WRC19. Corsica. 10.000… avvincenti interrogativi

WRC19. Corsica. 10.000… avvincenti interrogativi
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È la quarta di Campionato. Tanak, Ogier, Neuville, Toyota, Citroen, Hyundai. Situazioni Piloti e Marche da confermare, consolidare, rimettere in carreggiata, cambiare. Scenari geografico e emotivo fantastici. 10.000 curve da decifrare
28 marzo 2019

Bastia, Corsica, 27 Marzo 2019. È difficile immaginare un Mondiale Rally così interessante. Difficilissimo reggere il carico di contenuti che la 62esima edizione del Tour de Corse riesce a proporre su una “carte” già così avvincente. Tensioni positive come cariche di esplosivo, e anche nervosismi inevitabili man mano che le classifiche assumono una fisionomia che premia alcuni e castiga altri. Siamo solo alla quarta del Mondiale 2019. Dopo Monte-Carlo, Svezia, Mexico… chi ci capisce è bravo! Neanche il Tour de Corse può assumersi la responsabilità di emettere dei verdetti, e tuttavia la somma di quattro Rally così diversi ha tra gli effetti colaterali obbligatori quello di dare alle supposizioni maggiore corpo e attendibilità.

Vediamo alcuni di questi temi. Loeb contro Ogier. È già letteratura epica, antologia mai scritta e talmente attesa da sembrare scontro epocale. Non lo è. Ciascuno deve fare i conti con situazioni e assetti anche molto diversi, e quindi non ci si può aspettare dai contenuti che parlino la lingua assoluta della certezza. Certo, se scendiamo un attimo più in basso, con i piedi per terra, per intendersi, e ci caliamo nell’atmosfera elettrizzante della passione, viene subito chiaro che Loeb contro Ogier è un’occasione irripetibile per scatenare il più profondo piacere del Rally.

È il sapore della resa dei conti. Quindici anni, quindici Titoli in due. Nove Loeb, sei Ogier. Stesso nome, apparentemente incompatibile sovrapposizione, e anche solo affiancamento. Tanto è vero che arriva uno in Citroen e se ne va l’altro, e quel confronto all’ultimo sangue a Kinshasa in rosso non è cosa. Il pathos si diluisce in variabili adesso diverse. Si diluisce poco perché, quand’anche il confronto non avesse ragione di esistere e non fosse cercato, sarà difficile, se non impossibile, non andare alla ricerca dei punti di contatto, di scontro. Sarà quindi inevitabile che, nell’impossibilità di un pareggio, un tifoso o un altro, in rappresentanza dei diversi schieramenti, venga a dirci: “Visto? Che ti dicevo?”

2004-2019, è l’ombra dei Seb proiettata sullo schermo gigante del Tour de Corse a tenere banco. Al punto da oscurare il leader inedito del Mondiale, Ott Tanak, e l’alternativa a Ogier fino all’altro ieri ritenuta unica: Neuville.

È un Corsica diverso, sin dalle prime battute “nervoso”. Martedì piove che dio la manda, la tempesta di vento si porta via metà delle tende del Parco Assistenza, di notte sopra i mille metri nevica e mi direte voi che razza di ricognizioni vengono fuori e in che nodo si riconosce quel 75 per cento di tracciati nuovi o modificati. Poi mercoledì è di nuovo sole e un’aria tersa e frizzante.

Ogier non l’ha visto nessuno al “bivacco” Citroen, Neuville è oscurato da Loeb a Palazzo Hyundai, Tanak ha gli occhi rossi e come sempre è calmo, appena trasognato, al centro mediatico del quartier generale Toyota, Evans fa gli onori di casa M-Sport e non nasconde una certa pressione, che gli viene più che altro da dentro. Dei Boss solo Budar si rende disponibile, gli altri sono ancora impegnati altrove o hanno delegato, come Malcolm Wilson. A parte proprio Evans, che insieme a Suninen fa parte di un discorso… a parte, sono in troppi a dover vincere a tutti i costi. Per Tanak e Ogier si tratta di farlo per non perdere il treno verso il Mondiale, per Neuville soprattutto di non cadere dal treno in corsa. Appena diverso il discorso Marche, ma di grande, capitale attualità. In questo caso, con Ford tornata Cenerentola, Citroen chiamatasi deliberatamente fuori e Toyota che non deve dimostrare niente a nessuno e può quindi ritenere di difendere il suo Titolo con una certa disinvoltura concentrandosi sul mondiale Piloti, è Hyundai ancora una volta a doversi spremere per invertire la tendenza.

Dopo tre prove mondiali la quarta è quella dell’ultimo appello. Chi c’è, c’è. Chi non c’è…

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Loeb contro Ogier. È già letteratura epica, antologia mai scritta e talmente attesa da sembrare scontro epocale. Non lo è

Per fortuna non c’è solo tensione e nervosismo, a Bastia. Ci sono anche visi sereni, spiriti felici e situazioni più distese. È il caso di Meeke e Latvala, due dei Piloti più discussi della scorsa stagione. Makinen è uno che ci capisce, perché è stato Pilota e Campione del Mondo, ed è stato in grado di far fare al suo Team Gazoo Racing un enorme salto di qualità curando allo stesso tempo la “salute mentale” dei suoi Piloti.

Alla vigilia del Rally delle 10… Curve edizione 2019, 350 chilometri in 14 prove speciali da Nord a Sud dell’Isola della Bellezza, un sabato micidiale con la “longa” Castagniccia di 47 chilometri e una domenica che si ritiene possa essere, per il percorso, la tappa su asfalto più bella di tutti i tempi, si percepisce chiaramente che, oggi come oggi, non c’è nessuna differenza tra essere secondi o perdenti, e allo stesso tempo che emergere e vincere è affare sempre più difficile e delicato.

Il massimo della tensione agonistica. In fin dei conti quel che accade in Corsica è il bello della Competizione, il principio così bene applicato da questo WRC che vola sempre più alto.

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