aurel Petitnicolas

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